Tiziano Ferro - Nessuno e' solo
Bisogna partire dalla fine per capire il nuovo album di Tiziano Ferro, dalle due “ghost track” che seguono l’ultimo brano e dalla vocetta infantile che intona le sue prime canzoni. Il bimbetto tanto sensibile da esclamare a soli sette anni “i tuoi occhi, che meraviglia!” rappresenta, infatti, l’anima più pura del giovane uomo che porta ancora lo stesso carico di emotività e insicurezze, ingabbiato in una timidezza che porta istintivamente a gaffes imbarazzanti e foriere di conseguenze, come l’infelice battuta sui “baffi” delle donne messicane col suo seguito di sproporzionate polemiche ai limiti dell’incidente diplomatico.
“Nessuno è solo” – questo il titolo del nuovo lavoro del cantante di Latina - è frutto di anni difficili, segnati dalle ferite di un’adolescenza tormentata e mai rimossa, da un successo di dimensioni straordinarie che lo ha colto di sorpresa e lo ha stordito e travolto, da amori teneri e addii strazianti.
Uscito in contemporanea in quarantaquattro paesi del mondo in versione italiana e spagnola, l’album sorprenderà i giovani ammiratori del cantante -abituati al pop spensierato venato di sonorità r&b dei due precedenti lavori- per la scelta di ridurre drasticamente i suoni elettronici in favore di un sound più classico affidato maggiormente a chitarre bassi e batteria, e per le numerose ballad acustiche.
Undici brani autobiografici venati di malinconia che traducono in versi stati d’animo in cui sarà facile riconoscersi, dal gioioso entusiasmo dei primi istanti di un amore nascente in “E fuori è Buio” voce incalzante e morbida chitarra acustica in primo piano, alla sensazione nitida e scioccante di annaspare, nel momento dell’addio, in “Salutandoti Affogo” dal desiderio di rendere eterno ogni attimo in “Ti Scatterò una Foto” alla nostalgia straziante dell’amore finito nella struggente “Ero Contentissimo”.
Energia e leggerezza – annunciati dal singolo “Stop. Dimentica”- tornano tuttavia in “Baciano le Donne” duetto improvvisato con Biagio Antonacci, inno alla libertà contro i pregiudizi e il bigottismo, e in “Raffaella è Mia” dedica personalissima di Tiziano Ferro al suo idolo Raffaella Carrà; divertenti ed aggressivi e destinati a spopolare nelle spiagge, sono i brani che riscoprono ritmi e arrangiamenti liberamente ispirati al pop anni ottanta.
Un album introspettivo e probabilmente transitorio, che unendo ispirazioni contrastanti, segna tuttavia l’evoluzione del cantante verso suoni e temi la classicamente legati alla tradizionale melodia italiana.