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Israele: polemiche sul gay pride

Ultimo Aggiornamento: 28/06/2005 09:29
23/06/2005 18:58
 
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GERUSALEMME, 23 GIU - E' polemica a Gerusalemme attorno al Gay Pride locale che le organizzazioni di gay e lesbiche israeliane intendono organizzare a Gerusalemme il 30 giugno, nonostante il parere contrario del sindaco conservatore della citta' santa, Uri Lupolianski.

Il direttore generale del municipio, Eitan Meir, ha scritto oggi a nome del sindaco agli organizzatori, riuniti in seno alla 'Open House', affermando che "non sarebbe giusto autorizzare la marcia e le relative festività a Gerusalemme, senza tenere conto del fatto che potrebbe costituire una provocazione per molti residenti e visitatori della citta', ferendone i sentimenti, con il rischio di perturbazioni all'ordine pubblico".

Il direttore della Open House, Hagai Elad, ha pero' subito respinto le ragioni del sindaco, affermando che la manifestazione è già stata autorizzata dalla polizia.

"Il Gay Pride si svolgerà il 30 giugno come previsto: anchel'anno scorso il sindaco aveva cercato di impedire la sfilata, senza successo'' ha detto Elad.

Il mese scorso le autorità israeliane hanno deciso di rinviare di un anno il Gay Pride mondiale previsto per il mese di agosto a Gerusalemme a causa della concomitanza con il ritiro da Gaza, che mobiliterà buona parte delle forze di sicurezza del paese. Prima della decisione di rinvio, diverse autorità religiose musulmane, ebree e cristiane si erano pronunciate contro la tenuta del Gay Pride Mondiale nella citta' santa. (ANSA).

http://www.gaynews.it/view.php?ID=32869
23/06/2005 19:02
 
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Gerusalemme: il Sindaco dice no al Gay Pride
GERUSALEMME - E' polemica a Gerusalemme attorno al Gay Pride locale che le organizzazioni di gay e lesbiche israeliane intendono organizzare a Gerusalemme il 30 giugno, nonostante il parere contrario del sindaco conservatore della città santa, Uri Lupolianski.

Il direttore generale del municipio, Eitan Meir, ha scritto oggi a nome del sindaco agli organizzatori, riuniti in seno alla 'Open House', affermando che "non sarebbe giusto autorizzare la marcia e le relative festività a Gerusalemme, senza tenere conto del fatto che potrebbe costituire una provocazione per molti residenti e visitatori della città, ferendone i sentimenti, con il rischio di perturbazioni all'ordine pubblico".

Il direttore della Open House, Hagai Elad, ha però subito respinto le ragioni del sindaco, affermando che la manifestazione è già stata autorizzata dalla polizia.

"Il Gay Pride si svolgerà il 30 giugno come previsto: anche l'anno scorso il sindaco aveva cercato di impedire la sfilata, senza successo" ha detto Elad.

Il mese scorso le autorità israeliane hanno deciso di rinviare di un anno il Gay Pride mondiale previsto per il mese di agosto a Gerusalemme a causa della concomitanza con il ritiro da Gaza, che mobiliterà buona parte delle forze di sicurezza del paese. Prima della decisione di rinvio, diverse autorità religiose musulmane, ebree e cristiane si erano pronunciate contro la tenuta del Gay Pride Mondiale nella città santa.

http://it.gay.com/view.php?ID=20405
26/06/2005 01:14
 
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GERUSALEMME, 25 GIU - E' scontro a Gerusalemme fra il sindaco ebreo ortodosso della citta' Uri Lupolianski e le associazioni di omosessuali e lesbiche sulla Gay Parade israeliana programmata per il 30 giugno prossimo, ma che il municipio vuole vietare.

La polemica sta divampando ormai da alcuni giorni. Gli organizzatori hanno annunciato un ricorso contro il sindaco davanti alla Corte Suprema, che dovrebbe pronunciarsi nei prossimi giorni, e hanno ricevuto l'appoggio del minsitro degli interni laburista Opher Pines.

La vicenda interviene poche settimana dopo l'annullamento del Gay Pride Mondiale, previsto quest'anno, in agosto, pure a Gerusalemme. La manifestazione mondiale e' stata pero' rinviata di un anno, per la concomitanza con le operazioni di ritiro da Gaza previste dalla meta' agosto, che mobiliteranno buona parte dei servizi di sicurezza israeliani, e rischiano di dare vita a forme di guerra civile.

IL NO DI PATRIARCHI, RABBINI E SCEICCHI - Accantonando divisioni e tensioni plurisecolari i rappresentanti delle tre religioni monoteiste il 30 marzo avevano lanciato insieme un appello contro l'organizzazione a Gerusalemme del World Gay Pride, che avrebbe dovuto durare una decina di giorni.

L'appello era stato sottoscritto dai due rabbini capo di Israele, Shlomo Amar e Yehuda Metzger, dal Patriarca latino Michel Sabbah, da quelli armeno Turkum Manoogian e greco-ortodosso Ireneos, dagli sceicchi musulmani Bouchari, Abu Ali e Abed El Salem Menasera.

Rinviato il World Gay Pride, la mobilitazione cresce ora anche contro la manifestazione annuale israeliana - giunta alla quarta edizione - di dimensioni piu' ridotte, prevista nel centro di Gerusalemme giovedi prossimo. Il direttore generale del municipio Eitan Meir ha scritto nei giorni scorsi a nome del sindaco agli organizzatori, riuniti in seno a una 'Open House', annunciando l'opposizione delle autorita' comunali alla manifestazione.

''Non sarebbe giusto autorizzare la marcia e le relative festivita' a Gerusalemme - ha scritto Meir - senza tenere conto del fatto che potrebbe costituire una provocazione per molti residenti e visitatori della citta', ferendone i sentimenti, con il rischio di perturbazioni all'ordine pubblico''.

Ma il direttore della Open House Hagai Elad ha subito respinto le ragioni del sindaco affermando la determinazione degli organizzatori a tenere comunque il Gay Pride che, ha affermato, e' gia' stata autorizzata dalla polizia.

GLI ORGANIZZATORI, SFILEREMO COMUNQUE - ''Il Gay Pride si svolgera' il 30 giugno come previsto: anche l'anno scorso il sindaco aveva cercato di impedire la sfilata, senza successo'' ha detto Elad.

La Open House ha ricevuto ora l'inaspettato appoggio del ministro degli inetrni Ofer Pines, stella nascente del partito laburista del vicepremier Shimon Peres.

Pines che si e' pronunciato per la tenuta del Gay Pride, bacchettando il municipio di Gerusalemme e il sindaco ultra-ortodosso, e membro del Likud del premier conservatore Ariel Sharon: ''ha il dovere - ha detto il ministro - di garantire la liberta' di espressione di tutte le componenti della popolazione''.

http://www.gaynews.it/view.php?ID=32898
28/06/2005 08:57
 
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SINDACO DI GERUSALEMME MULTATO PERCHÈ VOLEVA IMPEDIRE LA SFILATA DEL GAY PRIDE
Il sindaco ultraortodosso di Gerusalemme, Uri Lupolianski, dovrà pagare una multa di 5.300 euro di tasca propria per aver cercato di impedire lo svolgimento del Gay Pride.
Il sindaco ultraortodosso di Gerusalemme, Uri Lupolianski, dovrà pagare una multa di 5.300 euro di tasca propria per aver cercato di impedire lo svolgimento del Gay Pride, in programma nella Città Santa il prossimo giovedì. "E' unp'offesa ai residenti e ai turisti" aveva detto. Lo ha stabilito il giudice Musya Arad della Corte distrettuale di Gerusalemme, secondo il quale l'Amministrazione cittadina non può impedire lo svolgimento di una manifestazione, perché contraria agli orientamenti sessuali dei suoi organizzatori. Nell'occasione, evento piuttosto raro, erano schierate con il sindaco anche le comunità musulmane.

http://www.gaynews.it/view.php?ID=32915
28/06/2005 09:29
 
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ISRAELE: UN RABINO SI È OFFERTO DI PAGARE LA MULTA AL SINDACO ANTIGAY
Gerusalemme, 27 giu. - (Aki) - Un noto esponente religioso ebraico, il rabbino Yosef Shalom Elyashiv, si è offerto oggi di pagare la multa che la Corte distrettuale di Gerusalemme ha inflitto al sindaco ultra-ortodosso della città santa, Uri Lupolianski, per aver tentato di impedire lo svolgersi dall'annuale sfilata del Gay Pride.

Gli organizzatori del corteo omosessuale infatti, denunciando la 'politica discriminatoria' del municipio, avevano presentato ricorso chiedendo i permessi per la manifestazione, già precedentemente autorizzata dalla polizia.

Il tribunale, dando a loro ragione, ha inflitto una multa di 13mila dollari al comune di Gerusalemme - di cui la metà devono essere pagati personalmente dal sindaco - ordinando che le bandiere arcobaleno (simbolo del movimento omosessuale) siano esposte in municipio e lungo le strade della sfilata. ''E' un peccato che il giudice non sia stato in grado di allargare i propri orizzonti e realizzare il danno inflitto a Gerusalemme dalla parata'', ha commentato il sindaco ultra-ortodosso secondo quanto riporta oggi il quotidiano 'Yedioth Ahronoth', declinando l'offerta del rabbino. Alcuni mesi fa, rappresentanti delle tre grandi religioni monoteiste si erano riuniti per lanciare una campagna mondiale interreligiosa contro la 'Gay Parade' a Gerusalemme, raccogliendo numerosi consensi. Gli organizzatori, per bocca del direttore esecutivo della 'Jerusalem Open House' Hagai El-Ad, hanno fatto sapere di considerare la decisione del giudice ''una vittoria, non solo per la comunità gay e lesbica ma anche per la libertà d'espressione''.

http://www.gaynews.it/view.php?ID=32926
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