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"STUPRATE PECORARO!"

Ultimo Aggiornamento: 29/06/2005 18:50
29/06/2005 18:35
 
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PROFONDO VERDE «Castrazione per gli stupratori». La pancia leghista ascolta, digerisce una settimana la chiamata alla giustizia-machete suonata dal ministro Calderoli dopo i fatti di Bologna e Milano e rilancia: «Stuprate Pecoraro». Uno striscione

che le Camicie Verdi di Ponti sul Mincio, vicino Mantova, hanno esposto all’ingresso della propria «festa» provinciale: «Stuprate Pegoraro», anzi, - il cambio di consonante magari per evitare la querela - per «avvertire» il leader del Sole che ride. Un lenzuolo bianco attaccato alle transenne, scritta verde. Sopra, a mezz’aria, un altro drappo, stavolta ufficiale Lega Nord, legato tra due alberi.

La notizia arriva a Roma grazie alla Gazzetta di Mantova, che riporta e racconta il fatto. Ermete Realacci della Margherita legge e in aula alla Camera non se la tiene, pretende dal gotha del Carroccio l’«immediata sconfessione» della prodezza. Anche perché la pancia leghista fa le cose per bene: «Sì, il Pegoraro del cartello è il deputato dei Verdi, quello omosessuale... », spiega candido un ragazzo della festa al cronista della Gazzetta. La caccia all’immigrato stupratore si converte in caccia ai gay.

«Un insulto a me? Certo, una cosa squallida. Ma l’insulto peggiore è per le ragazze violentate in questi giorni, italiane e straniere» dice Pecoraro. «È il segno di una cultura - anzi sottocultura - politica che dà spazio e legittimità a certi sfoghi primitivi. Certi inviti alla violenza qualcuno li ascolta, ecco che poi ci scappa addirittura l’invito allo stupro».

A Montecitorio l’opposizione va all’attacco. Ancora Realacci: «Sarebbe facile ironizzare sull’invito alla castrazione chimica rispetto a comportamenti di questo tipo che hanno già castrato l’intelligenza degli autori». Cento: «Le scuse servono non solo per aver offeso Pecoraro, ma soprattutto per il messaggio lanciato e chi si è voluto colpire con quel simbolo e quello striscione». Mentre Buemi dello Sdi: «È probabile che la decisione di esporre lo striscione non sia stata presa o istigata direttamente da dirigenti della Lega. Ciononostante l’humus culturale, il contesto psicologico, i destinatari del messaggio ed in primo luogo gli autori dell’iniziativa, sono sicuramente i plaudenti di molte truculente proposte di legge della Lega e dei suoi dirigenti più importanti su immigrati, drogati, meridionali, presunti stupratori».

E il Carroccio? Minimizza, anzi peggio. «La solidarietà che hanno mostrato a Pecoraro è eccessiva e esagerata», rivendica il deputato Rossi. Che ci prova una volta, parlando di «ipotetico cartello» e alambiccando come lo striscione «non avesse nessun simbolo della Lega». Le foto, però, dicono altro. Rossi ci prova di nuovo, tirando in ballo il «clima di violenza politica» che in Emilia Romagna si respirerebbe nei confronti del suo partito. Insomma, scuse nemmeno a parlarne.

Nel pomeriggio all’esponente dei Verdi giunge la solidarietà di Casini, presidente della Camera, che sottolinea che con quello slogan si è passato il segno. «Non so se sia farina del nostro sacco oppure no, in un caso o nell’altro resta il gesto volgare di un imbecille e come tale deve essere considerato». È Calderoli, che per l’ora dell’aperitivo si ricorda di essere un ministro della repubblica.

http://www.gaynews.it/view.php?ID=32970
29/06/2005 18:49
 
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«Stuprate Pecoraro», bufera sul carroccio Lo striscione a una festa del partito nel Mantovano. Il leader verde: «Offese le ragazze vittime, chi invita alla violenza la genera» STRUMENTIVERSIONE STAMPABILEI PIU' LETTIINVIA QUESTO ARTICOLO

Lo striscione esposto alla festa della Lega a Ponte sul Mincio
ROMA - Lo striscione è appeso a una transenna, vicino alla bandiera padana, proprio all’ingresso della festa della Lega a Ponte sul Mincio, in provincia di Mantova. C’è scritto, bello grosso, «stuprate Pegoraro». «La sostituzione della lettera c con la g non è un errore casuale» precisa il deputato dei Verdi Paolo Cento che ieri ha fatto un salto sulla sedia quando ha visto il cartello immortalato sulla prima pagina della Gazzetta di Mantova , vicino a un articolo intitolato «La Lega invita a stuprare Pecoraro». Ad allertare di buon mattino i colleghi romani è stata la senatrice mantovana Anna Donati: sentito il diretto interessato, i parlamentari verdi hanno deciso di portare il caso all’attenzione della Camera.
A parlarne in Aula, al termine della seduta mattutina, è il deputato della Margherita Ermete Realacci: «Sono certo che questo non appartiene alla cultura dei colleghi della Lega qui presenti, è però evidente che occorre un’immediata sconfessione di atteggiamenti e culture ridicole oltre che offensive e pericolose». Quindi prende la parola Cento: «E’ un episodio assolutamente incivile, tanto più nel momento in cui, nel nostro Paese, si verificano episodi di violenza sessuale» spiega il deputato verde che pretende le scuse degli esponenti del Carroccio. Richiesta cui si associano i parlamentari di tutta l’Unione: «Per punire questi istigatori allo stupro politico, Calderoli propone la castrazione chimica o quella chirurgica?» provoca Enrico Buemi dello Sdi.
A Pecoraro Scanio giunge la solidarietà di Pier Ferdinando Casini e di Clemente Mastella, presidente di turno dell’Aula, ma i leghisti restano muti, «impietriti dall’imbarazzo» come dice Cento, fino alla ripresa pomeridiana dei lavori. «E’ ovvio che non condividiamo quelle affermazioni, se davvero sono state fatte, e poi lo striscione non aveva simboli della Lega» spiega Guido Rossi che giudica «esagerata» la reazione del centrosinistra e reclama analoga solidarietà per «il clima di violenza politica» ai danni del Carroccio nella «rossa» Emilia Romagna.
Niente scuse ufficiali, dunque, anche se a sera il ministro Roberto Calderoli prende le distanze dalla vicenda: «Non so se sia farina del nostro sacco o meno, comunque resta il gesto volgare di un imbecille e come tale deve essere considerato». Parole che fanno piacere a Pecoraro Scanio anche se, sottolinea, «è inammissibile che i dirigenti politici locali non abbiano preso subito provvedimenti. Chi ha scritto quel cartello è un imbecille, ma è doppiamente imbecille chi non lo ha fatto rimuovere».
Impegnato in alcune riunioni e poi ospite di un concerto in Vaticano, presente il Papa, il leader dei Verdi si è sottratto per tutto il giorno alle polemiche e solo a sera racconta «il senso di desolazione che mi prende davanti allo scadimento del confronto politico. Questa vicenda è vergognosa perché offende tutte le ragazze vittime di violenza sessuale: mi pare stravagante che chi propone la castrazione poi si appelli agli stupratori». Insomma, un clamoroso autogol per la Lega e la prova che «la gente è stufa degli insulti e delle esasperazioni. Ringrazio i cittadini che, segnalando il caso alla stampa, hanno dimostrato di essere migliori di certi dirigenti politici». Questa brutta storia, conclude Pecoraro Scanio, conferma la necessità di abbassare i toni: «Chi invita alla violenza, prima o poi genera violenza».

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2005/06_Giugno/29/pecoraro.shtml
29/06/2005 18:50
 
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Striscione shock: la Lega invita a stuprare Pecoraro Scanio
REDAZIONE

Stuprare il presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio. E' quanto invitava a fare uno striscione esposto durante una festa della Lega Nord a Ponti sul Mincio, in provincia di Mantova. La notizia è stata divulgata oggi dal quotidiano "La Gazzetta di Mantova", che ha anche pubblicato una fotografia della delirante scritta.
Inutile dire che la triste vicenda ha fatto insorgere all'unisono gli esponenti dell'opposizione.
"Sono sicuro che buona parte dei colleghi leghisti non condividono (il messaggio dello striscione, ndr) - ha commentato il dielle Ermete Realacci - sono certo che questo non appartiene alla cultura dei colleghi parlamentari qui presenti, alcuni dei quali stimo anche per il loro lavoro".

Pecoraro Scanio è certamente finito nel mirino dei militanti del Carroccio per essersi opposto con decisione alla proposta del ministro delle Riforme Roberto Calderoli di castrare gli stupratori.


http://www.centomovimenti.com/2005/giugno/28_scanio.htm
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