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Arcigay, il 14 gennaio in corteo per i Pacs

Ultimo Aggiornamento: 17/01/2006 10:12
03/01/2006 23:37
 
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X e XI Municipio a favore delle unioni civili. Il "no" di Alemanno. Veltroni: deciderà la prossima legislatura

Il nome è gia stato trovato: ”Tutti in Pacs”.


Abbastanza provocatorio, dopo le critiche espresse l'altro giorno dal cardinale vicario Camillo Ruini. Ma l’Arcigay ama le provocazioni e il prossimo 14 gennaio ”Tutti in Pacs” sarà la parola d‘ordine della manifestazione che si terrà in piazza Farnese a sostegno delle coppie di fatto.
Sempre l Arcigay, il giorno prima, il 13 gennaio,organizzerà un convegno. E in quell’occasione vorrebbe invitare proprio Ruini… Intanto, dopo il sì al registro delle unioni civili votato dal X e presto anche dall'XI Municipio, il presidente dell’Arcigay di Roma, Fabrizio Marrazzo, chiede “un atto di civiltà” agli altri municipi romani “per riconoscere l’esistenza di migliaia di coppie lesbiche e gay”.
Sull’argomento, però, il sindaco Veltroni ieri ha tagliato corto: ”Per le unioni civili come per il voto agli immigrati deciderà la prossima legislatura: e comunque sono decisioni che vanno prese in sede nazionale”.
Insomma,i presidenti di X e XI Municipio, Medici e Smeriglio, entrambi di rifondazione riflettono bene sulle responsabilità che si assumono”, ”piuttosto che scagliare anatemi-replica però Sandro Medici - le gerarchie vaticane dovrebbero aprirsi al nuovo con politiche di accoglienza e fraternità”.
Ma il prossimo sfidante di Veltroni, il ministro Gianni Alemanno (An), è netto: ”Ben vengano le parole della curia. E poi la nostra Costituzione tutela il matrimonio, perciò un registro delle unioni civili è anticostituzionale”. Il candidato sindaco di Forza Italia, Alfredo Antoniozzi, è gia in campagna elettorale:” Alla coalizione che vorrebbe riconfermarsi in Campidoglio mancano gli ideali e i valori che invece tengono unita Casa delle Liberta”.
07/01/2006 00:42
 
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PACS. IL 14 GENNAIO CERIMONIA IN PIAZZA PER DIECI POLITICI.
Tutti in Pacs. A celebrare le unioni un magistrato della corte di cassazione.

ROMA, 6 gen - Il 14 gennaio, in piazza Farnese a Roma, un magistrato della Corte di Cassazione ''celebrera' '' simbolicamente le unioni di fatto, gay ed eterosessuali, di alcuni esponenti politici italiani: lo rende noto Arcigay, che sottolinea come l'evento voglia evidenziare l'urgenza dell'approvazione di una legge sul Patto civile di convivenza.

Giovanni Palombarini, membro della Corte Suprema di Cassazione, e' il magistrato che unira' in ''pacs'' con il proprio partner una decina di esponenti politici facenti parte di tutti gli organi istituzionali, dal Parlamento europeo a quello italiano, dagli enti locali alle circoscrizioni. Proprio la Cassazione, sottolinea Arcigay, nei giorni scorsi ha sancito che le coppie di fatto costituiscono una ''significativa evoluzione sociale'' ed esprimono comunque caratteri e istanze analoghe a quelle della famiglia. ''Anche molti politici - afferma Alessandro Zan, responsabile pacs di Arcigay - vivono in coppie di fatto, eppure vi e' molta ipocrisia sul tema. Per questo abbiamo pensato di chiedere ad alcuni di loro di unirsi simbolicamente in Pacs con il proprio partner, come impegno futuro per una legge sul Pacs''.

L'evento sara' il momento clou della manifestazione nazionale ''Tutti in Pacs'', che Arcigay e Arcilesbica hanno organizzato per sabato 14 gennaio a Roma, e che sara' condotta da Alessandro Cecchi Paone. Sul palco di piazza Farnese salira' anche l' attrice Lella Costa, portavoce della manifestazione di Milano ''Usciamo dal silenzio'' a difesa della legge sull'aborto, che si terra' lo stesso giorno.
07/01/2006 00:46
 
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ma non si parlava di uonioni civili? ancora coni pacs?



07/01/2006 00:48
 
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Alemanno: "Inopportuno un giudice alla manifestazione Arcigay"
Secondo il ministro dell'agricoltura, candidato sindaco di Roma, i giudici "devono difendere la famiglia fondata sul matrimonio"

ROMA, 6 gen - ''E' negativo che un giudice della Corte di cassazione si presti ad una manifestazione trasgressiva, sia pure simbolicamente, delle norme oggi vigenti in tema di famiglia''. Lo afferma il ministro delle Politiche agricole Gianni Alemanno a proposito della manifestazione Arcigay che il 14 gennaio a Roma prevede la celebrazione simbolica di unioni di fatto gay ed eterosessuali da parte del magistrato della Suprema corte Giovanni Palombarini.''Non e' giusto discriminare nessuno, compresi gli omosessuali - premette Alemanno - ma bisogna fare in modo che le forme di queste convivenze non rappresentino strumenti di aggressione dell'istituto, riconosciuto dalla Costituzione, della famiglia fondata sul matrimonio''.''E' questo un principio costituzionale che innanzitutto i componenti della Suprema corte dovrebbero difendere - conclude - evitando provocazioni che rischiano di avvelenare il civile confronto su questioni cosi' delicate''.
07/01/2006 00:49
 
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Mancuso risponde ad Alemanno
MANCUSO: "ALEMANNO VENGA AL CONGRESSO LIFF"
Cronaca di una giornata di polemiche sulla manifestazione Tutti in Pacs di sabato prossimo.

BOLOGNA, 6 GEN - ''Invitiamo il ministro Gianni Alemanno al Congresso della Liff-Lega delle Famiglie di Fatto, che si terra' a Roma nella mattinata del 14 gennaio, cosi' si potra' confrontare con i problemi concreti delle coppie di fatto, di cui tra l'altro, il presidente del suo partito sembra essere piu' attento''. L'invito e' stato formulato dal segretario nazionale Arcigay, Aurelio Mancuso. ''E' inutile che il ministro Alemanno - dice Mancuso - si trinceri dietro una supposta inopportunita' rispetto al fatto che un giudice della Corte di Cassazione celebri simbolicamente dei Pacs, alla manifestazione nazionale Tutti in Pacs, del 14 gennaio a Roma.

Un ministro della Repubblica dovrebbe adoperarsi affinche' tutti i cittadini godano di tutele e diritti, come accade in tutte le democrazie avanzate dell'Occidente. Il Pacs non attenta l'istituto del matrimonio, dove e' stato applicato ha anzi risolto molte pietose situazioni e, i matrimoni sono addirittura aumentati'. (ANSA).



ROMA, 6 gen - Arcigay annuncia che il 14 gennaio, a piazza Farnese a Roma, una decina di esponenti politici sara' simbolicamente unito in ''pacs'' da un magistrato di Cassazione, e la notizia fa esplodere la polemica tra l'associazione che tutela i diritti delle persone omosessuali e Alleanza nazionale.

Tutto comincia con l'annuncio che sabato 14, nella piazza romana dove ha sede l'ambasciata di Francia - paese che per primo nel 1999 ha approvato i Patti civili di convivenza, e quindi considerato un luogo-simbolo - avra' luogo il ''Pacs dei politici'': una decina tra parlamentari ed esponenti politici di varie istituzioni locali, gay ed eterosessuali, saranno ''uniti di fatto'' da Giovanni Palombarini, magistrato della Corte di Cassazione. Una cerimonia simbolica, e' inteso, visto che la legge italiana non prevede questo tipo di ''contratto''. Nel dare la notizia, Arcigay sottolinea come proprio la Cassazione nei giorni scorsi abbia sancito che le coppie di fatto costituiscono una "significativa evoluzione sociale" ed esprimono comunque caratteri e istanze analoghe a quelle della famiglia. "Anche molti politici - afferma Alessandro Zan di Arcigay - vivono in coppie di fatto, eppure vi e' molta ipocrisia sul tema. Per questo abbiamo pensato di chiedere ad alcuni di loro di unirsi simbolicamente in Pacs con il proprio partner, come impegno futuro per una legge sul Pacs".

Il primo a commentare e' Gianni Alemanno. Per il ministro "e' negativo che un giudice della Corte di Cassazione si presti ad una manifestazione trasgressiva, sia pure simbolicamente, delle norme oggi vigenti in tema di famiglia". "Non e' giusto discriminare nessuno, compresi gli omosessuali - precisa - ma bisogna fare in modo che le forme di queste convivenze non rappresentino strumenti di aggressione dell'istituto, riconosciuto dalla Costituzione, della famiglia fondata sul matrimonio". Gli fa subito eco il collega di partito Vincenzo Piso, che ritiene che "sensibilizzare sulla questione delle coppie di fatto ricorrendo alla spettacolarizzazione del problema significa danneggiare proprio la ricerca di una tutela delle diversita' che non sia in contrasto con i superiori valori della famiglia naturale fondata sul matrimonio". E va oltre, affermando che "manifestazioni del genere, che vedono anche l'improprio protagonismo di alti rappresentanti delle istituzioni politiche e giurisdizionali, non fanno altro che banalizzare la grande complessita' etica, sociale e culturale, che e' dietro la questione delle coppie di fatto".

La replica indignata di Arcigay non si fa attendere: quella di Alemanno e' ''una sbalorditiva mancanza di senso delle istituzioni" e "una inquietante travalicazione del limite fra i diversi poteri della Repubblica". "Mentre la Corte di Cassazione ribadisce la necessita' di uguale trattamento fra le famiglie di fatto e quelle legali - denuncia il presidente Sergio Lo Giudice - un ministro della Repubblica definisce queste unioni strumenti di aggressione alla famiglia fondata sul matrimonio e alla Costituzione stessa. Il rispetto delle sentenze della Cassazione dovrebbe essere sacro per un rappresentante del governo". E Alessandro Zan invita Alemanno a ''rileggersi la Carta dei diritti fondamentali dell'Ue, che all'art.9 stabilisce il diritto di ogni cittadino a sposarsi accanto a quello di costituire una famiglia''.
10/01/2006 18:18
 
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non so come possa l'unione di fatto omosessuale o il pacs minacciare il matrimonio.... forse facendogli concorrenza? e come, visto che i gay non si possono nemmeno sposare? ci dessero il matrimonio, così non vi attenteremo. vabbé ormai sò diventato ripetitivo, a che serve parlarne ancora? tanto appena fanno qualcosa di nuovo là fuori, qui dentro cerchiamo di tornare un po' più indietro se possibile. ... :(
10/01/2006 18:47
 
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Re:

Scritto da: liberamente83 10/01/2006 18.18
non so come possa l'unione di fatto omosessuale o il pacs minacciare il matrimonio.... forse facendogli concorrenza? e come, visto che i gay non si possono nemmeno sposare? ci dessero il matrimonio, così non vi attenteremo. vabbé ormai sò diventato ripetitivo, a che serve parlarne ancora? tanto appena fanno qualcosa di nuovo là fuori, qui dentro cerchiamo di tornare un po' più indietro se possibile. ... :(


qui dentro dove? [SM=x432723]



12/01/2006 13:02
 
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14 gennaio: Libertà del vivere e del convivere
Il prossimo quattordici gennaio segnerà una data importante nell'agenda pubblica dell'Italia: sarà una giornata dedicata, come è stato votato in una Assemblea di duemila donne, alla costruzione di un "ponte di libertà" tra Roma e Milano, ma sarà anche il giorno della convivenza tra soggetti politici affini.
Due manifestazioni importanti: una a Milano del movimento delle donne che lancia il loro rifiuto nei confronti delle manipolazioni regressive sulla loro vita e sulla loro sessualità. Un'altra a Roma dove si svolgerà la manifestazione nazionale per la richiesta dei PACS, i patti di unione civile, che sono possibili in quasi tutti i paesi europei e occidentali, ma che in Italia trovano l'enorme ostacolo dell'asservimento della politica istituzionale alle gerarchie ecclesiastiche. Lo stesso asservimento che intende rimettere le donne sotto tutela, con la modifica della operatività dei consultori.

Entrambe le manifestazioni appartengono dunque alla nuova frontiera della "politica del vivere" contro la quale si stanno esercitando antichi poteri "forti". Per questo occorre reagire in modo nuovo con molta fantasia evitando le vecchie formule della politica istituzionale che spesso si è dimostrata inadeguata a risolvere la complessità dei problemi. Per lo stesso motivo il fatto che entrambe le manifestazioni per caso siano state convocate nella stessa data è diventata una grande opportunità per costruire una giornata dedicata a quella libertà del vivere e del convivere che in Italia appare costantemente sotto attacco. Il comunicato congiunto dei diversi soggetti che hanno promosso le due iniziative coglie a pieno l'occasione ed è un impegno molto importante.

La libertà delle donne nello spazio pubblico è spesso stata oggetto di aggressione nel corso degli ultimi mesi di questo anno: dalla triste vicenda della "valanga azzurra" contro la rappresentanza femminile nella politica istituzionale, alle pericolose e strumentali iniziative sulla legge 194 e sul diritto di scelta di maternità. Allo stesso modo il "grande operatore biopolitico", costituito dal clero e dall'associazionismo confessionale, dopo la pseudo-vittoria della legge sulla procreazione assistita, tenta di schiacciare ogni possibile nuova forma di convivenza tra persone, al di fuori della famiglia patriarcale. E' quindi giusto e importante riprendere a manifestare per riappropriarci delle parole politiche che mancano nel dibattito contemporaneo sulla difesa della vita. Da anni infatti il movimento delle donne e quello femminista condividono la difficile battaglia per forme nuove di esistenza e di cura attraverso i PACS. Adesso l'associazionismo gay e lesbico e il fronte laico hanno la possibilità di mostrare la loro attenzione alla libertà delle donne.

Insieme possiamo costruire una alternativa politica alla centrifuga mediatica che ci inonda e toglie spessore alla nostra esperienza umana, impedendoci un dialogo approfondito sul salto di civiltà ormai necessario per tutta l'umanità. Quel ponte tra Milano e Roma è dunque una dimostrazione di come l'autonoma determinazione delle donne possa incontrare persone altrettanto consapevoli e capaci di nominare il proprio sapere sessuato, quindi parziale e non universale, per costruire nuove forme di convivenza e un diverso concetto di libertà: quella dell'essere e non dell'avere. Spendiamo dunque il 14 Gennaio per un sogno nuovo che esprima tutta la ricchezza del possibile contemporaneo: la giornata della libertà del vivere e del convivere.

Prime firmatarie
Bianca Pomeranzi, Maria Rosa Cutrufelli, Edda Billi, Lea Melandri, Elettra Deiana, Angela Azzaro, Carla Cotti, Stefania Vulterini, Maria Luisa Boccia, Imma Barbarossa, Lidia Menapace, Elena Del Grosso, Daniela Dioguardi, Titti De Simone
14/01/2006 01:41
 
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Re: Re:

Scritto da: GayAbruzzo 10/01/2006 18.47

qui dentro dove? [SM=x432723]


qui dentro in italì
14/01/2006 09:13
 
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stamattina in tv su raiuno, si parlava di PACS e della manifestazione di oggi. 180secondi (titolo e durata della rubrica).
Al telefono, Pecoraro Scanio e Giovanardi.
PACS (che poi sarebbero Unioni civili) sì, PACS no.
Alla fine dei 180 secondi (3 minuti... tantissimo eh? complimenti), l'intervistatore conclude leggendo la posizione della Chiesa, in particolare di Ruini e dell'Osservatore Romano.
Bene! Complimenti! Questa sì che è democrazia! Questo sì che è uno Stato laico!



14/01/2006 09:53
 
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chi viene a Milano oggi?
14/01/2006 09:55
 
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Re:

Scritto da: zon@ venerdi 14/01/2006 9.53
chi viene a Milano oggi?


io non posso! [SM=x432727]
qua siamo lontani dal mondo civile!



14/01/2006 10:13
 
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Re: Re:

Scritto da: GayAbruzzo 14/01/2006 9.55

io non posso! [SM=x432727]
qua siamo lontani dal mondo civile!


Guarda che il mondo civile non è a Milano!

Credimi!


14/01/2006 10:23
 
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Re: Re: Re:

Scritto da: zon@ venerdi 14/01/2006 10.13

Guarda che il mondo civile non è a Milano!

Credimi!




è un mondo che comunque organizza una manifestazione civile! qua non sanno nemmeno cosa siano i PACS [SM=x432729]



14/01/2006 10:36
 
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Re: Re: Re: Re:

Scritto da: GayAbruzzo 14/01/2006 10.23

è un mondo che comunque organizza una manifestazione civile! qua non sanno nemmeno cosa siano i PACS [SM=x432729]



[SM=x432786]
15/01/2006 12:16
 
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Pacs e 194, donne e gay in piazza per difendere i diritti civili

Due manifestazioni, uno stesso diritto: la libertà. La libertà di scegliere e di vivere come si vuole. Le due manifestazioni di Roma e Milano affrontano temi importanti, che chiamano in causa sensibilità politiche e scelte di coscienza. Comunque a Milano sono attese a migliaia da tutta Italia le donne che manifesteranno in difesa della legge 194, «una legge che funziona» e della «libertà femminile all'origine della vita».

Almeno 60 pullman, alcuni treni speciali e poi molte delegazioni in arrivo dal sud in aereo, oltre a chi si muoverà autonomamente. Il sito Usciamo dal Silenzio ha registrato in poco più di un mese 18 mila contatti e una mailing list di oltre 2.500 persone. Susanna Camusso e Cristina Pecchioli della Cgil hanno aderito con entusiasmo, assieme a Lea Melandri, a cui si sono poi aggiunte Ottavia Piccolo e Lella Costa, Carmen Covito e Ornella Vanoni, e studentesse e lavoratrici precarie e moltissime altre donne più - e sopratutto meno - organizzate in movimenti. La manifestazione, che parte alle 14 da piazza Duca d'Aosta, è «gemellata» con quella per i diritti delle coppie di fatto, già programmata a Roma: in chiusura, i due palchi si collegheranno grazie al sostegno tecnico di Radio popolare.

A Roma «Tutti in pacs» avrà inizio a partire dalle 14,30 in piazza Farnese: le coppie che si uniranno simbolicamente sono confermate. Ottavia Piccolo da Milano e Lella Costa da Roma racconteranno il clima nelle due manifestazioni. «Un filo diretto che mette assieme due piazze per la libertà - dice Alessandro Zan, responsabile nazionale campagna Pacs - non si può mediare sui diritti civili, sulle libertà personali delle donne, degli omosessuali e di tutti i cittadini».

«Domani ci saranno solo alcune coppie che dicono dal palco di volersi bene. Sono quindi rimasto un pò sorpreso della telefonata di Prodi anche perchè la manifestazione è a sostegno della parte del programma dell'Unione che fa riferimento alle unioni civili», afferma Franco Grillini.

E se il presidente dei deputati Ds Luciano Violante chiede di «sgombrare il campo da equivoci e dispute nominalistiche» poichè «in Parlamento è già depositata una proposta di legge moderna e adeguata all'esigenza del riconoscimento e della regolamentazione delle unioni civili, sulla quale converge non solo il centrosinistra ma anche significative componenti politiche in dissenso con le posizioni più conservatrici e retrograde prevalenti nella attuale maggioranza di governo», per il capogruppo della Margherita Pierluigi Castagnetti quello delle unioni di fatto è «un problema molto serio», e va «affrontato non con provocazioni o con atteggiamenti spettacolari».

Per il responsabile diritti civili Ds Luigi Manconi, i Pacs sono coerenti con la formulazione dell'impegno, già previsto dal programma dell'Unione, per il riconoscimento delle unioni di fatto: i Ds quindi saranno in piazza «con convinzione».

Così come i comunisti italiani. Bertinotti sostiene che i Pacs «sono già nel programma dell'Unione, e dovranno entrare nel programma del governo».

Ma Clemente Mastella, segretario dei Popolari-Udeur, dice che se Prodi è amareggiato, lui è «incavolato». Opposto il giudizio della Rosa nel pugno: per Enrico Boselli, con tutto il rispetto per Prodi e le sue «coerenti scelte da cattolico liberale», sulla manifestazione pro Pacs sono stati dati «giudizi avventati»; e per Daniele Capezzone i Pacs sono «una questione assolutamente irrinunciabile».

E accanto al «noi non ci saremo» delle donne della Margherita di Milano e Monza che non si uniranno al corteo in difesa della legge 194, c’è a Roma il gesto di Luca Nitiffi, capogruppo in Campidoglio della Margherita, che annuncia la sua iscrizione all’Arcigay in segno di solidarietà nella battaglia per i Pacs.

Intanto l’Osservatore romano definisce una «provocazione» l’iniziativa di Roma. Ma il movimento omosessuale vuole «uscire dal clima di scontro» e propone alla chiesa cattolica - e alle altre religioni - l'avvio di un «confronto aperto» sul rapporto tra religione ed omosessualità: infatti «nessuno vuole scardinare il matrimonio» anzi il riconoscimento delle unioni di fatto «migliorerà i rapporti familiari perchè aumenterà le tutele».
15/01/2006 12:18
 
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COPPIE DI FATTO: CASINI, RISPETTO GAY MA MANIFESTAZIONE NON E' SERIA
A proposito della manifestazione sui Pacs in corso a Roma il presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini, oggi a Bari per un'iniziativa elettorale dell'Udc, ha affermato di ''provare rispetto sul piano personale'' nei confronti degli omosessuali ma anche che il corteo nella capitale ''e' una manifestazione da avanspettacolo, non una cosa seria''.
15/01/2006 12:19
 
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Roma - In 50mila per dire «sì» ai Pacs


• In piazza per difendere l'aborto: a Milano la voce di 150mila per «uscire dal silenzio»

ROMA - Una manifestazione a favore dei diritti civili e di quelli delle persone ma anche una festa sobria con musica, bambini, coppie gay ed eterosessuali, sventolio di bandiere e critiche ferme ma garbate, alla destra come alle gerarchie del Vaticano. E’ stata questa l’iniziativa a favore dei Pacs svoltasi nel pomeriggio in piazza Farnese a Roma, alla quale, secondo gli organizzatori, hanno partecipato 50mila persone.
La scelta del luogo non è stata casuale: proprio all’ambasciata di Francia, il palazzo affaccia sulla celebre piazza romana, il 21 ottobre 2002 fu celebrato il primo Pacs in Italia: quello di Alessio De Giorgi (oggi nominato segretario della Liff, Lega italiana famiglie di fatto) insieme con il suo convivente.
La manifestazione ha superato, secondo l’Arcigay di Roma che l’ha organizzata, ogni aspettativa e nel quadrato della piazza c’era gran folla già da un’ora prima. D’altronde, a fare compagnia ai tantissimi c’erano le note dei più grandi hits del momento sparati dagli altoparlanti montati ai lati del palco. E, su tutto, la splendida giornata che ha riscaldato l’aria così che molti ne hanno approfittato per riscaldarsi un po’. Tanto bella la giornata che Franco Grillini, presidente onorario dell’Arcigay e deputato Ds, ha potuto affermare con sicurezza «Dio ci vuole bene».

Ciò che maggiormente ha sorpreso è stata la presenza di tante coppie eterosessuali, giunte nella vicina Campo dè Fiori con passeggini o in bicicletta portata rigorosamente a mano facendosi largo tra la folla. Questo elemento ha sdoganato la manifestazione trasformandola da un incontro di «nicchia» a una occasione per fare una battaglia a favore dei diritti civili di tutti. Chi si aspettava una sarabanda estroversa e allegramente chiassosa è rimasto deluso.
Tanto sobria è stata la manifestazione che quei tre, quattro gay presentatisi con tacchi vertiginosi, abiti e pettinature sgargianti, procacità bene in vista, si sono immediatamente notati. Nella piazza affollata e con tanti striscioni, cartelli e bandiere, si sono trattenute anche coppie di una certa età con tanto di mazzetta di giornali, sigaro e cravatta lui, borsa di marca e scarpe alla moda lei. Chiunque fossero, comunque, tutti hanno ascoltato con attenzione gli interventi dal palco e, ai tanti gazebo allestiti, hanno firmato petizioni e proposte di legge a favore, appunto, dei Pacs e della libertà di identità sessuale.
Obiettivo delle garbate critiche dei gruppi omosessuali sono stati, ovviamente, gli esponenti della destra e, soprattutto, il Vaticano, che si è schierato apertamente a favore della famiglia tradizionale e contro ogni iniziativa che contravvenga all’ attuale stato di cose. Non sono mancati momenti più festosi, come quando un ragazzo ha attraversato la folla con un cartello con la scritta «cerco marito» corredata da cuoricini colorati, o come l’esibizione dell’icona dell’omosessualità, Vladimir Luxuria, che vestita da sposa si è esibita cantando un vecchio successo degli Abba, «Mamma mia», al termine degli interventi.
15/01/2006 12:20
 
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"Pacs non solo per omosessuali"
E' slogan della manifestazione di Roma
Un rito annunciato ma non celebrato: in piazza Farnese il magistrato di Cassazione Giovanni Palombarini e' intervenuto dal palco alla manifestazione "Tutti in Pacs", ma non ha officiato simbolicamente le unioni di fatto come invece era stato annunciato dagli organizzatori. Un gesto 'censurato' preventivamente non solo dal ministro della Giustizia Roberto Castelli, ma anche dal vicepresidente del Csm Virginio Rognoni, che al magistrato aveva chiesto "maggiore sobrieta' e misura"

"C'e' bisogno della legge per regolare le coppie di fatto", ha detto il giudice della Suprema Corte limitandosi ad esprimere la propria posizione sulle coppie di fatto con un discorso letto in pubblico tra gli applausi dei presenti. "Non e' vero, come dicono da piu' parti -ha continuato Palombarini- che si fa questo discorso per legittimare le unioni tra gli omosessuali, in quanto la questione tocca parecchie coppie di eterosessuali. Ma anche se questo fosse vero sarebbe uguale: davanti ai diritti non si abdica". Da quest'assunto deriva anche "la solidarieta' a coloro che sono a Milano per la liberta' e l'autodeterminazione delle donne. Tutto si tiene. Il principio di laicita' dello Stato -ha commentato Palombarini- da qualche tempo nel nostro Paese e' messo in discussione".

"Approvare una legge -ha concluso Palombarini- con la possibilita' di stabilire un accordo relativo alla vita in comune di persone che non possono e non vogliono unirsi in matrimonio e' un dovere della prossima legislatura". Alessandro Cecchi Paone, nelle vesti di moderatore, ha condotto la giornata dal ricco calendario, che ha visto dopo il discorso di Palombarini gli interventi dei 'pacsati', come si sono autodefiniti molti partecipanti alla manifestazione. "Siamo qui per sfatare l'idea che i Pacs possano servire solo ad omosessuali e lesbiche", ha detto il parlamentare europeo Ds Pasqualina Napoletano, presente con il suo compagno sul palco assieme ad altre coppie gay e non. "Questa battaglia per il riconoscimento giuridico delle coppie di fatto -ha dichiarato il responsabile nazionale della campagna per i Pacs, Alessandro Zan- sancisce l'uguaglianza di tutti i cittadini, in rispetto ai principi costituzionali garantiti sia come individui che nelle formazioni sociali cui essi danno vita. Chi ha parlato di folclore per l'evento di oggi non rispetta i cittadini, e cio' e' grave perche' si deve ascoltare la gente invece dei diktat di una Chiesa confessionale".

"Roma e' la capitale di uno Stato laico e di diritto -gli ha fatto eco il segretario nazionale Arcigay, Aurelio Mancuso- Abbiamo risposto a chi voleva strumentalizzare politicamente questa vicenda, e nei prossimi giorni sorgeranno in ogni citta' gruppi di coppie che vogliono il loro riconoscimento".
15/01/2006 12:24
 
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Il popolo dei Pacs contro il Papa
Cinquantamila in corteo, un magistrato «benedice» 5 unioni simboliche



ROMA. Cinquantamila persone alla manifestazione in favore dei Pacs a Roma e la prima cosa che noti sono i bambini, portati per mano, in spalla, esibiti. Una piccola in jeans vede due ragazze spagnole che si baciano e sembra perplessa. Ma la mamma assicura «le abbiamo spiegato tutto». Intanto la piccola «che sa tutto» e che ha sette anni grida anche lei all’ordine di un Alessandro Cecchi Paone versione Fiorello al Karaoke: «W il Pacs».


La manifestazione di Roma

E nell’attesa che inizi il finto rito in cui cinque coppie (normali lesbo e omosex) si «pacseranno» davanti a un giudice e alla folla, si ascolta la musica di Raffaella Carrà, una delle più amate icone del movimento gay. Raffa canta «Come è bello far l’amore da Firenze in giù» e il popolo dei Pacs, sventolando bandiere, fa festa. Piazza Farnese è gremita nonostante il freddo, si cammina a stento. Passeggia Giovanni Berlinguer («La Chiesa dovrebbe riflettere sul fatto che oltre alla famiglia tradizionale ci sono altri legami altrettanto nobili. Non si può prescindere da questa realtà»). Si incrocia Fabio Canino che spiega di non essere personalmente interessato a nessuna formula di vincolo simil-matrimoniale ma che «è giusto che chi voglia vedersi riconosciuto un diritto possa farlo».

Il leader dei verdi Alfonso Pecoraro Scanio è più defilato del solito ma torna sulle polemiche dei giorni scorsi all'interno dell'Unione e sulle parole di Romano Prodi che si era detto «amareggiato per la manifestazione di oggi». «Prodi - sottolinea Pecoraro - rappresenta tutta la coalizione, una coalizione che ha sensibilità diverse: potrà non piacergli la modalità con cui si sta manifestando, ma sono certo che ne condivide la sostanza che è quella di estendere i diritti a migliaia e migliaia di cittadini che ne sono privi». Di questo non è tanto sicuro Cecchi Paone che grida «Tremaglia fascista» («ha scritto “culattone” sulla carta intestata di un ministero della Repubblica italiana, dovrebbe vergognarsi»). Insulta Buttiglione e Giovanardi e non si fida nemmeno delle intenzioni del candidato leader del centro sinistra sul tema dei Pacs. «Qualche giorno fa - ha urlato - Emma Bonino si è indignata nel sentire il ministro Rocco Buttiglione definire una parodia le coppie gay. E ancora nel ricordare che il ministro Giovanardi ha definito nazisti i gay che hanno sostenuto il no durante il referendum sulla fecondazione assistita».

Parte un sonoro «str...», ma non si capisce bene a chi dei tre sia diretto. «Sono un liberale radicale», spiega il giornalista, «e non mi piace la piega democristiana e ciellina presa da Forza Italia. Sempre con la giugulare messa a dura prova Cecchi Paone continua nel suo comizio-show: «nella piazza qui accanto Giordano Bruno è morto sul patibolo dell’inquisizione cattolica. Oggi non possono bruciare più nessuno». La Chiesa è la grande protagonista assente in questa giornata, basta guardare i cartelli con la foto di Papa Ratzinger e la scritta «pastore tedesco» o anche «Pax vobis, pacs nobis». C’è anche don Franco Barbero, sospeso a divinis per aver celebrato unioni civili: «La manifestazione di ieri in Vaticano e anche quella di oggi possono portare alla conversione delle gerarchie vaticane. Sono qui oggi per far vedere che c'è un altro modo di essere Chiesa».

Piazza Farnese è stata la piazza che ha visto il primo Pacs celebrato in Italia, anche se in extraterritorialità, al consolato francese. E i due «sposi» di allora Alessio De Giorgi e Christian Panicucci (21 ottobre del 2002) oggi sono qui. «Ancora felicemente pacsati», assicurano. Per loro il sogno si è realizzato grazie alla nazionalità francese di Christian. Poi è la volta del rito che non c’è. Le coppie arrivano sul palco e prima di assistere alla loro unione il giudice di Cassazione Giovanni Palombarini, di Magistratura Democratica, dà la sua «benedizione» spiegando le ragioni della sua presenza qui: «Le discriminazioni devono essere superate, l'ordinamento non può far finta di nulla. È importante che nella prossima legislatura si colmi questa lacuna. È una normativa che altri Paesi già hanno, senza che sia sminuito il valore della famiglia. L'Italia continua ad essere il fanalino di coda». Per Palombarini la manifestazione è importante anche per «riaffermare il principio della laicità dello Stato messa ripetutamente in discussione in questi ultimi tempi».

Sono dieci le persone chiamate a unirsi pubblicamente. Due coppie lesbiche, una coppia gay e due coppie eterosessuali. Agata Ruscita, portavoce del presidente della Provincia di Siracusa, e la sua compagna Anna Barbagallo sono insieme da 23 anni senza segni di crisi. Pasqualina Napoletano, ds, vicepresidente del gruppo socialista al Parlamento europeo si è messa al collo una rosa di panno rosso per dichiararsi al suo Andrea, cattolico convinto che però non condivide «la pretesa della Chiesa di stabilire regole che valgano per tutti, anche per chi non crede». Sale sul palco anche Adele Parrillo, la vedova di Nassiriya esclusa dai programmi di assistenza psicologica offerti ai familiari delle vittime dell'attentato, dal risarcimento economico e dalla commemorazione ufficiale dei defunti ad un anno dall'attentato. «Tutto perchè io e Stefano (Rolla) non avevamo messo una firma».

Urla dal microfono la sua rabbia ancora non sopita: «in questa piazza c’è l’Italia vera e non l’Italia del tricolore messo falsamente sulle bare». Clima serio durante questa celebrazione del pacs che non c’è, poche concessioni a un’estetica trash-gay tranne la drag queen Vladimir Luxuria vestita da sposa in versione cantante degli Abba o qualche isolato amante dei tacchi a spillo. Claudio, diciannove anni, studente di agraria, si dichiara al suo Luca: «Voglio pacsarti», e gli porge un girasole. Aveva ragione Moravia: «i gay sono gli ultimi romantici».
16/01/2006 10:18
 
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I Pacs a Roma



16/01/2006 10:19
 
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zona sei andato alla manifestazione di MIlano?



16/01/2006 10:55
 
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Re:

Scritto da: GayAbruzzo 16/01/2006 10.19
zona sei andato alla manifestazione di MIlano?



no, sono in ferie in questi giorni.
16/01/2006 15:18
 
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Milano/Roma - Due città in corteo per la 194 e i PACS
A Roma, tutti in Pacs, questo lo slogan della mobilitazione, ha voluto porre al centro dell’agenda politica (e non solo) la necessità di varare anche i Italia i Pacs (patto civile di solidarietà). A Milano invece si è manifestato perchè la legge 194 rimanga inalterata



Libero amore in libero stato. Tutti in Pacs". E' stato uno dei tanti slogan della manifestazione che si è svolta a piazza Farnese a Roma per chiedere i Patti di solidarietà civile. "Siamo in 50 mila", hanno detto dal palco gli organizzatori pochi minuti prima delle 17.

La storica piazza alle spalle di Campo de' Fiori è iniziata alle 15.30, ma già un'ora prima era gremita di persone. Tantissime le bandiere: da quelle di Rifondazione comunista a quelle arcobaleno dei gay, ai socialisti liberali radicali, nonchè quelle del circolo omosessuale Mario Mieli. Numerosi anche i cartelli: "Pax vobis pacs nobis", è scritto su uno, "Pacs et bonum" su un altro.


A Milano invece Le donne sono tornate, in tante, determinate a difendere quella che è stata una delle tappe fondamentali dell'emancipazione, la legge 194 sull'interruzione volontaria di gravidanza. A Milano non basta piazza Duomo a contenere tutti quelli che sono scesi in piazza per la 194. E c'è il solito balletto di cifre: 100 mila i partecipanti per la questura, almeno 200 mila per gli organizzatori. Ma a togliere dubbi sul successo dell'iniziativa è il colpo d'occhio sulla piazza milanese, stracolma di gente e con tante persone che non sono riuscite ad entrare.
16/01/2006 16:00
 
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Re: Re:

Scritto da: zon@ venerdi 16/01/2006 10.55


no, sono in ferie in questi giorni.


vabbè che lì a milano era pieno di donne che facevano la figa con le mani [SM=x432727]



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