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Ti prometto: tutti quelli che ti hanno fatto star male, li faremo sentire peggio dei vermi". Si legge anche questo in uno dei bigliettini che gli amici e i compagni di scuola hanno lasciato questa mattina, a Buttigliera d'Asti, sul sagrato della chiesa dove si sono svolti i funerali di Matteo, lo studente di 16 anni morto suicida a Torino. Una minaccia contro i ragazzi che lo hanno deriso e vessato imponendogli un'
etichetta di omosessuale che lui detestava.
Ieri, nella camera ardente di Torino, dove il corpo di Matteo era stato ricomposto, un messaggio analogo era spuntato tra i biglietti di condoglianze: "
Quei delinquenti verranno puniti". Anche la preside dell'istituto frequentato da Matteo, il tecnico Sommeiller, uno dei più prestigiosi della città, ha ricevuto delle e-mail dai contenuti analoghi.
I compagni di classe di Matteo si sono raccolti nella chiesa San Martino. Silenziosi e commossi, stretti intorno al feretro, hanno issato la bandiera del loro istituto scolastico listata a lutto. "
Forse adesso raggiungerai quel mondo diverso che non trovavi mai. Solo che non doveva andare così...", hanno scritto su un cartellone. E su un altro si leggeva: "
La tua storia meritava più ascolto e magari chissà se avessimo potuto darti una mano...". Sull'altare, a celebrare la messa, oltre al parroco di Buttigliera d'Asti, don Bruno Vanoni, c'era anche lo zio di Matteo, don Giovanni Maritano, e don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele.
Straziante il dolore della mamma, Priscilla, filippina, del padre Francesco, dei due fratelli. In chiesa anche una delegazione della comunità filippina torinese. "
Lassù hai trovato un mondo dove stai bene - è stato il messaggio letto da una ragazza - circondato da persone buone come te". E sull'agenda posta all'ingresso della Chiesa una mano ha scritto: "
Come è difficile dare l'addio a uno spirito buono e a un'anima bella che questo mondo non ha saputo apprezzare".
Tanti applausi si sono levati quando la preside dell'istituto frequentato da Matteo ha preso il microfono per dire: "
Sei stato l'orgoglio dell'istituto tecnico Sommeiller". Sulla bara di legno chiaro di larice, qualcuno ha posato un cuscino di fiori bianchi. E tanti fiori, mazzi di calle, di gerbere, di rose candide e azzurre, sono stati deposti davanti all'ingresso della chiesa, accanto ai biglietti d'addio.
Il fratello maggiore di Matteo avrebbe voluto pronunciare un discorso durante la celebrazione funebre, ma è stato travolto dalla commozione ed è scoppiato in lacrime. Nel corso dell'omelia, don Giovanni Maritano si è rivolto "agli educatori" invitandoli a "non abdicare al loro ruolo". E ha esortato gli adolescenti a non mollare: "Non cedete alle sirene dell'arrivismo e della facile popolarità. Le persone buone non sono un bersaglio da colpire, ma uno stimolo per fare meglio". La salma è stata poi tumulata nel piccolo cimitero del paesino astigiano, dove vive il padre di Matteo.
mi chiedo: dov'erano questi compagni di classe, questi amici, questa preside così pridga di complimenti, quando il ragazzo era vittima degli atteggiamenti omofobi delle persone che gli stavano attorno? adesso è semplice utilizzare le più belle parole per far uscire una lacrima, ma sono loro i primi ad aver sbagliato a non aver saputo o voluto fare nulla per aiutare questo ragazzo[Modificato da GayAbruzzo 07/04/2007 18.46]