Il diritto degli Stati nazionali di disciplinare il diritto familiare resta fermo, ma l'Unione deve assicurare alcuni diritti patrimoniali dei cittadini. Lo ha detto oggi il commissario Ue designato Franco Frattini rispondendo a una domanda dell'eurodeputata dei Verdi Monica Frassoni su cosa intenda fare per favorire la condizione delle 'coppie di fatto' dello stesso sesso nell'Ue.
Frattini ha ricordato anche che una direttiva Ue del 2004 "riconosce il diritto di circolazione nell'Unione non solo ai cittadini ma anche ai familiari, e dovrebbe includere "il partner che ha un'unione registrata riconosciuta nello Stato ospitante come equiparata al matrimonio".
REPLICA DI GRILLINI (deputato DS e Presidente onorario dell'Arcigay)
Ci sembra che le prime dichiarazioni del commissario europeo alla giustizia e alle libertà civili Franco Frattini sui diritti delle coppie di fatto siano positive ed apprezzabili, in particolare per quanto riguarda i diritti da riconoscere alle coppie di fatto stesse sul piano patrimoniale e i diritti di libera circolazione delle coppie nella comunità europea. Ciò significa però che il ministero degli Interni non deve dare più indicazioni negative sulla trascrizione in Italia dei vincoli amministrativi stabiliti nei paesi europei che riconoscano già i diritti delle coppie omosessuali, compresi i diritti matrimoniali, e dei cittadini che hanno sottoscritto i Pacs o le unioni civili. Ci auguriamo che alle parole seguano i fatti.
Franco Grillini