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Marcello Lippi: "Gay in azzurro? Dov'è il problema"

Ultimo Aggiornamento: 07/01/2009 22:24
07/01/2009 19:28
 
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Lo scorso anno, il presidente di Gaynet, l’associazione omosessuale d'Informazione, Franco Grillini, in un’intervista rilasciata a Tiscali, svelò che sotto mentie spoglie nel calcio italiano militano almeno 20 calciatori gay. L’altro ieri, il madridista Fabio Cannavaro si è schierato contro i matrimoni omosessuali. Adesso Marcello Lippi, dice di non aver mai conosciuto calciatori gay. "Onestamente credo che tra i calciatori di gay non ce ne siano. In quarant’anni non ne ho mai conosciuti, né nessuno che ha lavorato con me in tutto questo tempo e in tante squadre me ne ha mai raccontato", ha commentato il ct della nazionale in un’intervista rilasciata a Klaus Davi per KlausCondicio, il contenitore di approfondimento in onda su YouTube.

Il tecnico dice di non sapere ma, implicitamente, non esclude che nei prati verdi degli stadi la domenica possano scendere in campo calciatori con tendenze diverse. E se pure ci fossero non li escluderebbe a priori dalla rosa azzurra. Accetterebbe, insomma, "qualcuno che abbia qualche tendenza, ma che non vada in giro a fare proposte o a mettere i manifesti. Questo vuol dire non vivere alla luce del sole la propria omosessualità”. Per questo non escluderebbe “un gay, come un nero, dalla Nazionale”, perché “al mondo esiste una sola razza, quella umana", ha precisato Lippi. Ritenendo, tuttavia, che "sarebbe difficile, per come siamo fatti noi calciatori, che un giocatore omosessuale possa vivere la sua professione in maniera naturale”.

L’argomento è ostico, ma Lippi lo fa con garbo, niente barricate: "Quando alleno, non mi piace fare il padre o assillare – commenta - sono una guida tecnica, ma ci tengo che i calciatori sappiano che, se c’è qualcosa che vogliano confidarmi, io sono a loro disposizione". E se qualcuno dei suoi ragazzi dovesse confessargli tendenze diverse? “Gli direi di vivere a pieno questa realtà e, con intelligenza, di non farsi condizionare e di non modificare i suoi atteggiamenti con i compagni. Per finire, gli suggerirei di essere ligio alla sua professione e di fare ciò che vuole nella sua vita privata". Pronta la replica dell’Arcigay, che non sembra voler cogliere l’apertura. “Lippi fa come le tre scimmiette: non vede, non sente, non parla, favorendo nei fatti il clima ostile nell’ambiente calcistico italiano nei confronti delle persone omosessuali", rileva Aurelio Mancuso, presidente nazionale dell’Arcigay.

In sostanza, per Mancuso "questo continuo negare oltre ad esser ridicolo comincia ad esser fastidioso". "Come si sa – ha commentato l’esponente dei gay - gli omosessuali sono persone che praticano tutti gli sport, sono impiegati in tutte le professioni, vivono dentro questa società come tutti. In ambienti particolarmente machisti come quello del calcio, gli omosessuali si nascondono ancor di più e visto che non presentano tratti somatici o d’atteggiamento differenti (a meno di fermarsi ai soliti stereotipi) è evidente che siano risultati invisibili anche a Lippi. Ci permettiamo però di dubitare che l’allenatore mondiale non abbia mai sentito, nella sua lunga esperienza di importanti Club, di diversi episodi e storie omosessuali". "Siccome però, Marcello Lippi è noto per essere persona equilibrata ed aperta, lo invitiamo ad un pubblico confronto da tenersi nei prossimi mesi, in preparazione del Pride nazionale di Genova, così per poter parlare con franchezza di calcio italiano ed omosessualità".

Qualche scheggia vola anche sulla testa di Fabio Cannavaro. Che si è espresso, come qualche giorno fa Gattuso, contro i matrimoni gay: "La Spagna sta bene, ha investito nel rinnovamento delle grandi città. I matrimoni gay? Mmmh, su quello, forse, sono più italiano". Lo rintuzza, nel suo sito, Franco Grillini: “Dopo Gattuso anche Cannavaro non ha resistito: pure lui è contro i matrimoni gay. calciatori italiani continuino a fare dichiarazioni discutibili sui gay e i loro diritti fino ad essere fieri, come Cannavaro, di un paese come l'Italia che di diritti non ne riconosce alcuno….Cannavaro approfitti del soggiorno spagnolo per apprendere la bellezza della libertà”. Grillini attacca anche Lippi: "Duole dire - scrive nel suo sito - che Lippi stesso abbia gli occhi foderati di prosciutto quando afferma con una sicurezza francamente fuori luogo che nel calcio italiano non ci sono omosessuali e che in 40 anni non ne ha mai visti. Possiamo assicurare Lippi che gli omosessuali nel calcio ci sono, come in tutti i settori della vita sociale, civile ed economica del Paese. I calciatori gay sono presenti a tutti i livelli dello sport calcistico, dalle squadre meno note alla nazionale".

07/01/2009 22:24
 
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doverose le risposte di arcigay e gaynet.
leggendo le parole di lippi, sembra che viva in un mondo parallelo al nostro.
in 40 anni non ha mai conosciuto un calciatore gay, certo come no.



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