18/12/2005 01:00 |
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Il caso è scoppiato dopo divieto manifestazione gey a Varsavia
Gli organizzatori della parata per 'le diversità' 2005 si sono rivolti alla Corte europea per i diritti dell'uomo di Strasburgo per denunciare una pratica discriminatoria perpetrata in Polonia nei confronti delle minoranze di omosessuali e lesbiche. Nello specifico, i difensori dei diritti degli omosessuali in Polonia contestano la decisione del sindaco di Varsavia, fra una settimana nuovo Presidente della Repubblica polacca, Lech Kaczynski, di aver vietato l'11 luglio 2005 lo svolgersi della manifestazione dell'orgoglio gay per le vie della città. Nonostante il divieto di Kaczynski, alcune migliaia di persone scesero in strada quel giorno. La polizia dovette intervenire per scortare i dimostranti contro un gruppo di contromanifestanti che tentarono di arrivare allo scontro fisico.
La questione dell'omosessualità in Polonia è stata oggetto delle ultime campagne elettorali politiche e presidenziali. Infatti, l'attuale premier Kazimierz Marcinkiewicz, del partito socialconservatore Diritto e Giustizia, definì nel corso della campagna elettorale gli omosessuali "contro natura". L'allora candidato alla Presidenza, Kaczynski, in più di un occasione non fece mistero della sua avversione a progetti di legge miranti al riconoscimento dei diritti per le coppie fra membri dello stesso sesso. I difensori dei diritti degli omosessuali in Polonia potranno appellarsi al rispetto della Carta europea dei diritti fondamentali, il cui articolo 21 prevede la non discriminazione sulla base del sesso e degli orientamenti sessuali, ed è collegata all'articolo 6 del Trattato Ue sui diritti fondamentali.
Nel caso in cui il tribunale di Strasburgo dovesse riscontrare da parte delle autorità di Varsavia violazioni dell'articolo 6 del Trattato, sarebbe possibile anche l'applicazione di sanzioni come "extrema ratio". |
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