Più della manifestazione potè il volantino. La "calzatura da prostituta", come è stata definita, che esce dall'Arena al posto della stella non è andata giù all'onorevole della Lega Nord Francesca Martini, responsabile delle Politiche della Famiglia.
"È uno scempio ideologico nei confronti dei cittadini veronesi usare questa immagine come simbolo della manifestazione omosessuale". A condannare corteo e calzatura non è stata solo l'onorevole Martini. Per contrastare il Gay Pride sono state organizzate tre iniziative: una tavola rotonda in Provincia, un sit-in in piazzale Cadorna e una Via Crucis di "riparazione al Gay Pride" durante la quale sono state distribuite magliette blu con la scritta gialla "Noi Romeo e Giulietta, voi Sodoma e Gomorra" (parole, queste ultime, avvolte dalle fiamme). Tre eventi che, però, non sono stati molto seguiti, soprattutto la Via Crucis, che ha richiamato solo una trentina di persone. Ma gli organizzatori non si sono demoralizzati: "C'è freddo oggi, tanti sono rimasti a casa", ha detto Flavio Tosi, consigliere regionale della Lega Nord. "E poi ci hanno concesso uno spazio periferico. L'importante, però, è dare un segno, dimostrare che Verona non accetta passivamente eventi di questo tipo". Il primo evento, il convegno, si è tenuto in mattinata in sala rossa ed è stato organizzato dall'associazione Famiglia e Civiltà, in collaborazione col Gruppo consiliare provinciale Lega Nord-Liga Veneta Padania. Tra gli altri, sono intervenuti monsignor Ignacio Barreiro, responsabile dell'associazione "Vita umana internazionale", l'onorevole Francesca Martini, l'assessore provinciale alla Famiglia di Forza Italia Marialuisa Tezza, Flavio Tosi, il segretario provinciale della lega Nord Matteo Bragantini, Alberto Benetti, consigliere comunale dell'Udc, e Palmarino Zoccatelli, presidente dell'associazione Famiglia e Civiltà, che ha moderato l'incontro. Durante il convegno è stata anche presentata una sottoscrizione, firmata da 70 politici veronesi, finalizzata a tutelare e promuovere la famiglia come società retta sul matrimonio tra uomo e donna. La prima a prendere la parola è stata l'onorevole Martini.
"Avevamo chiesto l'abolizione di questa manifestazione, alla luce del gravissimo fatto di sangue accaduto nei giorni scorsi a Verona, ma il nostro appello non è stato ascoltato", ha detto amareggiata. "Questo corteo è una strumentalizzazione degli orientamenti sessuali di persone che rispettiamo, ma ribadiamo che la loro scelta deve restare privata". PRIVATA????????? "La pretesa di equiparazione dell'unione tra due donne o due uomini non è possibile, perché non ha nulla a che fare con la famiglia riconosciuta dalla Costituzione", ha proseguito. "L'unica vera famiglia è quella fondata sul matrimonio tra uomo e donna e le istituzioni hanno il dovere di difenderla". Monsignor Barreiro ha condannato le relazioni omosessuali, sottolineando che permettere alle coppie omosessuale di avere bambini causerebbe gravi danni morali e psicologici ai figli. "E questo non lo dice solo la Chiesa, ma anche tanti psicologi laici", ha affermato. Marialuisa Tezza ha sollevato altre due questioni: il riconoscimento sempre maggiore delle coppie di fatto ("Solo il matrimonio può essere il fulcro dei valori etici fondamentali", ha detto) e le continue separazioni. Motivo per cui si sta attivando per organizzare corsi anche per chi si sposa col rito civile. Benetti è quindi tornato sull'argomento "del giorno", ribadendo la necessità di non tacere di fronte ad eventi che possono minare la famiglia. "Certe situazioni non posono essere accettate: la famiglia deve essere difesa e sostenuta".
"Dietro il Gay Pride c'è il disegno della sinistra di minare i valori fondanti della nostra società" :Sm10: :Sm10: :Sm10: , ha aggiunto Tosi. "Come dimostra anche il fatto che c'è chi, per risolvere il problema dell natalità, punta a far arrivare gli immigrati invece di potenziare la politica a favore della famiglia. Il pericolo è che vengano contrabbandati come normali comportamenti che in realtà non lo sono, distruggendo così il nostro modello sociale".
Nel pomeriggio, in piazzale Cadorna, hanno manifestato una sessantina di rappresentanti di Forza Nuova, provvisti di fumogeni, un grande striscione ("L'Italia ha bisogno di figli, non di omosessuali") e voci (uno solo il coro: "Omosessuali e travestiti fuori dall'Italia parassiti"). "Siamo qui per dimostrare che Verona non è solo quella che si vedrà sfilare oggi", ha detto Emanuele Tesauro, portavoce di Forza Nuova, allundendo alla manifestazione omosessuale. "Non abbiamo alcuna intenzione di creare disordini, ma vogliamo dare visibilità ai giovani che hanno dei valori e li vogliono difendere". Con lui c'erano anche Luca Castellini e Yari Chiavenato, rispettivamente dirigente provinciale e segretario provinciale di Forza Nuova. Nel frattempo, nella piazza dell'Arsenale, si è tenuta la terza contro-manifestazione, la Via Cruicis, organizzata da Padania Cristiana e Lega Nord Liga Veneto.
"La Via Crucis serve per chiedere petrdono a Dio della grande offesa che Gli è stata arrecata oggi da quanti hanno sfilato per chiedere riconoscimenti e "privilegi" per le coppie contro natura", ha detto Matteo Castagna, responsabile federale di Padania Cristiana. A guidare la Via Crucis c'era don Floriano Abrahamowicz della Fraternità sacerdotale San Pio X. "L'unico sacerdote", ha sottolineato Castagna, "che ha accettato di essere qui oggi". Presenti anche Flavio Tosi e Abbondio Dal Bon, portavoce del Coordinamento San Pietro Martire, che ha concluso: "Pensiamo che quello di oggi sia uno scandalo che va riparato anche con adeguate contromisure spirituali".
[Modificato da GayAbruzzo 27/02/2005 15.39]