"Non possiamo correre il rischio che grandi paesi, che hanno politiche conservatrici sugli omosessuali, mettano a repentaglio le nostre conquiste"
ANSA) - L'AJA, 31 MAG - Il no che Siip de Haan, leader dell'Associazione degli omosessuali di Amsterdam e organizzatore della gay parade sui canali, segnera' domani sulla scheda elettorale e' netto, senza sfumature: ''Non possiamo correre il rischio che grandi paesi, che hanno politiche conservatrici sugli omosessuali, mettano a repentaglio le nostre conquiste'', motiva convinto.
"L'Olanda e' un piccolo paese. Abbiamo gia' difficolta' a fare sentire il nostro punto di vista. Con la Costituzione, l'influenza degli altri Stati aumenterebbe. Questo mi fa paura", aggiunge de Haan.
Gli stessi timori li condivide Christy Ten Broeke, terapista, impegnata anni fa nella creazione del primo sindacato delle prostitute olandesi. ''Sono spaventata che le liberta' conquistate su aborto, gay, prostituzione, ricerca, scompaiano,
risucchiate da un modello unico europeo che sempre piu' e' schiacciato sugli Usa'', spiega. ''Se questa Costituzione fosse solidale, socialmente orientata, voterei si', ma in realta' e' solo il contenitore di un'Europa tutta economica. Io voto no, perche' l'Europa apra veramente le proprie frontiere e garantisca gli stessi diritti agli immigrati''.
Poco importa che il principale animatore del fronte del No, Geert Wilders, xenofobo dichiarato, abbia fatto campagna contro la Costituzione europea ricorrendo anche agli slogan contro l'immigrazione usati da Pim Fortuyn, il leader della destra populista assassinato nel 2002.
"La campagna per il no ha intercettato paure e inquietudini condivise da blocchi sociali e culturali lontani tra loro anni luce. E la campagna per il si' ha alimentato questa strana
alleanza", spiega Paul Scheffer, professore di sociologia, esperto di immigrazione. "E' stata una campagna senza passione politica e reale convinzione, che ha delegittimato le ragioni del no, colpevolizzandolo. Invece, le ragioni del no sono altrettanto serie e legittime di quelle del fronte opposto.
L'errore più grande ora sarebbe di continuare a non tenerle in
considerazione", afferma Scheffer, che parla anche di "un errore di arroganza'': ''si e' paragonato il si' alla civiltà e il no all'irrazionalita'. E' un approccio terribile che dimostra mancanza di rispetto e non aiuta il dialogo, la comprensione".
Per Sophie Vanoonacker, direttrice della facolta' di studi europei, dopo l'uccisione di Fortuyn gli olandesi si sono ripiegati in se stessi: ''c'e' paura per tutto quello che viene da fuori, che e' straniero'', spiega. I pochi sondaggi qualitativi le danno ragione: tra le ragioni del no si evoca la paura per l'ingresso della Turchia e l'immigrazione.
C'e' poi la preoccupazione da euro. La moneta unica, che ha rimpiazzato il fiorino, e' indicata come la responsabile dell'aumento dei prezzi e delle difficolta' dell'economia. E la
rabbia e' accresciuta dopo le rivelazioni stampa che nel passaggio all'euro la valuta nazionale e' stata svalutata.
"Certamente, queste notizie hanno suscitato reazioni di rabbia
e frustrazione", riconosce William Lelieveldt, portavoce del
ministro delle finanze Gerrit Zalm, per il quale anche la messa
in discussione del Patto di stabilita' e di crescita da parte
dei 'grandi' paesi, ha contribuito a far diminuire la fiducia
nell'Europa. "L'Olanda considera vitale che le regole vengano
applicate egualmente da tutti i paesi", afferma. Quale lezione dovrebbero trarre i leader europei dalla vittoria ormai scontata dei no in Olanda? Per Scheffer la risposta e' semplice: "Non farsi prendere dal panico. La storia dell'integrazione europea e' costellata di crisi.
La Costituzione ha bisogno di piu' tempo. Calmiamoci per un pò".
http://www.gaynews.it/view.php?ID=32485