Espulso dall'Italia per ordine del prefetto e del questore di Roma, in quanto scaduto il permesso di soggiorno turistico, un giovane romeno C. S. S., ha ottenuto la temporanea sospensione delprovvedimento sostenendo che in quanto omosessuale una volta in patria potrebbe essere discriminato. La decisione e' del giudice di pace dottor Bolle', il quale ha accolto le
argomenti dell'avvocato Giacinto Canzona, che assiste lo straniero.
Giunto in Italia nel dicembre scorso, nel suo ricorso l'uomo sostiene di convivere con un connazionale e di guadagnarsi la vita commerciando in attivita' musicali. Ricorrendo al giudice di pace ha, tra l'altro, basato la sua istanza facendo riferimento al contenuto del decreto legislativo 286 del 1998 che vieta l'espulsione dello straniero nel caso in cui vi sia pericolo che nello stato di appartenenza e di origine possa essere discriminato. Il giudice ha cosi' disposto la sospensione del provvedimento fino al 31 marzo prossimo disponendo che per quel giorno sia fornita una adeguata documentazione che dimostri appunto la possibilita' di discriminazione una volta che sia rientrato in patria.