In Europa l'apertura verso l'omosessualità "è limitata". Lo segnala l'ultimo rapporto Eurobarometro, la periodica rilevazione condotta da Eurostat per conto dell'Unione Europea. Nella ricerca appena pubblicata - che, ovviamente, è stata condotta nell'intera Ue a 25 con stati come Polonia e Lituania - si affronta anche la questione dell'omosessualità, sia per il riconoscimento pubblico delle unioni sia per la questione dell'adozione di bambini da parte di coppie dello stesso sesso.
Per il 44% degli europei il matrimonio dovrebbe essere esteso anche alle coppie formate da gay e lesbiche. Ma questa media è risultato di paesi con un'altissima apertura verso gay e lesbiche (come Olanda, Svezia e Danimarca con 82, 71 e 69% di favorevoli) e stati come Cipro e Lettonia dove i favorevoli sono al 14 e al 12%. L'Italia, come al solito, sta in mezzo: 31% di favorevoli contro il 56% della Spagna, per dirne una.
Ancora più ardua la questione dei figli. I favorevoli, in media, sono il 32%, ma anche qui si va dal 69% degli olandesi al 7% dei polacchi, con l'Italia al 24%.
A parte le altre considerazioni, mi pare evidente che l'apertura è maggiore nei paesi dove da più tempo esistono leggi che riconoscono le unioni fra omosessuali. Al contrario, si teme ciò che non si conosce.