"Una rassegna di cinema omosessuale mette in risalto un aspetto di povertà culturale". Così, il presidente nazionale della commissione cinema della Cei (Conferenza episcopale italiana), don Dario Viganò interviene nel
dibattito suscitato dalla presenza in laguna, dal 5 al 7 settembre prossimi, in concomitanza con la 63.ma Mostra del Cinema, di tre Giornate di cinema omosessuale. La rassegna, promossa dall'associazione "CinemArte" presieduta da Daniel Casagrande, si terrà al multisala "Astra" in via Corfù, anche con il patrocinio della Provincia di Venezia e del Comune.
"Non esiste - spiega don Viganò - nemmeno secondo i critici più esperti, una definizione di cinema omosessuale. Così come non c'è un cinema eterosessuale. Esiste, invece, il cinema, punto e basta. L'operazione, dunque, così come è stata ideata utilizzando come cassa di risonanza la Mostra internazionale del cinema di Venezia, non fa altro che creare una "tribù per addetti" che si autorappresenta e così facendo esclude tutti gli altri". Ritornano, quindi, alla mente le parole espresse l'altro giorno da don Carlo Massari, per trentacinque anni decano dei parroci nell'isola, il quale aveva sottolineato come "i film non devono essere premiati in base all'argomento trattato, ma per le effettive qualità cinematografiche". Intanto, sul fronte politico, continuano le polemiche. Dopo essere stato etichettato come un "Hezbollah di casa nostra" il capogruppo della Lega Nord nel consiglio di municipalità locale Lucio Sambo annuncia che sporgerà querela per diffamazione contro il deputato dei Democratici di Sinistra, Franco Grillini, presidente onorario Arcigay, e Daniel Casagrande."Non permetto a nessuno - ha detto Sambo - di offendere in maniera così becera. Noi abbiamo espresso una valutazione politica senza offendere alcuno. Farò un'azione legale".Anche Andrea Bodi (Alleanza Nazionale) replica alle accuse."Ho espresso - ha rimarcato - semplicemente una mia opinione e valutazione. Ciascuno può comportarsi o dire quello che crede, purchè poi lasci anche agli altri la possibilità di esprimere un proprio giudizio"