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Giuliana (An) su omosessualità: Di questo passo sarà legale anche la pedofilia

Ultimo Aggiornamento: 28/11/2005 22:22
16/11/2005 17:40
 
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Approderà in consiglio comunale la settimana prossima, ma ha già fatto molto discutere. Si tratta della proposta del consigliere forzista Dario Maestranzi di istituire anche a Trento il registro delle coppie di fatto.

Dopo avere provocato la scissione del gruppo consiliare di Forza Italia, ieri l´ordine del giorno ha affrontato il primo passaggio ufficiale. Ne ha infatti discusso la commissione pari opportunità riunita a Palazzo Thun in serata, allo presenza dello stesso Maestranzi. Ed è stata l´occasione per verificare il clima che si respirerà tra pochi giorni in consiglio comunale.

Dopo aver auspicato la condivisione di una posizione comune dentro la commissione, la presidente Ivana Di Camillo ha chiesto ai consiglieri presenti di ascoltare una precisazione di Maestranzi. Il consigliere forzista ha potuto ricordare che in Parlamento sono depositate ben tre proposte di legge sui Pacs, oltre a quello del diessino Grillini: due sono di Rifondazione comunista e una è stata presentata da diversi deputati del centrodestra.

Il dibattito è stato aperto da Flavia Fontana, consigliere della Margherita. Per Fontana è ingiustificabile che oggi ai conviventi non siano garantiti i diritti minimi alla solidarietà, neppure, per esempio, i congedi per assistere il partner. I Pacs colmerebbero un vuoto. La consigliera della Civica ha però rilevato che, dove è stato introdotto, il registro delle unioni di fatto non ha avuto successo. Senza una legge che stabilisca diritti e doveri, sono infatti pochissime le coppie che decidono di registrarsi. Così la pensa anche Tommaso Iori.

Con una differenza: per il consigliere di Rifondazione approvare l´ordine del giorno Maestranzi sarebbe utile almeno per dare un segnale di attenzione verso le coppie non regolarizzate.

Ai dubbi sul rischio di un depotenziamento del matrimonio sollevati dai consiglieri della Civica Chiara Franzoia e Domenico Gianordoli, ha risposto Maurizio Agostini. Il consigliere di Trento Democratica ha ricordato che i Pacs implicherebbero una pubblica assunzione di responsabilità da parte delle unioni che volessero regolarizzarsi.

Il clima si è surriscaldato solo dopo l´intervento di Emilio Giuliana. Per il consigliere di Alleanza nazionale, riconoscere le unioni gay non è una scelta di civiltà. Oltre ad definire patologica l´omossessualità, Giuliana ha provocatoriamente paventato il rischio che un giorno, partendo dai Pacs, si possa legalizzare anche la pedofilia.

Intanto stasera il gruppo consiliare della Margherita si riunisce per decidere quale posizione assumere. La capogruppo Giovanna Fadanelli ha il compito di far sintesi tra le diverse opinioni dei consiglieri. Ma, come testimoniano le parole della consigliera Fontana in commissione, tra le fila della Margherita stanno emergendo delle caute aperture verso l´ordine del giorno. Ad ogni modo solo dopo la riunione di stasera si saprà se la Civica presenterà una propria mozione.
20/11/2005 02:59
 
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“GAY DA CURARE”, HOLZMANN CONVOCA GIULIANA
Trento. Dopo la denuncia per istigazione alla discrimi­nazione sessuale da parte del consigliere di Rifondazione lo­ri, ieri a Giuliana è arrivato l'altolà del coordinatore regio­nale di Alleanza Nazionale. «Ho chiesto di incontrarlo per chiarire - spiega Gior­gio Hol­zmann - non siamo un par­tito che impo­ne il pensie­ro unico, ma gradirei che le opinioni personali

non fossero così distanti da quelle del partito e co­munque fos­sero espresse in modo meno rozzo».



Messaggio chiaro. Ma Holzmann va oltre ed entra nel me­rito delle af­fermazioni di Giuliana sull'omosessualità: «La sua è un'opinio­ne personale, non è la tesi del partito. L'omosessualità non è affatto una malattia, parlia­mo di una sfera individuale che a un amministratore poli­tico non deve interessare».



Gilmozzi schiera la Margherita: sono disgustato



Lo sconcerto del capo An «Sono anch'io un Pacs»



«Occorre poi fare attenzione - avverte Holzmann - a non confondere l'omosessualità con la pedofilia, che nella maggior parte dei casi è eterosessuale e comunque va san­zionata come reato».



Quanto poi alle coppie di fatto, il tema da cui è scaturi­ta la polemica degli ultimi giorni, il coordinatore di An è netto: «Le coppie di fatto, anch'io tra l'altro lo sono, devo­no avere gli stessi diritti delle coppie sposate. Oggi un regi­stro delle unioni civili non ri­solve niente perché non ha contenuti legislativi. In pro­vincia di Bolzano abbiamo fat­to un passo avanti con la legge per l'accesso agli alloggi per i conviventi more uxo­rio». Cosa diversa, aggiunge Holzmann, è il «sostegno alla famiglia tradizionale e alla procreazione, che va perse­guito con interventi di sostegno economico e con l'offerta adeguata di servizi».



Intanto alle affermazioni di Giuliana arrivano dure rea­zioni dal centrosinistra. Oggi il coordinamento cittadino della Margherita prenderà ufficialmente posizione sul caso. «Giuliana ha fatto dichia­razioni deprecabili e vergo­gnose - accusa il coordinatore Italo Gilmozzi - parole che si commentano da sole e che dimostrano una mancanza di ri­spetto nei confronti di altre persone».



«Le sue sull'omosessualità non sono argomentazioni ma chiacchiere da bar di terz'or­dine - taglia corto il capogrup­po di Trento democratica Michelangelo Marchesi - non c'è nessun testo scientifico che tratti del tema nei termini espressi da Giuliana, e soprat­tutto con toni minimamente avvicinabili alle sue parole».



«Parole che si commentano da sole - aggiunge Marchesi - mi auguro che i cittadini ab­biano letto e si siano fatti la loro idea. Qui non si discute la libertà di esprimere le pro­prie idee, ma il modo in cui sono state espresse che è un modo disgustoso incompatibi­le con una sede istituzionale come una commissione».



Non vuole commentare in­vece il capogruppo di Forza Italia Giorgio Manuali: “E un problema del consigliere Giu­liana, meglio fare silenzio. Mi sembra che i toni siano un po' esasperati».
28/11/2005 22:22
 
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TRENTO. EMILIO GIULIANA NON ODIA I GAY
Intervento dopo le feroci critiche. Ma poi conferma: «L´omosessualità è un´anomalia»

«Mio figlio amico dei gay»

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Emilio Giuliana non odia i gay, anzi «conosce degli omosessuali con i quali ha un rapporto di stima, e forse di amicizia e con i quali non ha mai avuto niente da ridire o da rimproverare loro». A difendere a spada tratta il consigliere comunale di An a Trento è il padre Angelo, che in una lettera al nostro giornale si schiera con il figlio da giorni nella bufera per aver definito i gay dei malati da curare nelle cliniche specializzate. Ma dopo aver difeso il figlio, Angelo Giuliana dà la sua visione degli omosessuali: «L´omosessualità, più che una malattia è un´anomalia, e come si può nascere deformati nel corpo, altrettanto è per la psiche».



Emilio Giuliana non odia i gay. Il consigliere di An, vicepresidente della commissione pari opportunità - che nelle scorse settimane ha detto di considerare gli omosessuali dei malati da curare nelle cliniche specializzate - non avrebbe un atteggiamento ostile nei confronti di gay e lesbiche. Si parla addirittura di «stima» e «amicizia». A dire che il trentenne di Caltanissetta - impiegato delle Ferrovie dello Stato e impegnato nella politica comunale trentina - non ha nulla contro chi non è eterosessuale è il padre. Sì, Angelo Giuliana, il papà dell´esponente di Alleanza nazionale, è sceso in campo per difendere il figlio. Lo ha fatto con una lettera inviata, per posta elettronica, al nostro giornale.

«Giuliana Emilio, a quanto mi risulta - si legge nel messaggio - conosce degli omosessuali con i quali ha un rapporto di stima, e forse di amicizia e con i quali non ha mai avuto niente da ridire o da rimproverare loro». La difesa da parte del genitore, a quanto pare preoccupato per l´immagine di Giuliana junior, è accorata. Nella lettera critica i giovani «disobbedienti» ed esponenti di ArciGay che martedì scorso - armati di striscioni - hanno criticato le esternazioni del consigliere e i silenzi del sindaco Pacher (che sul caso non aveva preso posizione).

Papà Angelo, 50 anni, non accetta dunque che Emilio venga dipinto a tinte forti. Parla dei «cosiddetti “ disobbedienti “, che è come dire, le leggi le osserviamo quando ci fa comodo, mentre andiamo contro di esse quando vanno contro i nostri interessi». Li definisce «bugiardi», in quanto - aggiunge - «continuano ad asserire che il consigliere Giuliana ha paragonato l´omosessualità alla pedofilia e che vuole discriminarli. Niente di più falso. Egli ha detto che l´istituzione dei Pacs è un primo passo verso ulteriori richieste che nell´ordine saranno : matrimonio tra coppie omosessuali, quindi adozione di figli, e in seguito anche i pedofili chiederanno che la pedofilia non sia considerato più un reato, magari con la scusa che anche questo è un altro tipo d´amore».

Detto questo, spiega che in realtà i ruoli sarebbero capovolti: «Si capisce bene perché gli omosessuali ce l´abbiano con Giuliana e non viceversa, avendo fra l´altro il consigliere detto in altre occasioni che nell´intimo dei loro letti, possono ovviamente fare quel che vogliono». Niente odio e niente omofobia. Dice insomma che i cattivi sentimenti ci sono, ma dalla parte opposta: cita il sito internet, sul cui forum il figlio sarebbe stato insultato. Ma nella famiglia Giuliana che cosa si pensa dell´omosessualità? Pensano tutti che si tratti di una malattia, come sostiene l´esponente di An? «Personalmente - scrive Angelo Giuliana - credo che l´omosessualità, più che una malattia sia un´anomalia, e come si può nascere deformati nel corpo, altrettanto è per la psiche. Ovviamente oltre che nascere ci si può diventare in base alle compagnie, alle letture ed altri fattori ambientali, ma questa è un´opinione personale non posso asserire che sia la verità». Mette le mani avanti, precisando che si tratta solo di un´opinione personale. Poi lancia la provocazione: «Mi piacerebbe sentire in questa querelle l´opinione ufficiale della Chiesa, visto che la maggior parte di noi è cristiana».
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