Da oggi in Toscana un atto discriminatorio nei confronti di gay, lesbiche o transessuali - non accoglierli in un locale o non fornire un servizio garantito ad altri - potrebbe costare piuttosto caro a commercianti, operatori turistici ed esercenti: da 516 a 3.098 euro. Lo prevede una legge approvata dal consiglio regionale della Toscana e volta a sancire un principio di civilta' indicando le ammende ''contro le discriminazioni dettate dall' orientamento sessuale o dall' identita' di genere'' nei locali, nei servizi pubblici e nei luoghi di lavoro.
E' la prima legge in materia che sia stata mai realizzata in Italia. La proposero due anni fa Arcigay, Associazione Genitori di Omosessuali e Movimento Identita' Transessuali alla giunta guidata dal diessino Claudio Martini che la recepi' e approvo' una sua bozza: dopo un lungo iter, il pdl e' approdato in assemblea trovando
il consenso di tutto il centrosinistra a cui si e' affiancata Rifondazione comunista.
Udc ha votato contro, An e Fi non hanno partecipato al voto.
Ma va?