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Nuova gaffe di Berlusconi, i gay insorgono

Ultimo Aggiornamento: 24/03/2005 14:52
23/03/2005 15:10
 
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Sfogo scherzoso di Silvio Berlusconi al termine della prima giornata del consiglio europeo di Bruxelles. Rientrando in albergo, dopo aver incassato l'accordo sul patto di stabilita', ma anche dopo aver appreso dell'avviso di garanzia per corruzione in atti giudiziari a Milano e della riammissione di Alessandra Mussolini alle Regionali del Lazio, il presidente del Consiglio si e' concesso una battuta con i giornalisti. "Vado a canonizzarmi perche' mi sono ritrovato gay e di sinistra e sono santificato", ha detto sorridente ai cronisti che lo attendevano all'uscita del palazzo Justus Lipsius al termine della cena dei leader dei Venticinque. Poi, all'arrivo in albergo, ha aggiunto: "Se in Italia uno vuole santificarsi basta che sia uno o l'altro".



23/03/2005 15:20
 
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"Vado a canonizzarmi perché mi sono ritrovato gay e di sinistra e sono santificato. Se in Italia uno vuole santificarsi basta che sia uno o l'altro".
Questo il commento rilasciato ieri dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ai giornalisti che gli chiedevano un parere sull'inchiesta aperta a suo carico a Milano per una presunta corruzione in atti giudiziari.

Dichiarazioni che non sono piaciute al presidente nazionale di "Arcigay", Sergio Lo Giudice, secondo il quale "piuttosto che fare dell'ironia sui gay, Berlusconi farebbe bene ad occuparsi delle violazioni dei loro diritti".
"Nessun altro capo di governo europeo si permetterebbe una battuta del genere - ha aggiunto - quella del presidente del Consiglio non può considerarsi solo una trascurabile leggerezza, dato che l'Italia politica di Berlusconi è uno dei più reazionari esempi di intolleranza anti-gay che la storia della Repubblica abbia mai vissuto. I ministri del governo non perdono occasione per insultare le persone omosessuali. Caro Berlusconi, con Lei al governo per gay e lesbiche c'è veramente poco da ridere. Se ci faranno santi è perché dal 2001 il suo governo sta mettendo a dura prova la nostra pazienza, la santa virtù di Giobbe".
23/03/2005 22:24
 
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Piuttosto che fare dell’ironia sui gay, Berlusconi farebbe bene ad occuparsi delle violazioni dei loro diritti” replica il presidente nazionale di Arcigay, Sergio Lo Giudice, alle parole del premier Silvio Berlusconi, che ieri sera, a Bruxelles aveva detto che in Italia i gay sono “santificati”.


Silvio Berlusconi

“Nessun altro capo di governo europeo si permetterebbe una battuta del genere – continua Lo Giudice - e non a caso. Quella del presidente del Consiglio non può considerarsi solo una trascurabile leggerezza, dato che l’Italia politica di Berlusconi è uno dei più reazionari esempi di intolleranza anti-gay che la storia della Repubblica abbia mai vissuto”.

I ministri del governo non perdono occasione per insultare le persone omosessuali: “culattoni” scrive il ministro Mirko Tremaglia su carta intestata del ministero, “finocchi” gli fa eco il collega Roberto Calderoli, “immorali” filosofeggia l’ineffabile Rocco Buttiglione, che si è battuto per eliminare dalla nuova Costituzione europea, fortunatamente senza successo, il divieto di discriminazione basata sull’orientamento sessuale.

Ma oltre alle parole contano i fatti. L’Italia a differenza di tutti gli altri grandi paesi europei non si è ancora dotata di una legge a favore della parità di diritti delle persone omosessuali e per il riconoscimento e la tutela legale delle coppie dello stesso sesso. L’hanno fatto la Francia, la Germania, la Gran Bretagna, la Spagna, che, in attesa del matrimonio gay promosso dal governo Zapatero, riconosce già da anni le unioni civili in molte sue regioni. L’hanno fatto 13 paesi europei.

Viceversa la maggioranza di Berlusconi è riuscita ad approvare la prima legge, nella storia d’Italia, che discrimina espressamente le persone omosessuali.

“Né la destra liberale di Cavour né quella fascista di Mussolini avevano mai introdotto un principio discriminatorio antigay nell’ordinamento italiano – prosegue il presidente Arcigay - l’ha fatto la destra illiberale e postfascista di Berlusconi e Tremaglia, con la legge contro la procreazione medicalmente assistita, che consente l’assistenza medica solo alle coppie di di sesso diverso."

"In questo paese di santi e veline il vicepresidente del Senato, Domenico Fisichella, licenzia il suo assistente perché ha partecipato ad una festa gay, il ministro della Salute Girolamo Sirchia cancella i fondi per la campagna anti-Aids rivolta alla popolazione omosessuale e quello all’Istruzione, Letizia Moratti, inonda le scuole italiane con un opuscoletto secondo cui l’omosessualità non esiste e il preservativo è inutile."

“Caro Berlusconi – conclude Lo Giudice – con Lei al governo per gay e lesbiche c’è veramente poco da ridere. Se ci faranno santi è perché dal 2001 il suo governo sta mettendo a dura prova la nostra pazienza, la santa virtù di Giobbe”.



24/03/2005 14:52
 
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"Se in Italia si vuole essere santificati bisogna essere o gay o di sinistra" aveva detto due giorni fa da Bruxelles Silvio Berlusconi. E anche se ieri il premier ha precisato: "La mia era solo una battuta di spirito e non volevo offendere nessuno", quella frase ha innescato l'ennesimo scontro tra l'opposizione (che accusa il premier) e la maggioranza (che minimizza le sue parole). Franco Grillini - chiamato in causa due volte come deputato dei Democratici di sinistra e presidente onorario dell'Arcigay - sceglie l'ironia e dedica a Berlusconi un decalogo "per essere il perfetto presidente del Consiglio gay" che comprende la proposta di creare il ministero dell'omosessualità. Per il Verde Alfonso Pecoraro Scanio, Berlusconi "è stravolto dalla paura di perdere le elezioni e non è nelle condizioni di ragionare". Mentre per Titti De Simone (Rifondazione comunista) si tratta di "parole deliranti che alimentano posizioni anacronistiche. Una buffonata". Secondo Ignazio La Russa, vicepresidente di Alleanza nazionale, quella di Berlusconi "era solo una battuta". "Speriamo che da sinistra non propongano anche un ministero per lesbiche e donne romantiche", aggiunge. Mentre per il deputato di Forza Italia Dario Rivolta, il presidente del Consiglio "voleva soltanto sottolineare come, nonostante ci siano dei valori condivisi in tutta la società, si tenda un po' snobisticamente a sottolinearli di più quando provengono da minoranze, anziché dalle grandi maggioranze". "Se ci faranno santi - commenta Sergio Lo Giudice, presidente dell'Arcigay - è perché dal 2001 questo governo sta mettendo a dura prova la nostra pazienza. Si tratta di uno dei più reazionari esempi di intolleranza anti gay che la storia della Repubblica abbia conosciuto".


dice un sacco di stronzate e poi precisa che erano solo battute. lo fa sempre




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