Il nuovo governo dovrà affrontare la questione di un provvedimento sui Pcs nei suoi primi 100 giorni. Lo afferma, in una intervista a La Repubblica, Enrico Boselli. “Tanta gente -spiega il segretario dello Sdi- aspetta. Si parla, per difetto, di un milione e 200mila individui etero ed omosessuali che amano e rispettano il proprio convivente e conducono una vita serena in cui prevale l'amore. Sono italiani come tutti gli altri che lo Stato ha il dovere di non far sentire di serie 'b' o peggio ancora colpevoli”.
“Noi pensiamo -aggiunge Boselli- ad una legge di tipo pubblicistico, il privato non è adeguato, che garantisca alcuni diritti fondamentali. Perché, piuttosto, la Chiesa non riflette sul rapido cambiamento del concetto di famiglia? E sul fatto che l'80% delle coppie di fatto sono cattoliche? Le autorità ecclesiastiche troppe volte hanno superato il limite invalicabile nei rapporti tra Stato e Chiesa e hanno contestato la libera determinazione, cioè le leggi, del Parlamento o delle assemblee regionali o locali. Questo non deve e non può accadere. Per il resto, non contesto alla Chiesa cattolica di avere una concezione dell'amore che risponde ai suoi principi. Pretendo però le reciprocità. Questo è il pluralismo”.
La coalizione è in grado di tenere su questo tema, assicura
Boselli: “perché – spiega - è guidata da un cattolico liberale, Prodi, che ha dimostrato in un momento molto delicato come quello del referendum sulla fecondazione assistita di essere un vero cattolico liberale andando a votare”.