Varsavia: finte bombe dal gruppo gay

La polizia dopo gli accertamenti: «Uno stupido scherzo» Varsavia: finte bombe dal gruppo gay Falsi ordigni provocano il caos. Il gesto rivendicato dal gruppo «Brigate Power gay», in lotta con il sindaco ultra-cattolico

Un momento del Gay Pride di Varsavia, tenutosi nel giugno di quest'anno (da Internet)
VARSAVIA - A Varsavia risuona, per fortuna a vuoto, l'incubo attentati. La capitale polacca si è risvegliata nel panico e nella confusione generale per una serie di allarmi bomba, che poi si è scoperto essere falsi e frutto a quanto pare di un'atroce burla.

«I nostri tenici stanno controllando - ha spiegato un portavoce della polizia polacca - ma sinora non hanno trovato nulla di pericoloso. Si tratta probabilmente di uno stupido scherzo e presto i responsabili saranno assicurati alla giustizia».

Verso le otto del mattino la Polizia ha bloccato per più di un'ora il ponte Poniatowski, una delle principali arterie della città che uniscono le due rive della Vistola. «Da questa mattina alle 7 sono arrivate segnalazioni di pacchi o valigie sospette», riferiscono sempre dalla polizia. Pacchetti, tutti uguali tra loro, numerati e con all'esterno la scritta «bomba». Nessuno di essi conteneva dell'esplosivo.

Nel pomeriggio è arrivata anche una rivendicazione, che confermerebbe la pista, per così dire, goliardica. La firma è quella di un fantomatico gruppo denominato «Brigate Power gay». «Voi bloccate le nostre vite e allora noi paralizziamo le vostre», è scritto in una lettera fatta recapitare ai media polacchi.

Nel documento, secondo quanto riferito dalla agenzia Afp, il gruppo prende di mira Lech Kaczynski, sindaco di Varsavia nonché candidato alle presidenziali di domenica del partito di destra cattolico «Diritto e Giustizia». Tra la destra conservatrice e il movimento gay polacco non scorre buon sangue, e non da oggi. Quest'estate gli omosessuali sfilarono per le strade di Varsavia per il primo storico Gay Pride in quella terra, sfidando il divieto del sindaco. Non solo. Di recente Kazimierz Markinkiewicz, il politico di cui il partito ultra-cattolico ha fatto il nome per la guida del prossimo governo, ha definito l'omosessualità «innaturale» preannunciando iniziative per impedire l'«infezione» di altre persone.

poverini con quel sindaco ultracattolico