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2006: Gay Pride a Torino

Ultimo Aggiornamento: 29/06/2006 13:17
19/01/2006 10:49
 
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Pride 2006. In memoria dei gay perseguitati
Orgoglio della memoria. Per tanto tempo le vittime gay dell'odio nazifascista sono state dimenticate. Per tanto tempo il silenzio è stato rafforzato dalle stesse vittime sopravvissute perché denunciare la persecuzione subita equivaleva a dire di essere omosessuali. Non si conosce l’esatto numero, c’è una stima: 50mila. Adesso la memoria comincia a diventare motivo di orgoglio: si dice «io ricordo» e l'atto del ricordare è occasione di fierezza. È come affermare: posso denunciare le aggressioni perché non mi vergogno, non mi identifico, cioè, con il pensiero dei persecutori. Succede quest'anno a Torino. A gennaio si inaugura la manifestazione nazionale del Pride che avrà il suo culmine con la parata del 10 giugno. «Il Pride ha tre temi cardine: memoria, salute, apertura alle culture» dichiara Gigi Malaroda del comitato promotore.

La manifestazione celebra la giornata della memoria con un seminario su «Fascismo e omosessualità» invitando Lorenzo Benadusi e Gabriella Romano. Benadusi che ha analizzato l'invenzione fascista del «demone» gay nel suo testo «Il nemico dell'uomo nuovo - L'omosessualità nell'esperimento totalitario fascista» (Feltrinelli) e Gabriella Romano che nei suoi documentari ha stanato gli omosex mandati al confino durante il Ventennio aiuteranno a «ricordare». Tenendo sempre in mente il testo di Massimo Consoli «Homocaust» ed. Kaos, vera pietra miliare, cui Consoli ha lavorato per più di venti anni. Appuntamento a Torino nella sala conferenze del museo diffuso della Resistenza giovedì 26 gennaio dalle 15 in corso Valdocco 4 a.

Non è tutto, l'intera cittadinanza ricorderà le vittime gay quando il 29 gennaio alle 20, all'auditorium della Rai, in occasione del concerto di celebrazione della giornata della memoria, un rappresentante del comitato Torino Pride interverrà insieme agli altri. Alle vittime gay e all'omosessualità comincia a essere restituita dignità, anche se il cammino è lungo. Solo dopo il 2000 il circolo Pink di Verona è riuscito a sfilare con il proprio striscione in ricordo delle vittime gay iscrivendosi all'Aned, associazione nazionale deportati.

Ed è in un libro che il circolo ricorda la difficoltà per le vittime di uscire dal silenzio: «I sopravvissuti omosessuali si sono raramente sentiti parte di un collettivo. Il silenzio loro imposto dalle società del dopoguerra li ha atomizzati. Li si è esclusi dalla cultura della memoria. Gli omosessuali che lasciarono i campi di concentramento nel 1945 non sono dei "sopravvissuti". Essi hanno unicamente sopravvissuto». Sono le parole di Klaus Muller che troviamo insieme a preziosi studi nel libro «Le ragioni di un silenzio» a cura del circolo omosessuale Pink, ed.Ombre corte. Libro che verrà presentato in occasione della giornata della memoria il primo febbraio alle 20.30 nella sala del Municipio di Fumane, mentre il 23 gennaio ci sarà la proiezione del film paragrafo 175. «Volevo restare zitto. Ormai sono passati tantissimi anni. Il mio ano sanguina ancora: i nazisti mi hanno infilato un bastone lungo 25 centimetri»: è la voce addolorata e rabbiosa di uno dei gay scampati ai lager, intervistato nel film «Paragraph 175» girato da Rob Epstein e Jeffrey Friedman, ora distribuito in dvd dalla Emik.

Tra i documentari, ci sono le opere di Gabriella Romano. La regista racconta la difficoltà di trovare le voci dei perseguitati. Gli uomini, spediti al confino, di cui lei parla in «Ricordare», quando facevano ritorno spesso cambiavano città. «Il problema era la visibilità. Quanti hanno vissuto durante il fascismo e, dopo, negli anni Cinquanta, quando i modelli sociali avevano un'influenza fortissima, erano convinti che bastasse non dire o non vedere un fatto per togliergli lo statuto di vicenda realmente accaduta.

L'omosessuale perseguitato era stato scoperto ed era diventato visibile, l'omosessuale visibile dava scandalo, e chi dava scandalo era mal visto anche dai gay», dichiara la regista. Eterosessuali e omosessuali tendevano a trovarsi d'accordo sulla doppia morale, quella del «si fa ma non si dice». Morale che resta sempre in agguato: non vi sembra che le crociate contro le unioni di fatto vogliano riportarci al clima dei tramontati anni Cinquanta?
25/01/2006 09:54
 
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Diritti gay, se non ora quando?
Per il TorinoPride, un dibattito con interventi di Mancuso, Capezzone e Grillini. Tra i temi i Pacs, le famiglie arcobaleno, le questioni legislative e le istanze dei transessuali.

TORINO - Mai come in questo periodo il tema dei diritti gay è quanto di più attuale e urgente per la comunità omosessuale, vista la situazione di anomala arretratezza dell'Italia rispetto ai successi in campo legislativo in molti paesi europei. È stato questo il tema di un'interessante giornata di dibattiti dal titolo 'Se non ora quando? - Nuovi diritti e nuove responsabilità per le persone glbt, in una società che cambia' svoltasi al Salone Valdese e promossa dal Comitato Torino Pride 2006 (il caloroso saluto di un pastore ha confermato quanto questa chiesa sia più vicina ai gay di quella cattolica anche grazie a un costante tavolo di studio sulle questioni omosessuali).

«Il terreno dei diritti è un banco di prova importante per il movimento - ha spiegato il moderatore Gigi Malaroda - Per il suo valore sia di progetto che di valutazione dei risultati ottenuti: non c'è però una situazione soddisfacente sul riconoscimento delle unioni civili. La questione dei diritti attraversa trasversalmente la società italiana che ha problemi molto gravi di arretratezza e di incapacità di essere laica. Addirittura su 'La Repubblica' è stato scritto che la sinistra sta sovrastimando le tematiche glbt. Da parte del governo di destra, come sappiamo, non c'è stata nessuna apertura ma non dimentichiamo che la manifestazione sui Pacs a Roma è stata per Prodi un 'caffè amaro'».

Un mondo di diritti violati
I lavori della giornata sono iniziati con il dossier di Amnesty International sul tema del diritto d'asilo e sulle violazioni dei diritti umani fondamentali. «Risale al 2 marzo 2005 la sentenza dell'espulsione del cittadino senegalese in seguito alla quale Calderoli definì l'Italia 'terra di finocchi irregolari'. In almeno 70 stati al mondo l'omosessualità è condannata - ha ricordato la portavoce Claudia Rubino - In Sudan, Iran, Mauritania e Arabia Saudita c'è la pena di morte. Lo stato legittima così la discriminazione, ufficializzando la violenza. Ricordiamo il caso di Kelly McAllister, transessuale californiana violentata in carcere. In questo modo la polizia e le autorità diventano complici. Ci sono paesi in cui soprattutto le donne vengono internate per essere curate dall'omosessualità. Una lesbica dello Zimbabwe veniva fatta stuprare col consenso dei genitori perché rimanesse incinta. Vengono commesse quotidianamente violenze anche ai difensori dei diritti delle persone glbt, come il caso di Brian Williamson ucciso in Giamaica. Viene negata la protezione internazionale ai gay. La Convenzione delle Nazioni Unite del 1951 consente di ottenere lo status di rifugiato e quella contro la tortura proibisce il rimpatrio di chiunque verso un paese in cui potrebbe essere a rischio di tortura. Un gay iraniano a cui fu vietato lo status di rifugiato si è tolto la vita. Questo status è stato invece ottenuto, per esempio, da un cittadino marocchino ad Aosta e uno rumeno a Roma. Amnesty International ha accolto con favore la decisione del Giudice di Pace di Torino che ha dichiarato l'illegittimità del provvedimento di espulsione dell'immigrato senegalese per motivi legati all'orientamento sessuale, interpretando in maniera estensiva l'art. 19 del Testo Unico sull'immigrazione».

Riccardo Gottardi ha poi parlato della situazione europea spiegando che «l'ILGA Europa è una federazione glbt europea, un'associazione di associazioni formata da 230 membri in 40 paesi in collegamento con altri network che si occupano di discriminazione. Il Trattato di Amsterdam contiene l'articolo 13 che dà la competenza all'UE di agire contro le discriminazioni, si può contare anche sulla Carta di Nizza. Per il futuro bisogna tenere presente che l'Europa è cambiata, si è allargata a 25 paesi membri. Il presidente della Polonia ha vietato per due anni la marcia della tolleranza: il problema è che le leggi contro le discriminazioni devono essere approvate all'unanimità. Si sta lavorando a una risoluzione contro le discriminazione, c'è una lotta attiva per la promozione del riconoscimento delle coppie gay. È però preoccupante la crescita dei movimenti di estrema destra anche in stati come la Svezia e la Gran Bretagna. A Ginevra, dal 27 marzo al 3 aprile, si terrà un importante congresso dell'Ilga, abbastanza economico grazie alle sovvenzioni del cantone di questa città».

L'Italia verso i Pacs
Un veloce riassunto della nascita del PACS è stato poi fatto da Aurelio Mancuso, segretario nazionale Arcigay: «La proposta fu depositata nel 2002 da 161 parlamentari. Attualmente c'è un grande interesse intorno al PACS. Secondo 'La Repubblica' il termine PACS è stata la parola più utilizzata nel 2005 dopo 'tsunami'. Ad oggi si contano circa 400 iniziative e 100.000 firme raccolte in calce alla petizione popolare di sostegno alla proposta di legge. Ricordiamo il 'Kiss to Pacs', 2000 coppie che si sono baciate in Piazza Farnese a San Valentino nel 2004, il 'Pacs Day' del 21 maggio 2005 e 'Tutti in Pacs' il 14 gennaio di quest'anno. Credo che abbiamo concluso felicemente un primo ciclo: abbiamo finalmente fatto maturare la consapevolezza che il Gay Pride del 2000 non è passato inutilmente. Stiamo lavorando per la revisione del decreto autoattivo contro la discriminazione sul luogo di lavoro. Il movimento è cambiato, molti giovani hanno ripreso a collaborare con noi dopo anni di scoramento. Per il Torino Pride Arcigay conierà uno slogan, probabilmente 'ORA PACS'».

L'esperienza locale del Circolo Pink di Verona è stata poi riportata da Roberto Aere, «un lavoro che ha prodotto cultura anche se non documenti giuridici. A Verona nel 1995 sono partite tre mozioni antigay che ritenevano immorale la decisione del Parlamento Europeo legate al milione e 400.000 euro per la famiglia stanziati dalla Banca Carige. Verona è un laboratorio dove la destra e la parte silente dei cattolici hanno potuto fare questo in assoluto silenzio. L'11 febbraio faremo una manifestazione contro le ingerenze della Chiesa sulla vita dei cittadini al grido dello slogan: 'NO VAT'».

Famiglie nascoste
Si è passati poi alla questione delle famiglie gay con figli: mentre uno splendido bambino biondo, Michele, vagava contento per il salone, Valentina Violino ha spiegato che «Famiglie Arcobaleno è un'associazione composta da genitori omosessuali o che magari prima avevano un legame eterosessuale e hanno figli. Forniamo aiuto per contratti di convivenza, protocolli di intesa per le separazioni, appoggi psico-socio-giuridici. Siamo un gruppo cresciuto sotto l'ala protettrice del professor Di Leo, uno dei massimi esperti italiani in questo campo». L'associazione è rintracciabile su Internet a questo sito: www.famigliearcobaleno.org.

Lo storico attivista Vanni Piccolo ha quindi introdotto 'GayLeft', «la consulta omosessuale dei DS, un coordinamento politico. Lo scopo è portare dentro al partito dei DS le istanze delle persone omosessuali. Noi preferiamo addolcire le amarezze dei gay che quelle di Prodi. I PACS sono uno spartiacque importanti. Sono ormai tanti gli anni di movimento ma non è stato facile».

L'ottica trans
Giusta attenzione è stata poi data alle questioni trans, troppo spesso passate in secondo piano: Mirella Izzo di Crisalide Azione Trans ha ricordato che «la componente trans ha vistose sofferenze all'interno del movimento. Siamo solo l'1% ma le nostre problematiche hanno un peso superiore. Un sondaggio di Gay.it riporta che ben il 14% ritiene che una delle più importanti esigenze del movimento è l'adeguamento anagrafico delle persone trans. Siamo la categoria che più di ogni altra ha difficoltà a trovare lavoro. In Inghilterra è stato firmato un anno fa il 'Gender Recognition Act'. Putroppo in Italia la legge 164 non dice che la ricostruzione dei genitali garantisce il documento congruo. La cosiddetta 'piccola soluzione' è una scopiazzatura della legge tedesca degli anni '70 sul cambio di nome e di sesso che permette di avere un documento con un nome adeguato al genere ma senza modificazione del codice fiscale, quindi quasi totalmente inutile per la 'questione lavoro'». Carla Turolla di Arcigay Milano ha inoltre informato i presenti della volontà di «organizzare uno scambio di curricula per le transessuali imprenditrici».

Si è passati quindi alla presentazione di un libro, il ricco tomo dal titolo 'La discriminazione fondata sull'orientamento sessuale' a cura di Gigliola Toniollo e Stefano Fabeni, che «nasce da un lungo tentativo di coinvolgimento dei Parlamentari - spiega la Toniollo - L'idea era anche sfruttare il nome della Cgil per arrivare ai miglior giuslaboristi italiani come Rescigno e Senese. Ricordiamo che i parlamentari della Margherita si sono astenuti dal voto sull'omofobia». «Siamo riusciti a limitare un'eccezione troppo generale alla parità del trattamento dei diritti per le agenzie private dell'impiego - spiega Fabeni - Ma esiste il problema del dialogo con le organizzazioni non governative. Questo libro non vuole servire solo come 'riflessione' ma anche come 'azione' che stimoli altri dibattiti e possa servire anche in un'aula di tribunale».

La parola ai politici
È quindi intervenuto il radicale Daniele Capezzone con tanto di enorme plico fotocopiato: «Quelle che ho con me non sono le Pagine Gialle ma il programma dell'Unione: 274 pagine in corpo 11. Non c'è una sola parola sulla laicità e sull'aborto. Sulle Unioni Civili ci sono 7 righe. Già l'inizio, 'tutelare chi soffre', dice tutto. Proposte e impegno per ora non ci sono. Non si tratta di una battaglia 'di' o 'per' una minoranza. La prospettiva non è nemmeno costruire altri istituti giuridici. C'è stata l'offensiva sul Pacs, questa settimana ci proveranno con la droga».

Il deputato DS Alberto Nigra, in sostituzione di Luciano Violante, ha ribattuto: «condivivo il documento del movimento glbt. Credo che nella prossima legislatura si possano raggiungere alcuni 'obiettivi minimali'. Anche nella Margherita ci sono comunque orientamenti diversi. Non possiamo essere gli ultimi in Europa a raggiungere risultati significativi. Bisogna poi capire quando utilizzare l'importante strumento del referendum».

«La laicità non può non essere la tutela di tutti» ha aggiunto Franco Quesito di Rifondazione Comunista, in sostituzione di Katia Bellillo che non ha potuto essere presente. «I diritti civili devono essere quelli dei cittadini» ha concluso la collega di Rifondazione Luisa Peluso, Presidente della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Torino.

I lavori della giornata sono terminati con l'intervento dell'onorevole DS Franco Grillini: «Più che l'outing preferisco l'illazione: si può fare sempre. Ho contato 70 deputati omosessuali. Recentemente ho contestato un articolo del Corriere della Sera in cui si parla di una 'forte lobby europea' gay. L'esigenza di una rappresentanza diretta è molto sentita. In tutto l'Occidente la questione omosessuale è molto rilevante: esprime in modo evidente il bisogno di libertà della democrazia. Gli omosessuali sono una forma di avanguardia in questo senso. Questa è una destra clerico-fascista, ignorante, stracciona e razzista. La manifestazione di Torino del 10 giugno deve essere la più grande possibile. In questa legislatura dominata da un parlamento di centrodestra era impensabile che potessimo portarci a casa qualche risultato ma non possono permetterci di non ottenerlo con un parlamento di centrosinistra».
02/02/2006 18:28
 
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Torino: prestito popolare per il Pride 2006
Tea Pride di San Valentino al Pueblo per lanciare un grande prestito popolare a favore del Pride e uno Special Master del Drag Queen College

TORINO - Domenica 12 febbraio il Comitato Torino Pride 2006 invita tutti e tutte a un pre-San Valentino, primo e unico nel suo genere! Dalle ore 17, presso il circolo arci Pueblo di corso Palestro 3 , tra te, pasticcini e frecce di Cupido fucsia si inaugura la campagna “UN PRIDE AL 100X100!”. L’anno di Pride appena inaugurato, un anno di eventi culturali, politici, sportivi, musicali spettacolari ha un costo, e nell’attesa dei finanziamenti il Comitato deve costruire un fondo cassa per i pagamenti non posticipabili. Abbiamo scelto di lanciare un prestito popolare di gaia solidarietà: cento euro o più che il Comitato si impegna a restituire entro 12 mesi. Tutti e tutte sono invitati a dare un proprio contributo, facendo di questo Pride davvero un grande progetto collettivo. Riceveranno le quote e rilasceranno le ricevute il tesoriere Elio Bresso e i portavoce Christian Ballarin e Roberta Padovano.

Nello stesso pomeriggio verrà presentata anche un’altra grande iniziativa, nata dal timore diffuso di arrivare impreparati/e alla grande festa del 10 giugno: Natalia Pestrada, vice-preside del Drag Queen College illustrerà la speciale sessione pro-Pride 2006: il Master del Drag Queen College per Queens, Kings e simpatizzanti, sotto l’egida del più esclusivo College italiano, della sua severa Preside La Karl du Pignè, della vice Preside Pestrada e della docente associata in King Alan Tormenti. Per un Pride a garanzia del “buon gusto”!
09/02/2006 09:49
 
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Questa è per il momento solamente una bozza e ipotesi di calendario. Tutte le date ufficiali verranno confermate in seguito.

Gennaio 2006 (scarica il programma di Gennaio)
7 gennaio Fabrik, Strada Mogina, Moncalieri (TO) - ore 24
Serata “Le folies scandal” di presentazione della trasmissione radio Onda Gay in onda su Radio Centro 95 dal 17 gennaio alle ore 22

19 gennaio Museo della Radio e della TV, RAI, Centro di Produzione di Torino, Via Verdi 16 - ore 11,30
Conferenza stampa e presentazione del programma del Pride

Biblioteca civica L. Carluccio Via Monte Ortigara, 95
Apertura della mostra di manifesti: “Libertà di essere, libertà di amare” a cura del Servizio per il superamento delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere della Città di Torino e delle Biblioteche civiche torinesi, in collaborazione con il Coordinamento Gay, Lesbiche e Transessuali di Torino.
Fino al 1° febbraio. Lu. Ve. Dalle 8.30/19.30 Sabato 10.30/18.00
21 gennaio Sala Conferenze, Assessorato alle Pari Opportunità, Regione Piemonte, Via Avogadro 8, Torino - ore 17
Incontro con Chiara Saraceno, Università degli Studi di Torino, sul tema “Trasformazioni del modello familiare e nuovi codici affettivi: quante ‘famiglie’ possibili” - Primo degli incontri proposti dal gruppo di lavoro "Fede ed omosessualità"
22 gennaio Salone Valdese, Corso Vittorio Emanuele II, 23, Torino - ore 10-18
Convegno nazionale “Se non ora quando? Nuovi diritti e nuove responsabilità per le persone glbt, in una società che cambia”
26 gennaio Sala conferenze del Museo diffuso della resistenza, della deportazione, della guerra, dei diritti e delle libertà, Corso Valdocco 4a, Torino - ore 15-18
Seminario su: “Fascismo e omosessualità. La persecuzione degli omosessuali in Italia”.
29 gennaio Auditorium della RAI, Piazza Rossaro (ang. Via Rossini) - ore 20,30
Celebrazione della Giornata della Memoria
Intervento di un rappresentante del Comitato Torino Pride 2006 prima del Concerto dell’Orchestra sinfonica nazionale della RAI
Marzo 2006
4 marzo Convegno su Laicità e Sessualità
5 marzo Rassegna musicale "Le voci delle donne"
8 marzo Giornata delle Donne.
Convegno nazionale sulla soggettività lesbica

Performance "Sistren/Sorelle"

24-26 Marzo TorinoPrideGames2006 - Torneo sportivo GLBT nazionale
Aprile 2006
20-27 aprile Festival Internazionale Cinema Gay e Lesbico
Maggio 2006
4-8 maggio Fiera Internazionale del Libro di Torino
13 maggio Incontro/seminario su "Divino femminile e desiderio lesbico" con Giti Thadani
18 maggio Giornata internazionale contro l’omofobia
26 maggio Incontro con Dorothy Allison
Giugno 2006
Settimana del Pride
7 Giugno Inaugurazione Mostra Storica sul Movimento GLBT
8 Giugno Storia e memoria lesbica a Torino (Seminari, videointerviste, ricerche)
9 Giugno Convegno "Friendly Cities/Città Amiche"
10 Giugno Festa Popolare per le vie della Città e Concerto Finale
11 Giugno Conferenza di Lilian Faderman
Ottobre 2006
Ottobre Festival Cinema delle Donne
Ottobre Affetti speciali - Maratona di teatro lesbico e queer
ottobre Convegno su Fede e Omosessualità in Italia, in occasione dei 25 anni della nascita del Gruppo Davide e Gionata
20-21 Ottobre Convegno su Educazione e Omosessualità
Novembre 2006
17 Novembre Inaugurazione Mostra Planet Gender/Pianeta Genere
20 novembre Transgender day of Remembrance. Inaugurazione Mostra e Convegno sulla realtà transessuale italiana
Dicembre 2006
1° dicembre Giornata internazionale di Lotta all’Aids.Mostra dei manifesti e iniziative didattico-informative con le scuole
13/06/2006 16:53
 
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Torino pride: meno quattro tra polemiche
«La classe politica è come le mucche: fa il bolo, un misto di imbarazzo e fastidio sul Torino pride, che ogni tanto esce fuori». È una presentazione con polemiche quella che ha fatto questa mattina Enzo Cucco, coordinatore del pride nazionale che si svolgerà sabato a Torino.
Comitato Torino pride
Gay Pride in Italia e nel mondo
A destare gli interrogativi maggiori negli organizzatori della manifestazione è in particolare la presa di posizione del sindaco Sergio Chiamparino, che ha dichiarato che non sarà presente al corteo perchè per farlo dovrebbe condividerne tutti gli aspetti. «Siamo stupiti e preoccupati - ha osservato Cucco - ci dica il sindaco cos'è che non condivide: il programma politico della manifestazione o le parrucche? Noi speriamo nessuna di queste cose, in ogni caso l'importante è parlarne».

Altra nota polemica, la notte disco prevista in un primo tempo al Parco Ruffini, spazio che è stato poi negato al pride. «Abbiamo chiesto ospitalità a Collegno - ha detto Cucco - al festival Colonia Sonora, speriamo entro il pomeriggio di avere una risposta dal sindaco».

Il corteo partirà dalla stazione di Porta Susa alle 17,30, attraverserà via Cernaia, via Pietro Micca, piazza Castello, via Po e piazza Vittorio dove è previsto un comizio di chiusura. Sfileranno oltre venticinque carri, bande musicali e majorettes. Sono attese migliaia di persone: solo l'Arci Gay

conta già trenta pullman in arrivo da tutta Italia. Numerosi personaggi dello spettacolo e della cultura hanno dato la loro adesione al pride. Tra questi: Luciana Littizzetto, Claudio Bisio, Triomedusa, Paola Turci, Mario Venuti, Davide Ferrario. Tra i politici Fausto Bertinotti e il ministro Emma Bonino.

Il corteo è il momento clou di una tre giorni di eventi che si apre venerdì 16 con il convegno «Città amiche per le persone gay, lesbiche, bisessuali e transgender» alle 9 al centro congressi della Regione in corso Stati Uniti 23, e proseguirà sabato mattina alle 10 al Teatro Vittoria conl'incontro con i parlamentari glbt in carica: Titti De Simone, Vladimir Luxuria e Gianpaolo Silvestri

Al termine del corteo, concerto di Antonella Ruggiero, mentre domenica si svolgerà alle 17, al teatro Vittoria, un convegno sulla storia lesbica con Lilian Federman.
13/06/2006 17:12
 
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Gay Pride a Torino
Per chi non lo sapesse, nonostante sia geograficamente lontano, è nostra cura segnalare un evento importante. Quest’anno la colorata manifestazione del Gay Pride si svolgerà a Torino il 17 giugno prossimo. Il corteo si formerà nei pressi della Stazione di Porta Susa intorno alle 16:00 per poi partire alle 17.30 percorrendo via Cernaia, via Pietro Micca, Piazza Castello, via Po. Terminerà in piazza Vittorio Veneto dove alle 21.00 Antonella Ruggero regalerà emozioni con una sua performance.
Il Pride2006 di Torino si libera della nomenclatura gay perché vuole includere tutti. Vuole parlare “soprattutto alle persone che più sono lontane dalla realtà glbt (gay, lesbiche, bisex, transessuali) e magari subiscono ancora l’influenza di pregiudizi e ignoranza” (http://www.torinopride2006.it).
Quindi cerchiamo di leggere l’evento come un momento di riflessione durante il quale le barriere “sessuali” crollano per lasciar posto alla festa. I media possono pilotarlo offrendone uno spaccato che rafforza i luoghi comuni. Leggiamolo, invece, come un’occasione per rilanciare i temi della salute, della diffusione crescente dell’HIV, delle malattie sessualmente trasmissibili, molto sottovalutate da tutti i giovani. Leggiamolo come un modo per vincere la battaglia dei diritti e delle pari opportunità contro le discriminazioni di ogni tipo, soprattutto quelle di carattere sessuale. Leggiamolo come un momento per ricordare i bisogni di ogni persona e “tra questi l’esigenza di vivere con serenità le espressioni di affettività e sessualità, qualunque sia l’identità di genere o l’orientamento sessuale”. Avviciniamoci al tema, senza timore, attraverso eventi come il Pride2006, ad esempio. Solo così vedremo a poco a poco superati certi limiti culturali e potremo abbracciare in “toto” la diversità per crescere e diventare uomini migliori, uomini liberi.
14/06/2006 16:26
 
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Gay Pride Torino: La Rosa nel Pugno sarà presente con Marco Pannella, insieme a parlamentari, dirigenti e militanti radicali provenienti da tutta Italia.

Alla Manifestazione-Pride che sfilerà per il centro di Torino il pomeriggio del 17 giugno, parteciperanno i parlamentari della Rosa nel Pugno Marco Pannella, Daniele Capezzone, Marco Cappato, Bruno Mellano e Salvatore Buglio. Insieme a Sergio Rovasio e Carlo Donati, coordinatori della partecipazione Rnp, sarà organizzato un carro dei Radicali e della Rosa nel Pugno con le scritte ‘No Vatican No Taliban’ e ‘Nessun Pacs indietro’. Parteciperà inoltre Gigliola Toniollo, rappresentante ‘Nuovi Diritti – Cgil’.

Il carro vuole anche ricordare il grande impegno in difesa delle persone Glbt che i radicali lanciarono, sin dal 1971, aprendo le loro sedi in tutta Italia al ‘Fuori!’, il primo movimento gay italiano nato a Torino.

Hanno aderito alla manifestazione, i parlamentari Emma Bonino, Lanfranco Turci, Salvatore Buglio, le Associazioni radicali Nessuno Tocchi Caino, Associazione Adelaide Aglietta e l’Associazione Luca Coscioni.

Il carro RnP verrà allestito da un team di studenti dell’Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino.

Il Dj Claudio Coccoluto, che non potrà essere presente, ha preparato un’ apposita compilation di musiche per il carro della Rosa nel Pugno e questa sarà la musica che si alternerà con quella del Dj Carlo Boselli, detto Dj Karl
17/06/2006 16:28
 
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"Penso a leggi sulle unioni gay"
La Pollastrini aderirà al Gay Pride




Il ministro per le Pari opportunità, Barbara Pollastrini, ha annunciato di aderire al Gay Pride in programma sabato 17 giugno a Torino. In una lettera agli organizzatori, Pollastrini spiega che sta "pensando ad una legislazione umana e saggia per le unioni di fatto, omosessuali e non". E ancora: "Penso ad urgenti provvedimenti sul lavoro. Mi riferisco a una politica di risanamento che sia tutt'uno con innovazione, giustizia sociale e talenti".

Secondo il ministro è il momento del dialogo e della capacità di ascolto della ragioni dell'altro, su questioni che ormai necessitano di risposte "serie e condivise". Si tratta di una disponibilità che, secondo Pollastrini, è propria di tutto il governo, intenzionato ad "aprire una nuova stagione". "Considero il valore e il rispetto della persona un bene indisponibile - aggiuge - E resto convinta che espandere libertà e responsabilità di ognuno sia una grande opportunità per il bene comune". Resta da vedere, comunque, se di questa nuova stagione vorranno fare parte anche i cattolici della Margherita e gli esponenti più moderati dell'Unione. Fra questi, infatti, c'è una larga parte che non ritiene affatto che espandere la libertà di alcuni non comporti la limitazione delle libertà di altri. Le uinioni di fatto, in pratica, vengono dai più religiosi considerate un vero e proprio attacco all'isitituzione matrimoniale.

Come raggiungere, quindi, un'intesa su una questione così spinosa? "Lo faremo in squadra - sottolinea il ministro - con mitezza, sensibilità al pluralismo, serietà, amore per le persone, i tratti di una politica più vicina e che ha la responsabilità di trovare mediazioni condivise. Penso a una legislazione umana e saggia per le unioni di fatto, omosessuali e non, cosa che sta a cuore a voi e a molti di noi. Penso a urgenti provvedimenti sul lavoro. Mi riferisco a una politica di risanamento che sia tutt'uno con innovazione, giustizia sociale e talenti. E cioè esprima un'idea di crescita ispirata a una visione dinamica, tollerante, umana della società italiana. Vorrei che il Ministero fosse uno spazio aperto, in cui punti di vista, culture, esperienze, aspirazioni delle persone - i vostri, quelli di tante e tanti altri possano mettersi in rete, trovare attenzione e aiutarci a costruire risposte".

Nonostante la mitezza auspicata dal ministro, si annuncia comunque un dibattito dagli esiti incerti. Ma Pollastrini non molla, perchè considera il riconoscimento giuridico delle unioni di fatto fra quei diritti che il suo ministero ha la "missione" di estendere ai cittadini: "Il Ministero che presiedo - osserva - è un piccolo ministero, che incrocia, forse più di ogni altro, i temi della modernità, del progresso civile, della convivenza tra persone, etnie, convinzioni etiche e religiose, scelte e stili di vita. Desidero interpretarne la funzione ispirandomi a principi laici, liberali, di uguaglianza della nostra Costituzione che ritengo intoccabili, attuali".

[Modificato da zon@ venerdi 17/06/2006 16.30]

18/06/2006 01:45
 
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ragà qualcuno c'è stato??? io causa esami e distanza sono rimasto a casa uff.... adesso vorrei rimediare almeno andando a roma il 24. vediamo. se ci siete stati raccontate!
18/06/2006 07:25
 
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Scritto da: liberamente83 18/06/2006 1.45
ragà qualcuno c'è stato??? io causa esami e distanza sono rimasto a casa uff.... adesso vorrei rimediare almeno andando a roma il 24. vediamo. se ci siete stati raccontate!


non ci sono stato (Torino è lontanuccia), ma ecco qualche foto.














18/06/2006 07:27
 
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Ovviamente non sono mancati striscioni omofobi..



18/06/2006 10:40
 
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Re: Ovviamente non sono mancati striscioni omofobi..

Scritto da: GayAbruzzo 18/06/2006 7.27


mi veniva, sul triste e tristo striscione, un'ancor più triste considerazione: vengono sempre nominati i froci e i culattoni come se l'omosessualità fosse una perversione puramente maschile..... delle femminucce non parla mai nessuno.... della serie che se ci hanno messo un sacco di tempo per accorgersi che esistono i finocchi e di più ce ne metteranno per dargli qualche diritto, le lesbiche non hanno ancora nemmeno cominciato a insultarle :S

[Modificato da liberamente83 18/06/2006 10.41]

19/06/2006 07:13
 
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Re: Re: Ovviamente non sono mancati striscioni omofobi..

Scritto da: liberamente83 18/06/2006 10.40

mi veniva, sul triste e tristo striscione, un'ancor più triste considerazione: vengono sempre nominati i froci e i culattoni come se l'omosessualità fosse una perversione puramente maschile..... delle femminucce non parla mai nessuno.... della serie che se ci hanno messo un sacco di tempo per accorgersi che esistono i finocchi e di più ce ne metteranno per dargli qualche diritto, le lesbiche non hanno ancora nemmeno cominciato a insultarle :S


questo anche perchè all'eterosessuale medio, le lesbiche non fanno schifo anzi! a loro piace vedere due donne che fanno sesso, lo trovano eccitantissimo.

cmq la cosa più triste della foto omofoba è che il cartello è stato scritto da due ragazzi giovanissimi [SM=x432729]



19/06/2006 18:02
 
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Grazie delle foto Squizz
19/06/2006 18:02
 
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L'orgoglio di Torino
Nella fotogallery di Michele D'Ottavio le immagini del Torino Pride, il corteo dell'orgoglio omosessuale che ha sfilato per la vie della città sabato 17 giugno.
La variopinta manifestazione, a cui hanno partecipato non meno di 50 mila persone, aveva lo scopo di sensibilizzare l'opinione pubblica sulla questione degli appartenenti al movimento glbt (gay, lesbiche, bisessuali, transgender).
19/06/2006 18:07
 
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Migliaia di Arcobaleni a Torino
Il corteo
Ne siano quasi certi. I soliti “numeri” sulla partecipazione al Gay Pride, qui a Torino hanno fatto cilecca anche a onor degli organizzatori. Sfilano in cinquantamila o in sessanta o cento, ma fanno da ala altrettanti migliaia di persone che partecipano, che si fanno Pride, applaudono, salutano, fotografano, si dimenano con la musica sparata dai carri. Notiamo, e non è uno scherzo, due poliziotti ad un angolo che si dimenano anch'essi. Puntuali alle 17.30, i primi carri cercano di muoversi verso via Cernaia, ma già si capisce che la sfilata sarà lenta, e gli spettatori diventano partecipi. Apre lo striscione: “Diritti, se non ora quando?”. Dietro Daniele Capezzone, la presidente della Regione Mercedes Bresso, Giuliana Monica al posto dell'incomprensibile Chiamparino e gli assessori Marta Levi e Ilda Curti. E ancora il bravissimo presidente Nichi Vendola, Sergio Lo Giudice, Titti De Simone, Luxuria e, finalmente a metà corteo, due ministri che senza spocchie hanno dato adesione e presenza al Pride torinese: Barbara Pollastrini e Ferrario.
I carri sono coloratissimi e si vede che sono arrivati da molte parti d'Italia. C'è l'Arcigay di Catania che spera per il prossimo Pride, Bologna, Roma con Vanni Piccolo, Fabrizio Marrazzo, ragazzi dei “Gay in divisa”, Pasquale Quaranta da Salerno accompagnato da don Franco Barbero.
Sfilano sul trenino le “Famiglie Arcobaleno” con i propri bambini e il presidente del Comitato Pride, Enzo Cucco ha quasi le lacrime agli occhi per la commozione nel vedere tanta partecipazione. Chiediamo ad alcuni negozianti: “Siete infastiditi?”. Macchè – rispondono – questa è una bella festa e ci piace che sia fatta a Torino. Che vi diano diritti e ciò che più è possibile per farvi vivere al meglio. Dai lati delle vie, qualcuno parla male di Chiamparino e non capisce, come noi, la sua assenza. Dai carri volano verso la gente profilattici, caramelle, gadget di ogni genere. Ci sono majorettes e sfottò per il Vaticano e avanti a tutti i motociclisti che da qualche anno aprono i Gay Pride. Indietro, troppo, Marco Pannella sul carro della “Rosa nel Pugno”, accompagnato dal segretario generale dei deputati Sergio Rovasio, sembra una star; la gente lo applaude, stringe mani, grida al microfono i temi cari a loro e a tutti i laici. Le lesbiche sono tantissime, con le loro bandiere e sembrano le più agguerrite.
Quando la testa del corteo è arrivata a piazza Vittorio, intorno alle 20.30, l'ultimo carro ha da poco lasciato Porta Susa. La gente non molla, nonostante la calura e la confusione. E' una festa, è un Pride, è la prova che il Paese è più avanti di coloro che lo rappresentano.
“Siamo soddisfatti, contenti, commossi per la risposta che ha dato Torino. Ora tocca alla politica”, dichiara con soddisfazione Cucco. E il buon Chiamparino, al calar della sera, fa dipingere di rosa la Mole Antonelliana.
19/06/2006 18:08
 
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19/06/2006 18:08
 
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19/06/2006 18:09
 
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Alexander, tu c'eri? sei di Torino!





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19/06/2006 23:43
 
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Re:

Scritto da: will!newton 19/06/2006 19.13
Alexander, tu c'eri? sei di Torino!


secondo me sfilava su qualche carro! chissà se ci racconta qualcosa



29/06/2006 13:17
 
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Re: Re: Re: Ovviamente non sono mancati striscioni omofobi..

Scritto da: GayAbruzzo 19/06/2006 7.13

questo anche perchè all'eterosessuale medio, le lesbiche non fanno schifo anzi! a loro piace vedere due donne che fanno sesso, lo trovano eccitantissimo.

cmq la cosa più triste della foto omofoba è che il cartello è stato scritto da due ragazzi giovanissimi [SM=x432729]




la maggior parte dei miei amici trova eccitantissime le lesbiche [SM=x432737] [SM=x432737]




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