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Crimini sui gay

Ultimo Aggiornamento: 29/06/2005 18:19
29/06/2005 18:19
 
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24 giugno 2005 L'Unione europea può fermare la tortura delle persone gay, lesbiche e transgender negli altri paesi. ILGA-Europe pubblica oggi un rapporto che studia come l'Unione europea possa influenzare i paesi terzi affinché mettano fine alla criminalizzazione dei rapporti sessuali consensuali fra persone dello stesso sesso che in alcuni casi porta alla pena di morte.
Il rapporto intitolato "Diritti, non crimini: il ruolo dell'UE nel porre fine alla criminalizzazione dei rapporti omosessuali nei paesi terzi", sostiene che le leggi che criminalizzano i rapporti omosessuali violano gli
standard internazionali sui diritti umani e possono essere assimilate a trattamenti degradanti e inumani e alla tortura.
Secondo il rapporto, poiché gli Stati membri dell'Unione europea hanno firmato accordi comprendenti provvedimenti sui diritti umani con molti paesi terzi, le istituzioni europee si sono assunte una responsabilità e
dovrebbero fare pressione attivamente affinché quei paesi pongano fine alla criminalizzazione dei rapporti omosessuali consensuali. Il rapporto identifica strategie economiche, politiche e legali che l'UE può adottare
per fare pressione su questi paesi.
Il rapporto evidenzia la questione della pena di morte per rapporti omosessuali consensuali.
Nonostante la dichiarazione di condanna dell'utilizzo della pena di morte, l'Unione europea ha firmato accordi con paesi che condannano a morte persone esclusivamente a causa del loro orientamento sessuale.

Il rapporto comprende una serie di raccomandazioni per le istituzioni europee e suggerisce le modalità con le quali l'Unione europea può far pressione sui paesi terzi affinché pongano fine alla violazione dei diritti
umani basata sull'orientamento sessuale.
La Dr.ssa Christine Loudes, policy officer di ILGA –Europe e autrice del rapporto, ha dichiarato: "L'Unione europea ha l'obbligo legale e morale di porre all'ordine del giorno la questione dei diritti umani per le persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender con quei paesi in cui gli individui vengono imprigionati e uccisi solo a causa del loro orientamento sessuale.
Il diritto internazionale in materia di diritti umani stabilisce chiaramente che i rapporti omosessuali sono riconosciuti come un diritto alla privacy e non un crimine.
Porre fine alla discriminazione, compresa quella riguardante l'orientamento sessuale, è uno dei principi fondamentali dell'Unione e non si può scendere a compromessi e applicare standard diversi quando si collabora con e, soprattutto, si offre assistenza economica e finanziaria a paesi che criminalizzano e uccidono le persone a causa del loro orientamento
sessuale".


http://www.tamles.net/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=19668
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