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Mango

Ultimo Aggiornamento: 02/03/2007 16:41
14/06/2004 11:03
 
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Ciao a tutti, [SM=x432758]

c'è qualcuno di voi che apprezza la splendida musica di Mango?[SM=x432727] [SM=x432730] A me piace tantissimissimo, ha una voce stupendaaaaaaaaaaaaaaaaa! [SM=x432734]

Ciao ciao



Lun'?del deserto
"...nel cuore musica per te
la vita che vorrei inventarti
la sola isola
che c'è
dimenticare e solo amarti..."



Amministratrice del Disincanto Forum

Il mio blog

14/06/2004 18:18
 
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ioooooooooooo! e non solo la musica.... lui è un bel tipo!




OXM
ORSETTO
03/10/2004 00:30
 
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io mango lo odio....senza offesa xte



<---you're my dream
15/11/2005 02:16
 
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Musica: con mango torna a nuova vita 'i' te vurria vasa''
''I' te vurria vasa''', una delle piu' belle canzoni d'amore della storia della musica napoletana, torna a nuova vita. A reinterpretare il brano scritto nel 1900 da Vincenzo Russo ed Edoardo Di Capua e' Mango nell'album ''Ti amo cosi''', in uscita venerdi' 18 novembre. L'album, anticipato dal singolo omonimo, propone dodici brani inediti in cui Mango, anche autore dei testi, affronta un'altra svolta del suo percorso artistico, caratterizzato dalla continua voglia di mettersi in gioco e di rischiare nuove soluzioni.
20/11/2005 03:18
 
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Arriva nei negozi il nuovo Mango di “Ti amo così”, tra rock e poesia


E’ arrivato ieri nei migliori negozi di dischi il nuovo album di Pino Mango, “Ti amo così”, anticipato dal singolo omonimo in radio e nei negozi digitali. Nel suo quindicesimo album di inediti e nel suo primo cd pubblicato per la Sony BMG, il cantautore lucano affronta l’ennesimo rinnovamento; si inoltra infatti con la sua consueta passione di sperimentatore sulla strada del pop-rock anglosassone, grazie ai sapienti arrangiamenti dell’esperto tastierista e co-produttore Rocco Petruzzi, alle fulminanti linee di basso di Nello Giudice, alla batteria di Giancarlo Ippolito alle chitarre elettriche di Carlo De Bei (ex Unarazza e Carlito), ma riesplora anche in modo inedito nel brano “Così è la vita” le sonorità brasiliane con i raffinati e malinconici arpeggi di chitarra acustica di Graziano Accinni, degni del miglior Sting, e ridona una sospesa intensità al classico napoletano “I’te vurria vasà”, che sfuma in una seconda parte inedita, caratterizzata da un ritmo quasi hip-hop e riff di chitarra dal sapore mediorientale. "Insieme a 'Dicitencello vuje' – ha spiegato Mango in un comunicato - la considero la più bella canzone della tradizione napoletana perchè rappresenta il romanzo popolare della povera gente. Ad ascoltarla mi viene sempre il magone. La seconda parte l'ho riscritta provando a mettermi nella mentalità di un autore di fine Ottocento per restituire un'emozione ai ragazzi che non sanno neanche che quella canzone esiste". Non manca l’attenzione alla capacità della voce di costruire la melodia, con ballate ricche di acuti detonatori di emozioni; tra queste, spicca la cantautorale e delicatissima “Il dicembre degli aranci”, in cui Mango è affiancato dalla voce vellutata di sua moglie Laura Valente, già sua corista nonché soprattutto front-woman dei Matia Bazar ai tempi di “Piccoli giganti” e “Dedicato a te”. "Da anni – ha dichiarato Mango – ci chiedevano in tanti di fare un duetto ma avevamo sempre rifiutato, non avevamo alcuna voglia di fare la coppietta che canta. Stavolta ho avuto questa idea e l'ho proposta a Laura ma non è un duetto, sono due parti assolutamente divise e solo alla fine la mia voce si incontra con quella di Laura". Ospite del disco è inoltre Ian Thomas, già batterista di Mick Jagger e Elton John; tutti i brani portano la firma di Mango nei versi e nella musica, ad eccezione di “Sempre”, che, scritta con De Bei, si propone come la “Come Together” del 2000. Un romanticismo mai di maniera, ma intimamente rivissuto con la visceralità della passione, ispira i testi, ma l’amore diventa anche esplicitamente l’antidoto per superare la paura della morte e oltrepassare le ferite di una storia e di un’attualità violenta, esorcizzate nell’immergersi nei sentimenti allo stesso modo in cui i bambini ignorano le inquietudini del mondo nella spensieratezza del gioco. L’innocenza dei propri figli, Filippo e Angelina, che accennano un girotondo in un inserto di “Solo d’amore”, viene così difesa con un paterno e dolcissimo “tu non guardare, fai finta che…”. In questo disco, masterizzato da Greg Calbi presso lo Sterling-sound di New York, Mango utilizza però anche nuovi moduli stilistici, adottando in “Di quanto stupore” versi scarnificati fino a rappresentare nel linguaggio l’incisività essenziale della reiterazione del ritmo. L’artista con questo lavoro cerca ancora una volta di mettere d’accordo con la qualità della sua musica pubblico e critica, dopo il riconoscimento ottenuto al Festival di Musica Contemporanea di Amsterdam nel 2004, in cui rappresentò l’Italia. Mango ha annunciato che partirà in tour nei palazzetti e nei teatri d’Italia a febbraio; Giorgio Panariello l’ha invitato al prossimo festival di Sanremo come ospite, ma il cantautore, deciso a non partecipare alla gara, sta ancora vagliando la proposta.
07/02/2006 06:04
 
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Mango contro Mango. Nella frenesia che assale il mercato discografico a fine anno, invaso dalla consueta messe di nuove uscite e antologie per blandire i consumatori alla ricerca della giusta idea regalo, è passato quasi sottotraccia il delicato passaggio artistico del cantautore di Lagonegro, strategico snodo autostradale in provincia di Potenza. Concluso il rapporto con la Warner, Mango ha pubblicato sul finire del 2005 il suo primo album per la Sony Bmg, Ti amo così, poi ha cantato Silent Night al Concerto di Natale in Vaticano. Il classico natalizio, nella versione del cantautore, è scaricabile gratutamente dal sito ufficiale.

Il nuovo album è stato ben accolto dai tanti e fedeli fan, che non hanno esitato ad acquistarlo. Ma, quasi in contemporanea, la Warner ha sfornato la raccolta "totale" TuttoMango, creando il curioso caso di un cantautore in concorrenza con se stesso e generando allo stesso tempo il grande dilemma negli indecisi dell'acquisto: andare sul sicuro puntando su un repertorio consolidato o investire sul suo nuovo corso dell'artista?

Come l'ha presa Mango? La risposta nel corso della videointervista di Kataweb Musica, in cui il cantautore parla del nuovo album e di quanto oggi gli gira intorno. Sulla questione "Mango contro Mango" l'artista esprime serenità e una punta polemica. "Non posso sentire come nemiche le mie vecchie canzoni - spiega Mango -, sono parte di me, della mia storia, sono il mio passato. Nessun problema, dunque. L'unico appunto che faccio alla Warner è di non avermi interpellato sulla scelta dei brani da inserire. Io ho proposto loro di collaborare alla compilazione. E avrei fatto altre scelte. So ad esempio che hanno inserito una mia versione jazz di Non è Francesca. Non so a che scopo...".

Chiusa l'antipatica parentesi, la conversazione entra in profondità in Ti amo così. Album che accompagna la "nuova vita" discografica di Mango con 12 canzoni in cui pochi sono gli elementi in comune con il recente passato, in particolare il precedente Ti porto in Africa. Resta, anzi è cresciuta, la voglia di sperimentare con i testi di un cantautore in passato coadiuvato da parolieri e collaboratori del calibro di Mogol, Panella, Dalla, Salerno... Voglia che si esprime soprattutto in Di quanto stupore, in cui Mango reitera ipnoticamente i suoi versi, libera un ritornello breve e serrato, passa dall'acustico all'elettrico, poi canta nel silenzio.
Mango gioca con il tempo (il 6/8 proprio in Ti amo così), ma con le parole osa certamente di più, dedicando tanta attenzione al loro suono e al modo in cui esse si incastrano nella metrica piuttosto che alla chiarezza della narrazione. Mango oggi non racconta, usa il linguaggio per evocare immagini e sensazioni nella mente e nel cuore. Come ammette il cantautore, in questa accelerazione creativa ha contato il primo pubblico confronto con la poesia nel libro Nel malamente mondo non ti trovo, aggrappato nella sua prefazione a Montale, Garcia Lorca, Baudelaire, Majakovskij, Pessoa, Odysseas Elytis, Pablo Neruda, Nazim Hikmet.

Labile legame col recente passato è anche un breve ma intenso sguardo ai mali del mondo. In Ti porto in Africa Mango volle riportare in primo piano l'esempio di San Francesco e il suo rifiuto del gretto materialismo. Oggi la canzone Solo d'amore è un invito rivolto ai bambini a non guardare l'uomo che sa uccidere, a unirsi con i grandi in un bel girotondo, a far finta che... Un'idea che ricorda tanto La vita è bella di Benigni e quel "gioco" inscenato nel lager per impedire a un bambino di vedere quanto l'uomo possa essere cattivo. Ovviamente, la casualità o meno del riferimento è oggetto della conversazione.

Ti amo così si stacca dal passato nei suoni, che in questo album sono fisici, organici, di legno e metallo. E' il suono di una batteria, che scalza, con l'eccezione di un paio di episodi nel finale, quei ritmi sintetici che furono marchio di fabbrica del Mango di Oro e Bella d'estate. Successi enormi, che oggi si fatica ad accostare all'autore di D'amore sei d'amore dai, ode lenta e cristallina, dedicata a una donna ma attraversata da passaggi lirici che nell'amore individuano il segreto della universale, ciclica vicenda umana: "In te nasco, in me vivi...". Come Il dicembre degli aranci, il brano più nudo e spirituale, inno all'essenza dell'amore sostenuto solo da un raffinato arrangiamento d'archi. E due voci: con Mango, per la prima volta la moglie Laura Valente.

Ultima capriola poetica e sonora, la mutazione a cui Mango sottopone la classica canzone napoletana I' te vurria vassa', che dalla purezza degli archi scivola pian piano nel vortice di un ritmo ossessivo e ipnotico, cambiando persino nel titolo, che diventa Mille male penziere. L'antico che si fa moderno senza perdere la sua classicità, la conservazione della memoria e la visione del futuro, la musica che si fa dimensione senza tempo dove ogni incontro, anche il più scabroso, è possibile. E riesce a sorprendere.




04/03/2006 12:02
 
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Mango arriva a SanRemo nelle vesti di produttore e autore
Mango è a Sanremo non come cantante ma come autore-produttore della giovane milanese Helena Hellwig, 22 anni, debuttante sul palco dell’Ariston con un brano «Di luna morirei»



«Al Festival mi invitano ogni anno, quest’anno mi volevano come superospite e come me anche Renato Zero e Claudio Baglioni». E perché non ci sarà? «Dicono che altri superospiti non ci volevano, perché non siamo internazionali come loro...». E però Mango è venuto lo stesso, non come cantante ma come autore-produttore della giovane milanese Helena Hellwig, 22 anni, debuttante sul palco dell’Ariston con un brano, «Di luna morirei», firmato proprio da Mango. Helena ha già passato la prima selezione e stasera ci riprova. Mesi fa lei portò a Mango alcuni provini, lui li ascoltò e pensò: «Ha un timbro vocale bellissimo». Poi si sono conosciuti e Mango ha cominciato a scrivere per lei. Prima dell’estate uscirà l’album d’esordio di Helena. «Sarà un album internazionale, vogliamo uscire anche negli Usa e in Inghilterra dove fino a oggi la musica italiana non ha funzionato, tranne per Bocelli che ha colpito in quei paesi ma perché ha una vocalità tenorile, un po’ come Pavorotti». E a Sanremo Mango tornerà in futuro per cantare? «Mai più, non m interessa, sono contrario, per un big il Festival non ha senso, prché mettere in discussione una carriera? Mi trova d’accordo solo per i giovani». Di questa edizione Mango salva, a parte la sua protegé Hellwig, Carlo Fava e Noa e tra i giovani il gruppo dei Deasonika e Ivan Segreto.
02/03/2007 16:41
 
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Mango Cinque milioni di dischi venduti, una delle voci più autorevoli della musica pop italiana. Mango, nato a Lagonegro, cittadina della provincia di Potenza, ha iniziato a suonare all’età di sette anni in gruppi locali, portando avanti la sua passione musicale per Led Zeppelin, Deep Purple, Aretha Franklin e Peter Gabriel assieme agli studi di Sociologia all’università di Salerno.

La prima incisione in assoluto è “Su questa terra solo mia”, inserita nell’album di esordio del 1976 “La mia ragazza è un gran caldo”. Poi, supportato dalla prestigiosa casa discografica Numero 1, quella di Lucio Battisti, lancia il 45 giri “Fili d’aria/Quasi amore”, mai pubblicato in album. La fama di Mango cresce con il secondo e terzo album, “Arlecchino” e “E’ pericoloso sporgersi” prima della decisione di abbandonare la musica e rigettarsi negli studi accademici, interrotta dall’incontro con Mogol che porta alla nascita di “Oro”, una delle canzoni più note della musica italiana. Il successo porta Mango all’incisione di altri album, all’arrivo a Sanremo dove nel 1985 si aggiudica il premio della critica e nel 1986 canta l’acclamata “Lei verrà”. Seguono altre partecipazioni al Festival e il grande successo di “Bella d’estate” scritta con Lucio Dalla.

La popolarità di Mango varca i confini italiani e al 1994 risale l’inizio della collaborazione con Pasquale Panella per la canzone “Giulietta” contenuta nell’album “Mango”. Nel 1997 dopo una nuova partecipazione a Sanremo con “Dove vai”, Mango incide l’album “Credo” avvalendosi di partner internazionali del calibro di Mel Gaynor dei Simple Minds e di David Rhodes, chitarrista di Peter Gabriel, oltre agli arrangiamenti di Rocco Petruzzi e Greg Walsh.

Nel 1998 un’altra partecipazione a Sanremo, assieme a Zenima, con “Luce”. Dopo cinque anni di assenza, Mango torna nel 2002 con “Disincanto” mentre è del 2004 “Ti porto in Africa”, naturale evoluzione del percorso musicale dell’artista, contenente un duetto con Dalla, “Forse che sì, forse che no”. Nello stesso periodo Mango ha debuttato come poeta con “Nel malamente mondo non ti trovo”. Nel novembre del 2005, anticipato dal singolo omonimo, esce ‘Ti amo così’, il quindicesimo disco di inediti di Mango.

A Sanremo 2007 Mango presenta il brano “Chissà se nevica” (testo di Pino Mango-Carlo De Bei, musica di Pino Mango). Il 3 marzo verrà pubblicato l’album “L’albero delle fate”, interamente composto da brani inediti.
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