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Nigeria, gli anglicani considerano i gay una minaccia per l'ortodossia

Ultimo Aggiornamento: 07/02/2006 06:50
07/02/2006 06:50
 
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Un articolo del New York Times sulla lotta per l'accettazione delle persone omosessuali nella Chiesa Anglicana nel grande paese africano


L'arcivescovo Akinola

ABUJA, Nigeria. Ad un capo della città in un sabato mattina di pomeriggio, in una cattedrale che svetta annidata in una periferia ordinata, si riuniscono dozzine dei più potenti cittadini nigeriani, le loro sportive Mercedes, Porsche e Range-Rover scintillanti in un'area di parcheggio sovraffollata. Benestanti lì riuniti in numero per celebrare l'eucaristia con il leader della chiesa anglicana in Nigeria, l'arcivescovo Peter J. Akinola.

Dall'altra parte della città, in un piccolo locale dietro un centro culturale si svolge un'altra riunione di anglicani, in scala decisamente minore ed in segreto: il primo incontro nazionale di un gruppo chiamato "Changing Attitudes Nigeria".
Il suo nome senza pretese e la segretezza che accompagna il loro incontro (il luogo di riunione era stato fornito ai partecipanti solo sotto ripetuta garanzia che non sarebbe stato rivelato ad altri) sottolinea la natura radicale della missione del gruppo: lottare perché gli omosessuali vengano accettati nella Chiesa Anglicana in Nigeria.

"Vogliamo dire al vescovo che è anche la nostra chiesa", riferisce Davis Mac-Iyalla, un ex insegnante trentatreenne che ha fondato il gruppo, che comprende, dicono, centinaia di partecipanti. "La parola di Gesù non è in loro possesso esclusivo. Appartiene a noi tutti".

La comunità anglicana, che conta 77 milioni di fedeli in tutto il mondo, sta affrontando una seria possibilità di scisma dovuta al tema dell'omosessualità.
I leader anglicani dei paesi in via di sviluppo, guidati principalmente dall'arcivescovo Akinola, si sono opposti fermamente all'ordinazione sacerdotale di un vescovo apertamente gay nella chiesa episcopale degli Stati Uniti d'America ed alla celebrazione di matrimoni di rito anglicano tra persone dello stesso sesso avvenuta in Canada. Molti pastori in Africa, Asia ed America Latina pensano che la tolleranza verso i gay rappresenti il ripudio dell'ortodossia biblica, considerate anche una serie di dispute degli ultimi 35 anni con i rami occidentali della loro confessione, riguardo alla nota questione dell'ordinamento sacerdotale delle donne.

Le chiese nazionali in Africa, Asia ed America Latina hanno limitato drasticamente i contatti e la cooperazione con le loro controparti nordamericane.
L'arcivescovo Akinola sostiene che le chiese nel "sud globale", come viene spesso denominata la comunità cristiana dei paesi in via di sviluppo, sono favorevoli all'ortodossia al contrario del liberalismo diffuso nella società occidente, dove l'omosessualità è considerata in misura minore come un tabù.
"Non ha il supporto teologico delle sacre scritture, è contro la ragione," ha dichiarato l'arcivescovo Akinola. "È contro natura. Così noi del sud globale siamo assolutamente contrari."

Il dibattito anglicano interpreta in senso lato quello tra i valori tradizionali africani e ciò che molti definiscono "la decadenza occidentale".
Come sostiene Chimae Ikegwuru, anglicano di Port Harcourt: "l'omosessualità è un elemento dell'occidente. In Nigeria non la tolleriamo".

Secondo gli attivisti gay locali gay e lesbiche nigeriani sono regolarmente soggetti a molestie e all'arresto. Il codice penale vieta atti "contro l'ordine della natura," ed impone sentenze di fino a 14 anni di detenzione per chi risulta colpevole. In pratica gli uomini gay vengono spesso arrestati ed imprigionati fino a quando sono in grado di pagare i secondini per farsi rilasciare. Nelle aree della Nigeria che aderiscono alla legge islamica, la Shariah, la sentenza per atti omosessuali è la pena di morte.

Tuttavia l'omosessualità è relativamente comune, particolarmente nell'ambiente militare che ha dominato la politica della nazione per decadi, dice Dare Odumuye, fondatore della prima associazione per i diritti dei gay in Nigeria. "è sempre stata parte della nostra cultura in Nigeria", ha dichiarato.

Eppure in uno stato lacerato da corruzione e conflitti e perpetuamente abbarbicato sull'orlo del caos, credenze religiose profondamente conservatrici ed interpretazioni letterali non solo della Bibbia ma anche del Corano offrono certezze e stabilità altrimenti non reperibili.

La Bibbia e la fede non si prestano a variazioni nel tempo", dice Oluranti Odubogun, segretario generale della Chiesa Anglicana in Nigeria. "Non sono soggette a variazioni culturali. Sono la guida offerta all'esistenza umana in ogni epoca." Questo desiderio di certezze ed assolutismo è cresciuto rapidamente contrastando un'altra forza poderosa, la lotta più ampia per l'autodeterminazione, particolarmente tra le giovani generazioni in Africa.

"Si registra una crescita nei movimenti basati sull'identità ed un effetto dell'identità gay globale per cui persone in tutto il mondo si vedono come parte di un movimento globale più vasto," dichiara Cary Alan Johnson, esperto per l'Africa della Commissione Internazionale per i Diritti Umani di Gay e Lesbiche."Il movimento è in lotta. Più persone dichiarano: 'noi siamo così', più i governi tendono ad avere la mano pesante".

Infatti in ottobre Mac-Iyalla e molti altri membri di Changing Attitudes Nigeria sono stati arrestati in seguito al loro primo incontro che aveva raccolto decine di persone; la polizia aveva trovato informazioni sull'incontro nelle loro automobili. Mac-Iyalla dichiara di essere stato preso a calci testa da un poliziotto; è stato incarcerato per diversi giorni senza essere stato condannato o aver sostenuto un processo, cosa tra l'altro non insolita per persone arrestate in Nigeria. Dichiara inoltre: " Non c'era alcun motivo per arrestarci a parte il fatto di essere apertamente gay."

Mac-Iyalla ha dato inizio al movimento dopo essere stato licenziato dal suo impiego come insegnante in una scuola anglicana quando il preside era venuto a conoscenza della sua omosessualità. "Avevo amato la chiesa anglicana per tutta la vita; i dirigenti ecclesiastici possono provare a pretendere che noi non esistiamo, ma noi gay anglicani usciremo allo scoperto per dire che siamo qui!".

Con l'eccezione del Sudafrica, la cui costituzione protegge uomini e donne gay e la cui corte costituzionale ha decretato recentemente che ai gay deve essere permesso di sposarsi, in molti paesi africani le persone gay sono costrette alla clandestinità da tabù sociali e dalla legge. Molte nazioni africane hanno leggi contro atti sessuali tra persone dello stesso sesso. In Camerun 11 uomini sono in prigione da molti mesi per accuse di sodomia e potrebbero essere costretti a subire esami medici per stabilire se sono stati coinvolti in atti di sesso anale. Le associazioni per la difesa dei diritti umani ritengono tali esami umilianti e disumani.
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