A soli pochi giorni dalla grande manifestazione svoltasi a Milano per il riconoscimento delle unioni civili tra omosessuali (i Pacs, patti civili di solidarietà) il movimento gay e lesbiche trova un importante alleato nel Parlamento europeo.
La risoluzione approvata ieri a Strasburgo, su relazione dell’onorevole inglese Claude Moraes del Gruppo socialista, non si limita a deplorare e a condannare i comportamenti discriminatori, ma invita esplicitamente “la Commissione a presentare una comunicazione sugli ostacoli alla libera circolazione nell’Unione europea delle coppie omosessuali sposate o legalmente riconosciute”. Non solo, quindi,vengono riconosciuti a livello comunitario i matrimoni e le unioni civili tra persone dello stesso sesso, già istituzionalizzate in diversi paesi europei, ma si afferma che una coppia omosessuale sposata, o unita civilmente, deve vedere riconosciuti in ogni nazione dell’Unione europea i diritti che le derivano da tale condizione.
Esattamente il contrario di quanto avviene oggi in Italia dove proprio recentemente, di fronte alla richiesta di due cittadini italiani residenti a Latina, Mario e Antonio, di vedersi trascritto anche in Italia il matrimonio regolarmente contratto in Olanda, il ministero dell’interno ha negato loro tale diritto perché: “il matrimonio tra soggetti dello stesso sesso ... è contrario all’ordine pubblico". Un diritto ora riconosciuto dall'Unione europea, in Italia è quindi considerato un attacco all’ordine pubblico!
La relazione Moraes “contro le discriminazioni nell’Europa allargata” contiene inoltre alcune importanti affermazioni che, se fossero applicate, dovrebbero comportare significative conseguenze anche in Italia. Tra queste la sollecitazione agli Stati affinché intervengano “contro la crescente omofobia”, la condanna delle “dichiarazioni piene di odio da parte di esponenti religiosi e politici” e la critica per “un accesso ridotto all’assistenza sanitaria (come l’esclusione dall’assicurazione)”.
Oggi il movimento omosessuale ha una ragione in più per rivendicare i propri diritti verso l’attuale governo italiano e per chiedere all’opposizione un impegno preciso per inserire nel proprio programma l’approvazione del disegno di legge che istituisce le unioni civili.
L'autore è eurodeputato indipendente di Rifondazione Comunista - Sinistra Europea
http://www.aprileonline.info/articolo.asp?ID=5035&numero=277