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Prodi: Solidarietà e riconoscimento dei diritti civili per i gay

Ultimo Aggiornamento: 28/07/2005 10:25
20/07/2005 19:01
 
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"Nell'Unione riflettiamo in modo non formale, e l'orientamento verso i patti di tipo francese è di tutta la coalizione": è quanto ha detto Romano Prodi all'associazione stampa estera rispondendo a una domanda sui matrimoni gay.

"Sui singoli articoli - ha aggiunto - si può discutere ma solidarietà e riconoscimento dei diritti civili per i gay ci guidano verso un orientamento comune".

http://www.gaynews.it/view.php?ID=33353
21/07/2005 02:46
 
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No, scusate; volevo far risaltare quetsa dichiarazione che mi sembra importante.

Finalmente Prodi si è smosso.
21/07/2005 08:14
 
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21/07/2005 09:31
 
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Re:
Speriamo non siano i soliti slogan per acchiappare l'elettorato gay. Per ora, bravo Prodi!



21/07/2005 09:37
 
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21/07/2005 09:40
 
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Re:

Scritto da: pAuL100V 21/07/2005 9.37
INFATTI, SAREBBE UNA VERGOGNA ED UNA BASSEZZA DA PARTE LORO...


lo dico solo perchè i nostri cari politici ci hanno troppo spesso abituati a proclami pre-elettorali che poi si sono dimostrati bolle di sapone.
Zapatero in Spagna ha avuto il coraggio di realizzare quanto promesso ai suoi elettori. Mi chiedo: davvero Prodi, a capo di una coalizione che conta purtroppo molti moderati-cattolici, sarà in grado di portare avanti una battaglia civile come quella del PACS? Sinceramente con Rutelli e Mastella la vedo durissima. Non accetteranno mai di riconoscere le coppie di fatto



21/07/2005 09:41
 
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BHà, CHI LO SA, CERTO CHE QUESTA CHIUSURA VERSO QUESTE TIPOLOGIE DI FAMIGLIE NON FONDATE SUL MATRIMONIO è VERGOGNOSA, OLTRE CHE PALESEMENTE INCOSTITUZIONALE





21/07/2005 09:43
 
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Re:

Scritto da: pAuL100V 21/07/2005 9.41
BHà, CHI LO SA, CERTO CHE QUESTA CHIUSURA VERSO QUESTE TIPOLOGIE DI FAMIGLIE NON FONDATE SUL MATRIMONIO è VERGOGNOSA, OLTRE CHE PALESEMENTE INCOSTITUZIONALE


purtroppo per la chiesa l'unica forma consentita di convivenza riconosciuta è quella basata sul sacro vincolo del matrimonio...
sembra di stare nel medioevo



21/07/2005 21:36
 
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Re: Re:

Scritto da: GayAbruzzo 21/07/2005 9.40

lo dico solo perchè i nostri cari politici ci hanno troppo spesso abituati a proclami pre-elettorali che poi si sono dimostrati bolle di sapone.
Zapatero in Spagna ha avuto il coraggio di realizzare quanto promesso ai suoi elettori. Mi chiedo: davvero Prodi, a capo di una coalizione che conta purtroppo molti moderati-cattolici, sarà in grado di portare avanti una battaglia civile come quella del PACS? Sinceramente con Rutelli e Mastella la vedo durissima. Non accetteranno mai di riconoscere le coppie di fatto



Chi lo sa; ma almeno possiamo sperarci.
Dall'altra parte ce chi nemmeno li fa i proclami ...
21/07/2005 21:38
 
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Re: Re:

Scritto da: GayAbruzzo 21/07/2005 9.43

purtroppo per la chiesa l'unica forma consentita di convivenza riconosciuta è quella basata sul sacro vincolo del matrimonio...
sembra di stare nel medioevo



Se la Fusione tra i Radicali, lo Sdi e il Nuovo Psi va in porto forse una speranza c'è ...
21/07/2005 21:43
 
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Re: Re: Re:

Scritto da: zon@ venerdi 21/07/2005 21.38


Se la Fusione tra i Radicali, lo Sdi e il Nuovo Psi va in porto forse una speranza c'è ...


ma la margherita farà problemi ne sono convinto



22/07/2005 18:05
 
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Sulla questione del riconoscimento delle coppie di fatto e delle unioni gay, Francesco Cossiga si atterrà alle indicazioni delle gerarchie ecclesiastiche e della Cei. Lo spiega lo stesso Presidente emerito della repubblica in una lettera ad ''Avvenire'' che verrà pubblicata domani, dopo l'ultima presa di posizione su questa questione espressa da Romano Prodi a nome dell'Unione. Cossiga scherza anche sulla scelta fatta da Prodi definendosi ''cattolico infante'' e quindi bisognoso della indicazione della Chiesa. Cossiga ricorda che in occasione del referendum sulla fecondazione ha affermato che ''forse erano maturi i tempi per dare valore giuridico alle obbligazioni naturali che potevano nascere dalla comunanza di vita anche di coppie non

eterosessuali, pur tenendo ben distinte questa forma di comunanza dai matrimoni che possono per etica e diritto naturale intercorrere soltanto tra eterosessuali''. Tuttavia l'ex capo dello Stato non ritiene che ''questa

sia materia in cui si possa decidere 'in coscienza' in difformità ai Vescovi, anche per non avere lui la conoscenza di etica e di teologia tale da possedere quella coscienza formata

ed informata, che è alla base del primato della coscienza''.

Cossiga afferma poi di non essere ''un 'cattolico adulto' come

Romano Prodi, ma soltanto un 'cattolico infante', nel parlare e nello scrivere, ed anche nel votare in Parlamento". Perciò il senatore a vita spiega che ''si atterrà agli indirizzi ed alle direttive della Conferenza episcopale italiana e massimamente del suo vescovo che è il Vescovo di Roma, e per lui del Suo Vicario".


http://www.gaynews.it/view.php?ID=33377
22/07/2005 18:06
 
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Re: Re: Re: Re:

Scritto da: GayAbruzzo 21/07/2005 21.43

ma la margherita farà problemi ne sono convinto



bè questo è chiaro
22/07/2005 18:08
 
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Re:

Scritto da: zon@ venerdi 22/07/2005 18.05
Sulla questione del riconoscimento delle coppie di fatto e delle unioni gay, Francesco Cossiga si atterrà alle indicazioni delle gerarchie ecclesiastiche e della Cei. Lo spiega lo stesso Presidente emerito della repubblica in una lettera ad ''Avvenire'' che verrà pubblicata domani, dopo l'ultima presa di posizione su questa questione espressa da Romano Prodi a nome dell'Unione. Cossiga scherza anche sulla scelta fatta da Prodi definendosi ''cattolico infante'' e quindi bisognoso della indicazione della Chiesa. Cossiga ricorda che in occasione del referendum sulla fecondazione ha affermato che ''forse erano maturi i tempi per dare valore giuridico alle obbligazioni naturali che potevano nascere dalla comunanza di vita anche di coppie non

eterosessuali, pur tenendo ben distinte questa forma di comunanza dai matrimoni che possono per etica e diritto naturale intercorrere soltanto tra eterosessuali''. Tuttavia l'ex capo dello Stato non ritiene che ''questa

sia materia in cui si possa decidere 'in coscienza' in difformità ai Vescovi, anche per non avere lui la conoscenza di etica e di teologia tale da possedere quella coscienza formata

ed informata, che è alla base del primato della coscienza''.

Cossiga afferma poi di non essere ''un 'cattolico adulto' come

Romano Prodi, ma soltanto un 'cattolico infante', nel parlare e nello scrivere, ed anche nel votare in Parlamento". Perciò il senatore a vita spiega che ''si atterrà agli indirizzi ed alle direttive della Conferenza episcopale italiana e massimamente del suo vescovo che è il Vescovo di Roma, e per lui del Suo Vicario".


http://www.gaynews.it/view.php?ID=33377


asservito al potere temporale della chiesa = medioevo



24/07/2005 05:22
 
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"Quello che deve scandalizzare è invece la mancanza di regole favorita dal pregiudizio e da una concezione religiosa dello Stato che favoriscono esclusione, discriminazioni, ingiustizie sociali e impoverimento culturale". Lo afferma Nirvana Nisi, segretaria confederale della Uil, facendo riferimento alla questione dei Pacs.

"L'apertura del Leader dell'Unione, Romano Prodi, al modello francese PACS, Patti di Solidarietà- continua la Nisi -ripropone il problema delle unioni di fatto che interessano anche il mondo gay, riportando la questione ad un puro e puntuale esercizio di democrazia e di disciplina dei diritti giuridici e civili anche per coloro che scelgono di farsi una famiglia al di fuori dei tradizionali e riconosciuti canoni sociali".

Tutto ciò per la rappresentante della Uil rafforza la laicità dello stato: "è una affermazione della forza della laicità dello Stato che deve divenire prassi comune di una società che dice di tutelare i diritti di tutti i suoi cittadini, e dunque la regolamentazione delle coppie di fatto è il passo necessario che anche la Nazione italiana deve apprestarsi a compiere".

Arriva poi l'affermazione della dirigente della Uil su questi temi:"La UIL da sempre afferma che ogni essere umano, dal momento della sua nascita alla fine della sua vita, ha il diritto ai diritti fondamentali dell'uomo, e soprattutto ad uno: al rispetto della persona, indipendentemente dalle scelte che questa persona possa fare. L'opzione- conclude Nisi -della convivenza di fatto rientra in questo concetto e, dunque, non ci scandalizza.


http://www.gaynews.it/view.php?ID=33396
24/07/2005 10:33
 
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Re:

Scritto da: zon@ venerdi 24/07/2005 5.22
"Quello che deve scandalizzare è invece la mancanza di regole favorita dal pregiudizio e da una concezione religiosa dello Stato che favoriscono esclusione, discriminazioni, ingiustizie sociali e impoverimento culturale". Lo afferma Nirvana Nisi, segretaria confederale della Uil, facendo riferimento alla questione dei Pacs.

"L'apertura del Leader dell'Unione, Romano Prodi, al modello francese PACS, Patti di Solidarietà- continua la Nisi -ripropone il problema delle unioni di fatto che interessano anche il mondo gay, riportando la questione ad un puro e puntuale esercizio di democrazia e di disciplina dei diritti giuridici e civili anche per coloro che scelgono di farsi una famiglia al di fuori dei tradizionali e riconosciuti canoni sociali".

Tutto ciò per la rappresentante della Uil rafforza la laicità dello stato: "è una affermazione della forza della laicità dello Stato che deve divenire prassi comune di una società che dice di tutelare i diritti di tutti i suoi cittadini, e dunque la regolamentazione delle coppie di fatto è il passo necessario che anche la Nazione italiana deve apprestarsi a compiere".

Arriva poi l'affermazione della dirigente della Uil su questi temi:"La UIL da sempre afferma che ogni essere umano, dal momento della sua nascita alla fine della sua vita, ha il diritto ai diritti fondamentali dell'uomo, e soprattutto ad uno: al rispetto della persona, indipendentemente dalle scelte che questa persona possa fare. L'opzione- conclude Nisi -della convivenza di fatto rientra in questo concetto e, dunque, non ci scandalizza.


http://www.gaynews.it/view.php?ID=33396

24/07/2005 19:14
 
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27/07/2005 14:08
 
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La gente muore e Prodi pensa ai Pacs
L’unione pronta al tutti contro tutti delle primarie

Roma - Qualcuno, tra i dirigenti dell’Unione, storceva un po’ il naso per l’intervistona di Romano Prodi alla Repubblica: non per il merito, ma per la scelta. «Mettersi a dare interviste sulle primarie, nel giorno in cui si cercano i morti tra le macerie di Sharm e la priorità di tutto il mondo è la lotta al terrorismo, non è proprio il massimo del gusto. E infatti è finita a pagina 15», faceva notare, all’agenzia di stampa Il Velino, un esponente della Margherita. Ma tant’è: il Professore l’intervista l’ha data, è stata pubblicata ieri e ha pure sollevato un certo fermento polemico dentro la sua coalizione. «Chi vince decide il programma», strillava il titolo. Verdi e Rifondazione hanno subito alzato le barricate: il programma si fa tutti insieme. Bertinotti se la prende con la Repubblica, e non con Prodi, accusandola di ambire a «risolvere il problema del programma con le primarie: ma il regolamento lo esclude».
E il leader di Rifondazione ha ragione, come Prodi sa bene: l’ultimo punto di quel regolamento, varato all’inizio di luglio, dice espressamente che il candidato che vince le primarie, entro sessanta giorni, «promuove sotto la sua responsabilità l’elaborazione del programma di governo dell’Unione avendo cura di consultare e coinvolgere tutte le componenti dell’Unione stessa». La discussione è comunque rimbalzata ieri pomeriggio dentro il vertice del centrosinistra, che doveva stendere il «manifesto dei principi» cui il programma si dovrà ispirare. E il punto riguardante il ruolo del candidato in materia è stato, di comune accordo, cassato. «Abbiamo preferito lasciare solo un riferimento al regolamento delle primarie, per evitare malintesi e complicazioni», spiega un dirigente della sinistra radicale. Insomma, a Prodi toccherà un ruolo di sintesi e di mediazione, ma sul programma ogni partito della coalizione avrà voce in capitolo. Risolto anche il capitolo riguardante bioetica e diritti civili: nel manifesto si parla di «libertà e responsabilità», si enuncia il principio ispiratore della «laicità dello Stato» e si fa un esplicito cenno ai Pacs: l’Unione, si dice, si impegnerà per il «riconoscimento delle nuove forme giuridiche che regolamentano i diritti civili», con buona pace dei cattolici.
E’ stato lo stesso Prodi, al termine del vertice dell’Unione, ad annunciare il via libera da parte di tutti i segretari della coalizione al Manifesto dei valori, un documento in otto punti che costituirà la “carta d’identità” dello schieramento.
«C'è stata una lunga discussione ed infine un accordo generale su tutti gli otto temi. Alla fine ho espresso ai miei colleghi -ha detto Prodi - la mia volontà di presiedere l’Unione in questo periodo delicato di elezioni primarie con la dovuta leggerezza che si deve avere in questi casi e cioè senza che questo ruolo turbi l’andamento delle elezioni primarie», ha spiegato il professore che sarà infatti tra i candidati della consultazione di ottobre. Vi deve essere parità tra i contendenti alle primarie -ha ribadito Prodi - Questa è stata la discussione e domani (oggi per chi legge, ndr) forniremo alla stampa il testo completo». Il Professore ha aggiunto inoltre che «nel testo non sarà fatta menzione, come invece era stato fatto nella discussione al seminario dell’Unione in Umbria, di emendamenti sul divorzio o sull'aborto, due leggi che tutti abbiamo unanimamente confermato essere patrimonio dell’Unione».
Il manifesto programmatico è così diviso: 1) la Costituzione; 2) l’Europa; 3) pace, giustizia e libertà; 4) sicurezza e lotta al terrorismo; 5) reagire al declino con una nuova economia, una nuova qualità ambientale e una nuova società; 6) il Mezzogiorno; 7) bioetica e temi eticamente sensibili; 8) nuovi diritti e nuove responsabilità.
«L'approvazione del “Progetto per l’Unione” ci lascia soddisfatti e certi che il centro-sinistra stia lavorando nella giusta direzione. Questa nuova fase, infatti, dimostra come sia possibile ottenere risultati proficui se tutte le forze del centro-sinistra lavorano insieme ad un progetto comune e fortemente condiviso». Così il segretario nazionale dei Popolari-Udeur, Clemente Mastella, in una nota alla stampa nella quale ha sottolineato: «Ci fa piacere, inoltre, che l’Unione abbia accolto positivamente la nostra proposta di inserire tra i punti fondamentali la questione Mezzogiorno. Una questione a noi particolarmente a cuore che da oggi è a cuore di tutta l’Unione. Il rilancio del Sud, infatti, non può che essere un punto qualificante e significativo di una coalizione, quale la nostra, che si candida a guidare il Paese». Insomma, nell’Unione non si è discusso di Radicali e Rai (come hanno giurato D’Alema e Di Pietro), in compenso si è parlato di unioni fra gay e di mezzogiorno.
Oggi, intanto, Bertinotti presenterà la sua candidatura alle primarie.

http://www.lapadania.com/PadaniaOnLine/Articolo.aspx?pDesc=44807,1,1
28/07/2005 09:04
 
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Re: La gente muore e Prodi pensa ai Pacs
già litigano.... figuriamoci!



28/07/2005 10:01
 
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Re: Re: La gente muore e Prodi pensa ai Pacs

Scritto da: GayAbruzzo 28/07/2005 9.04
già litigano.... figuriamoci!




Scusami, ma forse non ha capito bene; questo lo dice la Padania (Lega) non la Margherita. Nessun esponente del centrosinistra farebbe mai una dichiarazione di questo tenore.
28/07/2005 10:25
 
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Re: Re: Re: La gente muore e Prodi pensa ai Pacs

Scritto da: zon@ venerdi 28/07/2005 10.01



Scusami, ma forse non ha capito bene; questo lo dice la Padania (Lega) non la Margherita. Nessun esponente del centrosinistra farebbe mai una dichiarazione di questo tenore.


ma parla delle polemiche che sono seguite all'intervista di Prodi su Repubblica. sono vere o no?



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