Con l'approvazione dei matrimoni fra gay in Spagna continua a livello politico la polemica sulle coppie gay e sull'omossessualita'. In questo contesto si inserisce la querela presentata da un'associazione gay contro tre amministratori (di Forza Italia, Lega e Margherita) per aver definito "anormale" la condizione omosessuale.
In occasione di una mostra in cui uno scultore aveva presentato la transessualita' fra le miserie della vita, il giornale Corriere di Verona aveva intervistato il 13 maggio scorso Flavio Tosi, Marco Gruberio e Giampaolo Fogliardi che, a giudizio di Gianni Zardini, presidente del Circolo veronese Pink, hanno ribadito piu' volte di condividere il concetto di anormalita' riferito alle persone gay.
Il Circolo ha dunque deciso di querelare i tre politici, il giornalista autore dell'articolo ed il direttore responsabile per diffamazione a mezzo stampa. A giudizio dei rappresentanti dell'associazione, si tratta infatti di "affermazioni gravi proprio perché chi le fa non tiene conto del ruolo politico e soprattutto istituzionale che ricopre".
Nella querela vengono richiamati l'art. 3 della Costituzione Italiana, l'art. 13 del Trattato istitutivo della Comunità Europea e che impone alle istituzioni Comunitarie, nell'ambito delle rispettive competenze, di prendere gli opportuni "provvedimenti per combattere le discriminazioni fondate sul sesso, la razza, l'origine etnica, la religione o le convinzioni personali, gli handicap, l'età o le tendenze sessuali".
Inoltre si ricorda che l'art. 21 della Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea prescrive il divieto di "qualsiasi forma di discriminazione fondata sul sesso, la razza, il colore della pelle o l'origine etnica o sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l'appartenenza ad una minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, gli handicap, l'età o le tendenze sessuali".
I firmatari della querela aggiungono che i risultati di questa politica "si vedono anche oggi, Verona non accetta le diversità sia che riguardino omosessuali o Rom o migranti". I presentatori della querela affermano che con essa vogliono ribadire "che gay, lesbiche e trans non possono essere considerati non normali o persone che non possono godere di un diritto di cittadinanza, solo perché una maggioranza politica e/o sociale la pensa così. E' un segnale sia per la destra che per la sinistra".
http://www.osservatoriosullalegalita.org/05/notizie/07lug2/1422gaynormali.htm