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Spagna: legge sui matrimoni gay

Ultimo Aggiornamento: 10/04/2006 01:59
19/06/2005 05:33
 
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Madrid, in duecentomila contro le unioni gay
In una giornata di caldo torrido, appiccicoso e allucinatorio, si è svolta sabato a Madrid una grande manifestazione, cui partecipano almeno duecentomila persone per protestare contro il progetto di legge socialista che autorizza il matrimonio gay. Un corteo che sembrava d’altri tempi, tempi di franchismo ancora al potere, con i vescovi e le tonache in piazza insiema alla destra, in nome dei valori di tradizione e di revanchismo, cioè contro le unioni libere tra persone dello stesso sesso. Usando i bambini per portare i cartelli e i simboli ecclesiastici.

La manifestazione, organizzata dal Forum della Famiglia, è stata infatti appoggiata dalla Chiesa cattolica (partecipano una ventina di vescovi guidati dall'arcivescovo della capitale spagnola cardinale Antonio Maria Rouco Varela) e dal Partito Popolare. È stata annunciata la presenza anche di un migliaio di Ong internazionali tra cui alcune centinaia di italiani. «Matrimonio vuol dire uomo e donna» e «Zapatero ha madre e padre, perché io no» sono alcuni dei cartelli che si sono visti in mezzo ai manifestanti in marcia da piazza Cibeles alla Porta del Sol, nel pieno centro della capitale.

«No pasaran», ha risposto dando voce al grido della Repubblica spagnola la vicepremier Maria Teresa Fernandez de la Vega: «Non passerà perchè non si può discriminare e declassare una parte della popolazione». In nome dello Stato laico, della libertà.


http://www.unita.it/index.asp?SEZIONE_COD=HP&TOPIC_TIPO=&TOPIC_ID=43210
19/06/2005 05:42
 
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MATRIMONI GAY: PEDRIZZI (AN), ADERIAMO A MANIFESTAZIONE MADRID =

(AGI) - Roma, 18 giu. - "Aderiamo idealmente alla grande manifestazione organizzata per oggi a Madrid dal "Forum per la famiglia", con l'appoggio della Chiesa, per esprimere la contrarieta' della Spagna legata ai valori cattolici e, prima ancora, ai principi umani e universali del diritto naturale, alla legge Zapatero che s'inventa il "matrimonio" tra gay".

Lo afferma il senatore Riccardo Pedrizzi, responsabile nazionale di AN per le politiche della famiglia e presidente della Consulta etico-religiosa del partito.

"La legge "Zapatero-Almodovar" - osserva Pedrizzi- e' un colpo di maglio all'istituto del matrimonio, pietra angolare su cui si edifica la famiglia, cellula primigenia e fondante della societa'. Siamo al trionfo della logica secondo la quale tutto e' relativo, tutto dipende da cio' che pensa la gente, tutto e' frutto della cultura. Cosi' il diritto precede la ragione e la natura, invece di seguirle e conformarsi ad esse, e una maggioranza parlamentare puo' approvare leggi che violentano principi oggettivi, originari e perenni".

http://www.gaynews.it/view.php?ID=32769
19/06/2005 05:43
 
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GAY. PEDRIZZI: SI' A MANIFESTAZIONE CONTRO LA ZAPATERO-ALMODOVAR=

"IN ITALIA I PACS DI PRODI E BINDI PRENDONO IN GIRO I CITTADINI" ----------------------------------------------------------------- (DIRE) - ROMA- "Aderiamo idealmente alla grande manifestazione organizzata per oggi a Madrid dal 'Forum per la famiglia', con l'appoggio della Chiesa, per esprimere la contrarieta' della Spagna profonda, la Spagna legata ai valori cattolici e, prima ancora, ai principi umani e universali del diritto naturale, alla legge Zapatero che s'inventa il 'matrimonio' tra gay". Lo afferma il senatore Riccardo Pedrizzi, responsabile nazionale di An per le politiche della famiglia e presidente della Consulta etico-religiosa del partito.

"La legge 'Zapatero-Almodovar'- continua Pedrizzi- e' un colpo di maglio, un fendente devastante all'istituto del matrimonio, pietra angolare su cui si edifica la famiglia, cellula primigenia e fondante della societa'". Secondo il senatore di An "Cosi' il diritto precede la ragione e la natura, invece di seguirle e conformarsi ad esse, e una maggioranza parlamentare puo' approvare leggi che violentano principi oggettivi, originari e perenni". Secondo Pedrizzi "Zapatero uccide il matrimonio naturale, sostituendolo con l'idea che qualsiasi accordo affettivo e' matrimonio. Si tratta di una falsificazione terrificante, che contraddice la verita' delle cose".

Secondo Pedrizzi "urge che anche in Italia i parlamentari che andranno a rappresentare il popolo sovrano nella prossima legislatura, si esprimano in materia e facciano sapere agli elettori come la pensano. In maniera chiara e inequivocabile". Ma "occorre fare attenzione alle mistificazioni e ai giochi di parole di alcuni politici sedicenti cattolici. Chi sostiene che le relazioni tra conviventi devono comunque essere regolate dalla legge, come fanno la Bindi e lo stesso Prodi, ad esempio, prende in giro i cittadini. Perche' le unioni di fatto sono tali proprio in quanto non sono normate dall'ordinamento".

http://www.gaynews.it/view.php?ID=32769
19/06/2005 05:44
 
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SPAGNA: MANIFESTAZIONE ANTI GAY; PEDRIZZI,ADERIAMO ANCHE NOI

(ANSA) - ROMA, 18 GIU - ''Aderiamo idealmente alla grande manifestazione organizzata per oggi a Madrid dal ''Forum per la famiglia'', con l'appoggio della Chiesa, per esprimere la contrarieta' della Spagna profonda, la Spagna legata ai valori cattolici e, prima ancora, ai principi umani e universali del diritto naturale, alla legge Zapatero che s'inventa il ''matrimonio'' tra gay''. Lo afferma il senatore Riccardo Pedrizzi, responsabile nazionale di An per le politiche della famiglia e presidente della Consulta etico-religiosa del partito. ''La legge ''Zapatero-Almodovar'' - osserva Pedrizzi - e' un colpo di maglio, un fendente devastante all'istituto del matrimonio, pietra angolare su cui si edifica la famiglia, cellula primigenia e fondante della societa'. Siamo al trionfo della logica secondo la quale tutto e' relativo, tutto dipende da cio' che pensa la gente, tutto e' frutto della cultura. Cosi' il diritto precede la ragione e la natura, invece di seguirle e conformarsi ad esse, e una maggioranza parlamentare puo' approvare leggi che violentano principi oggettivi, originari e perenni''.

''Zapatero -prosegue l'esponente di An- uccide il matrimonio naturale, sostituendolo con l'idea che qualsiasi accordo affettivo e' matrimonio. Si tratta di una falsificazione terrificante, che contraddice la verita' delle cose. E che comincia a mentire fin dalla corruzione semantica. Zapatero cancella le parole ''marito'' e ''moglie'', considerate discriminatorie. E le sostituisce con i termini ''coniugi'' e ''genitori'', ritenuti piu' vaghi e generici e quindi piu' politicamente corretti. Come se i gay potessero generare qualcuno... Siamo evidentemente al ''Mondo nuovo'' di Aldous Huxley, la societa' del futuro dove le parole piu' dolci e amabili della storia umana (famiglia, matrimonio, sposi) sono considerate oscene e vietate dalla legge''.

http://www.gaynews.it/view.php?ID=32769
19/06/2005 07:57
 
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Re:
ma perchè pedrizzi non se ne va in spagna e la smette di romperci i maroni? [SM=x432730]



19/06/2005 11:37
 
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Re: Re:

Scritto da: GayAbruzzo 19/06/2005 1.14

una legge imposta e non sentita socialmente da chi come te vede nel modello della religione cattolica l'unica famiglia possibile.

PECCATO CHE IN QUEL MODELLO SI RISPEKKI IL 90% DELLA POPOLAZIONE...IO SONO D'ACCORDO AI MATRIMONI FRA GAY MA BISOGNA FARE UN PASSO ALLA VOLTA, NON SI PUò PRETENDERE TUTTO E SUBITO...LA GATTA PER PARTORIRE IN FRETTA FECE I FIGLI CIECHI





19/06/2005 14:31
 
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Scritto da: pAuL100V 19/06/2005 11.37
PECCATO CHE IN QUEL MODELLO SI RISPEKKI IL 90% DELLA POPOLAZIONE...IO SONO D'ACCORDO AI MATRIMONI FRA GAY MA BISOGNA FARE UN PASSO ALLA VOLTA, NON SI PUò PRETENDERE TUTTO E SUBITO...LA GATTA PER PARTORIRE IN FRETTA FECE I FIGLI CIECHI


il figlio di una mia amica ha 2 anni e vede il padre (separato dalla moglie) un'ora ogni due tre giorni.
questa è la famiglia tradizionale cattolica? esiste ancora? o è solo il prodotto di un'idea che non ha più molti appigli nella realtà?



19/06/2005 14:42
 
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Re:

Scritto da: GayAbruzzo 19/06/2005 14.31

il figlio di una mia amica ha 2 anni e vede il padre (separato dalla moglie) un'ora ogni due tre giorni.
questa è la famiglia tradizionale cattolica? esiste ancora? o è solo il prodotto di un'idea che non ha più molti appigli nella realtà?

QUESTA SITUAZIONE NON è GENERALE SQUIZZ, CI SONO DELLE ECCEZIONI NORMALISSIME...





19/06/2005 14:48
 
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Re: Re:

Scritto da: pAuL100V 19/06/2005 14.42
QUESTA SITUAZIONE NON è GENERALE SQUIZZ, CI SONO DELLE ECCEZIONI NORMALISSIME...


ma se il 20% delle coppie oggi sono separate, la chiami eccezione?



19/06/2005 15:00
 
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CAPISCO MA COSA VUOI INTENDERE? IL BAMBINO HA SEMPRE UN PADRE ED UNA MADRE SU CUI FARE AFFIDAMENTO....IO PENSO CHE UN BAMBINO IN MANO A DUE GAY NON AVREBBE UN'EVOLUZIONE SESSUALE SERENA, PERCHè GLI MANCHEREBBE IL RIFERIMENTO AD UNA DELLE DUE FIGURE





20/06/2005 09:06
 
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Zapatero non cede di fronte alla guerra santa della Chiesa spagnola
“Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio” è un precetto evangelico che proprio non si addice alla Chiesa e al Vaticano, che decidono di abbandonare gli altari per indossare fischietti e striscioni e condurre la loro battaglia contro il “Diavolo” , alias José Luis Rodriguez Zapatero, direttamente dalle piazze spagnole.
L’occasione è la manifestazione convocata a Madrid dal “Forum spagnolo della famiglia” in difesa del “vero matrimonio”. Una nota della Conferenza episcopale spagnola incoraggia i fedeli a prendervi parte perché “ci troviamo davanti ad una questione della massima importanza morale e sociale, che esige dai cittadini, ed in particolare dai cattolici, una risposta chiara ed incisiva usando tutti i mezzi legittimi”. Domenica scorsa molte parrocchie spagnole assomigliavano più a sezioni di un partito politico che a luoghi di culto, con la distribuzione di manifesti e documenti preparati dalle delegazioni diocesane “Famiglia e Vita” e arringhe dagli altari o dai microfoni di “Radio COPE”. L’etere è stato scelto dal cardinale Varala, Arcivescovo di Madrid, per ribadire che “il matrimonio e la famiglia sono realtà radicate nella natura stessa dell’uomo e, pertanto, non possono essere modificate, invertite secondo il proprio arbitrio o manipolate da alcun potere umano”. Mentre l’Arcivescovo di Granada, Mons. Javier Martínez (che ha finanziato 22 pullman per garantire la partecipazione dei fedeli di Granata alla manifestazione di Madrid), con toni da Santa Inquisizione minacciava come la messa in pratica dei matrimoni gay “causerà un danno immenso e sarà una fonte di distruzione e di sofferenze senza fine per la società spagnola”.
La Conferenza episcopale spagnola ha lanciato un appello agli impiegati pubblici affinché ricorrano all’obiezione di coscienza per non celebrare matrimoni tra coppie gay. I vescovi spagnoli hanno chiesto inoltre ai senatori cattolici di votare contro il progetto di legge proposto dal governo di Zapatero, che è stato approvato dalla Camera bassa lo scorso 21 aprile e che sarà sottoposto prossimamente alla votazione del Senato. “La legge che il governo vuole approvare - scrivono i vescovi in un comunicato - non ha il carattere di una vera e propria legge perché sarebbe in contraddizione con la retta ragione e la norma morale”. “La funzione della legge civile –aggiungono - è sicuramente più limitata di quella della legge morale, ma non può entrare in contraddizione con la retta ragione senza perdere la forza di obbligare la coscienza. L’ordinamento democratico dovrà rispettare questo diritto fondamentale della libertà di coscienza e garantire la sua esecuzione”. La futura legge, sostengono, “sarà cosi dannosa per il bene comune come una moneta falsa lo è per l’economia di un paese”.
Insomma, è guerra aperta sul divorzio lampo, le nozze e le adozioni gay, la clonazione terapeutica e la fecondazione assistita. A fine anno scade la proroga dei finanziamenti di Stato alla Chiesa cattolica e il governo del premier socialista potrebbe decidere di tagliare i fondi pubblici alla Chiesa con cui è ai ferri più che corti. L’avvertimento arriva, con una intervista al quotidiano barcellonese “La Vanguardia”, dal guardasigilli Juan Fernando Lopez Aguilar, difensore dell’allargamento dei diritti civili. A fine anno scade l’ultima proroga della disposizione transitoria dell’attuale sistema di finanziamento ecclesiale, pattuito nell’87 tra la Conferencia Episcopal Espanola (Cee) e l’ex governo socialista del premier Gonzalez. Allora le gerarchie religiose si impegnarono, nel giro di 3 anni, ad autofinanziarsi con l’apporto volontario dei fedeli dello 0,5 per cento della loro dichiarazione dei redditi sulle persone fisiche (in Italia è lo 0,8). Un compromesso, però, mai rispettato negli ultimi 15 anni. Lo Stato, sia con Gonzalez che con il premier popolare Aznar, ha sempre anticipato mensilmente (quest’anno 11,78 miloni di €, su 141,46 previsti per il 2005), molto più di quanto versavano i fedeli. E non ha mai chiesto indietro la differenza tra la somma anticipata e quella incassata. Un gap a fondo perduto pari, solo tra l’88 ed il 2002, a 450,89 milioni di Euro. In questo contesto, Aguilar suona la carica: “La realtà è che l’apporto dei fedeli non è sufficiente, non arriva neppure al 70%. Quest’anno abbiamo sborsato 35 milioni di euro in più”. E subito dopo, avverte: “L’ Esecutivo e la Chiesa sanno che questa situazione non è sostenibile all’infinito. È razionale che convochiamo una negoziazione che potrebbe aver luogo quando scadrà l’ultima proroga, alla fine di quest’anno”. Calendario alla mano, significa che l’accordo sulla riforma del sistema di finanziamento ecclesiastico deve essere concluso prima della redazione della Finanziaria 2006, nel prossimo autunno.
Ma c’è di più. Il ministro alla Giustizia, da cui dipende il decisivo sottosegretariato agli Affari religiosi, paventa anche tutta una serie di notevolissime riduzioni fiscali per i religiosi “che occorre negoziare” . Quali? Esenzione dell’Iva (concessa dall’89 contro il parere della Ue), imposte sui beni immobili, successioni, donazioni. Spiega Lopez Aguilar: “Dobbiamo essere capaci di mettere sul tavolo queste questioni senza che si dica che ci scontriamo con la Chiesa. Non dobbiamo dimenticarci che è una situazione eccezionale della Chiesa cattolica, di cui non usufruiscono altre confessioni costituzionalmente equiparate”. Insomma, è la resa dei conti del governo con la Conferenza episcopale. L’incitamento all’obiezione di coscienza contro i matrimoni gay, promossa sia dal Vaticano che dalla Conferencia Episcopal è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Ma l’incitamento all’obiezione di coscienza ha suscitato forti malumori e proteste anche all’interno della comunità cattolica. Diverse organizzazioni di base e numerosi teologi si sono infatti espressi in questi giorni a favore delle unioni omosessuali, denunciando “l’inammissibile ingerenza” dei vescovi nella vita civile del paese. Persino la rivista gesuita “Mensanjerò”, non certo un covo di teologi della liberazione, si è esplicitamente pronunciata a favore di una Chiesa non intransigente e arroccata nell’ortodossia che “non escluda nessuno in funzione del sesso o dei sacramenti”.
I più attivi nella controversa vicenda sono i religiosi di un collettivo che si è riunito intorno alla rivista “IglesiaVivà” e al sito web di informazione religiosa “Atriò” che hanno indetto una campagna di raccolta firme assai critica nei confronti della linea dell’episcopato e che spiega come la disobbedienza civile invocata dalle gerarchie ecclesiastiche iberiche è fondata su una “dottrina che non deriva dagli insegnamenti del Vangelo”, mentre “il matrimonio civile è un istituto giuridico, una costruzione umana che può e deve evolversi per adattarsi ai nuovi modi di intendere la vita sociale”. Il ragionamento è semplice ma logico: per secoli le autorità cattoliche hanno avallato istituti giuridici anticristiani come ad esempio la schiavitù, ma poi hanno accettato di seguire l’evoluzione storica. Per quale motivo non può accadere lo stesso con i matrimoni tra omosessuali?
Altrettanto critiche le comunità del cattolicesimo di base appartenenti alla “Rete europea per la libertà”. Al termine della XV assemblea annuale che si è svolta a Madrid, hanno pubblicato un documento dal titolo eloquente: “Un altro mondo è possibile con una chiesa senza discriminazione sessuale”. La rivoluzione civile spagnola sembra davvero inarrestabile.

http://www.aprileonline.info/articolo.asp?ID=5209&numero=284
20/06/2005 09:20
 
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SPAGNA. PER ZEROLO, DIRIGENTE GAY DEL PSOE, LA LEGGE SUL MATRIMONIO GAY PASSERÀ ENTRO IL 30 GIUGNO
Pedro Zerolo, storico leader gay, 44 anni, avvocato, nativo della Canarie, è membro del comitato centrale socialista, segretario esecutivo dell'area dei movimenti sociali ed assessore al comune di Madrid.

Cosa farà il governo Zapatero dopo la manifestazione di cattolici e popolari contro nozze e adozioni omosessuali?

«Continuerà per la sua strada e terrà fede alle sue promesse elettorali, tra cui matrimonio ed adozioni per i gay. Il disegno di legge passerà definitivamente entro il 30 giugno. Ed è appoggiato dalla maggioranza sociale, il 66% secondo i sondaggi, dalla maggioranza politica, cioé da tutti i partiti meno i popolari, e dalla maggioranza parlamentare».

Per la prima volta in 23 anni, però, sono scesi in piazza i vescovi.

«Sono scesi in piazza coloro che protestarono contro il divorzio nell'81, contro l'aborto nell'85, contro la legge sulla fecondazione assistita (eterologa e per single, ndr) nell'88, cioé la parte più conservatrice della Chiesa. Prova ne sia che il presidente della Conferenza Episcopale, il vescovo di Bilbao Ricardo Blázquez, non era in piazza».

Il punto più spinoso riguarda le adozioni.

«É una ipocrisia. Grazie ad una legge dell'87, gay e lesbiche possono adottare i bambini come single da 18 anni. I minori hanno bisogno di amore ed affetto. E tutti gli studi rilevano che i figli dei gay crescono come quelli degli eterosessuali».

Ma perchè rivendicare il matrimonio e non una legge nazionale sulle coppie di fatto?

«Abbiamo lottato per l'eguaglianza dei diritti garantiti dalla Costituzione. Non ci basta un contratto, vogliamo lo stesso diritto legale con lo stesso nome, matrimonio».

Vescovi e Vaticano invocano l'obiezione di coscienza.

«La Chiesa fondamentalista ha lanciato la sua crociata contro i gay, una parte dei quali sono cattolici. Ma attenzione: così le gerarchie clericali distruggono lo Stato di diritto. E poi creano un pericoloso precedente: cosa succederebbe se l'obiezione di coscienza venisse rivendicata anche dagli imam islamici?


http://www.gaynews.it/view.php?ID=32779

[Modificato da zon@ venerdi 20/06/2005 9.20]

20/06/2005 14:47
 
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Re: SPAGNA. PER ZEROLO, DIRIGENTE GAY DEL PSOE, LA LEGGE SUL MATRIMONIO GAY PASSERÀ ENTRO IL 30 GIUGN
grandioso [SM=x432718]



21/06/2005 06:53
 
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DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MADRID - Il vescovo ausiliare di Barcellona Joan Carrera non ha partecipato alla manifestazione di Madrid contro il progetto di legge sui matrimoni fra omosessuali e ha chiarito, a differenza dei suoi colleghi silenziosi, le ragioni della sua decisione, non nascondendosi dietro il paravento di «impegni precedenti».

Il vescovo esprime la preoccupazione per le conseguenze che può avere l’appoggio esplicito della Conferenza episcopale alla manifestazione di Madrid e la discesa in piazza di alti prelati. «E’ preoccupante - afferma - che si configurino all’interno della società spagnola due poli contrapposti e che la Chiesa cattolica sia inclusa in uno di questi poli. Questa situazione evita la possibilità che mezza Spagna guardi con pace spirituale o con curiosità intellettuale al cristianesimo, che rischia di essere vissuto come una linea politica. Io avrei fatto tutto il possibile per evitare questa situazione. Non critico chi manifesta, però vorrei che fossero coscienti di questo pericolo perché condiziona la fede del Paese». La posizione prudente del vescovo Carrera è condivisa in Catalogna: nessun prelato delle diocesi catalane ha partecipato ala manifestazione di sabato a Madrid. L’arcivescovo di Barcellona Lluis Martinez Sistach è andato in Polonia per partecipare all’assemblea dell’episcopato polacco e l’arcivescovo di Tarragona Jaume Pujol, membro dell’Opus Dei, aveva impegni in diocesi.

Danno ragione al vescovo Carrera tutti quei settori cattolici preoccupati per il cambiamento di rotta apparente della Conferenza episcopale che, appoggiando ufficialmente la manifestazione e prendendovi parte attivamente, ha modificato il suo comportamento tradizionale dagli anni della transizione democratica offrendo l’immagine inedita di cardinali e vescovi in piazza contro il governo. Il portavoce della Conferenza episcopale Juan Antonio Martinez Camino, che alla marcia ha partecipato, ha difeso la decisione dicendo che si trattava di una «misura eccezionale» di fronte a una situazione - la legalizzazione del matrimonio gay - «ancora più eccezionale». Le sue spiegazioni non hanno convinto i collettivi di cristiani di base più progressisti che hanno voluto prendere le distanze rispetto alla gerarchia ecclesiastica, responsabile di avere convertito il matrimonio gay in uno dei pilastri della sua contesa con il governo socialista. E ancor meno ha convinto i gruppi di cristiani omosessuali che vanno con il crocifisso in una mano e la bandiera arcobaleno nell’altra. Hanno sottoscritto un documento in cui affermano di essere «parte della Chiesa», istituzione che «non solo è costituita dalla gerarchia ma da tutto il popolo di Dio». «Siamo fedeli al Vangelo di Gesù - affermano - che ha parlato di amore e di giustizia, non di discriminazione, e non ha detto nulla contro di noi, le persone omosessuali».

http://www.gaynews.it/view.php?ID=32790
21/06/2005 06:59
 
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SPAGNA. UNO PSICOLOGO DEL PP HA SOSTENUTO IN SENATO CHE L'OMOSESSUALITÀ È UNA PATOLOGIA
L'omosessualità è una "patologia": lo ha affermato davanti alla Commissione Giustizia del Senato spagnolo il professor Aquilino Polaino, docente di psicopatologia della Universidad Complutense di Madrid. Polanio è uno degli undici esperti convocati oggi a Madrid per esprimere il proprio parere sulla possibilità di adozione da parte delle coppie dello stesso sesso, prevista dal progetto di legge sulle unioni gay in discussione alla Camera alta. Una legge che dovrebbe essere approvata fra pochi giorni. Ma le dichiarazioni di Polaino, convocato come esperto dal conservatore Partido Popular, rivestono un immediato interesse politico e tutti i media spagnoli danno loro grande rilievo.

Come riporta il sito della radio privata Cadena Ser, l'accademico ha affermato che "le persone con condotta omosessuale" soffrono di una patologia: dunque sarebbe sbagliato affidare loro dei figli in adozione. Fra dieci anni, ha continuato Polaino, i bambini adottati denuncerebbero lo Stato esigendo un indennizzo per "aver consentito che fosse infranta la

loro identità personale".

Secondo Polaino, nei primi otto anni di vita i bambini "osservano, imitano e assorbono tutto, come una spugna", ragion per cui hanno bisogno di "due modelli", maschile e femminile, per apprendere le relazioni e le diversità fra i sessi; inoltre, sarebbe un rischio esporre i bambini alla "instabilità" delle relazioni affettive delle coppie omosessuali. Stando alle tesi esposte dall'esperto, le persone "con condotta omosessuale" sarebbero caratterizzate da un profilo psicopatologico che comprende: un padre "ostile, distante e alcoolizzato", una madre "iperprotettiva" nei confronti dei figli maschi o fredda verso le femmine, l'assenza di attività di gioco e di identificazione con gli individui del loro stesso sesso, l'estrema timidezza e perfino l'aver sofferto abusi sessuali o violenze da parte di uno dei genitori. Caratteristiche che il docente afferma di aver riscontrato in ben il 30% delle persone che si sono rivolte a lui chiedendo "aiuto umanitario".

Inoltre, ha concluso Polaino, l'omosessualità si accompagnerebbe

ad altre patologie come la depressione, disturbi ossessivi, tendenze suicide, crisi di ansia, maggior propensione al consumo di sostanze stupefacenti, disturbi della personalità, narcisismo patologico e secondo altri psicologi, schizofrenia.

Il portavoce del Pp in Senato, Agustin Conde, ha definito "magnifico" l'intervento di Polaino - il primo degli esperti sentito dalla commissione - mentre il docente è stato criticato da tutti gli esponenti degli altri gruppi parlamentari per aver esposto delle teorie basate su delle convinzioni religiose e morali.

http://www.gaynews.it/view.php?ID=32804
22/06/2005 17:31
 
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Spagna: "i gay sono malati", PP sconfessa medico
MADRID - I gay sono "malati", spesso vittime di abusi sessuali subiti in età infantile da parte di uno dei genitori. E l'omosessualità è una patologia, le cui cause sono da rinvenire in "un padre ostile, violento, alcolizzato o distante e una madre iper-protettiva, fredda e carente d'affetto". Con questa tesi, un cattedratico, ordinario di psicopatologia, ha parlato ieri a nome del Partito Popolare davanti alla Commissione Giustizia del Senato spagnolo che sta esaminando il progetto di legge sulle nozze gay.

La Commissione aveva programmato una serie di audizioni con esperti indicati da vari gruppi parlamentari. Ma le parole di Aquilino Polaino hanno scatenato il finimondo e il Partito Popolare spagnolo si è visto costretto a prendere le distanze da quello che rischiava di trasformarsi in un autogol nella durissima battaglia sui matrimoni omosessuali. Il capogruppo del Pp in Parlamento, Eduardo Zaplana, ha liquidato le parole del professore come frutto di antichi pregiudizi, "fortunatamente superati". "Ci sono persone che sono fuori dalla realtà", ha detto Zaplana, che ha comunque tenuto a minimizzare il fatto che Polaino parlasse a nome del Pp. "Posso dire come medico che non condivido questa opinione, ma penso l'esatto contrario", ha aggiunto la signora Ana Pastor, ex ministro della Sanità.

Gli esperti erano chiamati a dare una valutazione sullo sviluppo psicologico e affettivo dei bambini educati dalle coppie omosessuali. Secondo Polaino, tra dieci anni i piccoli adottati da coppie omosessuali denunceranno lo Stato e chiederanno un indennizzo.

L'omosessualità è stata cancellata dall'elenco delle malattie mentali dall'Associazione Americana di Psichiatria nel 1973; e dal 1992 è sparita dalla lista delle malattie dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. Per questo motivo, le associazioni spagnole di gay e lesbiche hanno chiesto all'Ordine degli Psicologi di Madrid l'espulsione di Polaino per "negligenza professionale".

http://it.gay.com/view.php?ID=20399
22/06/2005 17:40
 
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SPAGNA: IL PARTITO POPOLARE CAMBIA IDEA. I GAY NON SONO MALATI
I gay sono "malati", spesso vittime di abusi sessuali subiti in eta' infantile da parte di uno dei genitori. E l'omosessualita' e' una patologia, le cui cause sono da rinvenire in "un padre ostile, violento, alcolizzato o distante e una madre iper-protettiva, fredda e carente d'affetto". Con questa tesi, un cattedratico, ordinario di psicopatologia, ha parlato ieri a nome del Partito Popolare, davanti alla Commissione Giustizia del Senato spagnolo che sta esaminando il progetto di legge sulle nozze gay.

La Commissione aveva programmato una serie di audizioni con esperti indicati da vari gruppi parlamentari.

Ma le parole di Aquilino Polaino hanno scatenato il finimondo e il Partito Popolare spagnolo si e' visto costretto a prendere le distanze da quello che rischiava di trasformarsi in un autogol nella durissima battaglia sui matrimoni omosessuali.

Il capogruppo del Pp in Parlamento, Eduardo Zaplana, ha liquidato le parole del professore come frutto di antichi pregiudizi, "fortunatamente superati".

"Ci sono persone che sono fuori dalla realta'", ha detto Zaplana, che ha comunque tenuto a minimizzare il fatto che Polaino parlasse a nome del Pp. "Posso dire come medico che non condivido questa opinione, ma penso l'esatto contrario", ha aggiunto la signora Ana Pastor, ex ministro della Sanita'.

Gli esperti erano chiamati a dare una valutazione sullo sviluppo psicologico e affettivo dei bambini educati dalle coppie omosessuali. Secondo Polaino, tra dieci anni i piccoli adottati da coppie omosessuali denunceranno lo Stato e chiederanno un indennizzo.

L'omosessualita' e' stata cancellata dall'elenco delle malattie mentali dall'Associazione Americana di Psichiatria nel 1973; e dal 1992 e' sparita dalla lista delle malattie dell'Organizzazione Mondiale della Sanita'.

Per questo motivo, le associazioni spagnole di gay e lesbiche hanno chiesto all'Ordine degli Psicologi di Madrid l'espulsione di Polaino per "negligenza professionale".

http://www.gaynews.it/view.php?ID=32820
23/06/2005 18:59
 
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Spagna: il Senato dice no ai matrimoni gay
MADRID - Il Senato spagnolo ha posto il veto ieri sera alla legge che intende equiparare le unioni gay alle nozze civili eterosessuali: i conservatori del Partito popolare si sono alleati ai conservatori catalani di Convergencia i Uniò per votare contro il progetto per 131 voti contro 119. Il governo socialista rimanderà il progetto di legge al Congresso dei deputati dove ha i numeri per far revocare il veto e far approvare il provvedimento in via definitiva.

Un voto finale che è atteso per la prossima settimana, nell'ultima sessione utile del parlamento prima della pausa estiva. Il progetto contestatissimo da conservatori e cattolici dovrebbe essere votato il 30 di giugno. Al Congresso, il governo del premier socialista José Luis Zapatero dovrebbe poter contare sull'appoggio di tutti i gruppi, escluso quello del Partido Popular. La Spagna diventerebbe così il terzo paese europeo, dopo Belgio e Olanda, a garantire ai gay non solo una forma di riconoscimento della coppia ma una vera equiparazione di fronte alla legge rispetto alle coppie eterosessuali, inclusa la possibilità di adottare bambini.

http://it.gay.com/view.php?ID=20404
23/06/2005 19:00
 
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Spagna: il 'no' del Senato non ferma Zapatero
ROMA - Il 'no' del Senato spagnolo alla legge sui matrimoni omossessuali non fermerà la legge voluta dall'esecutivo socialista guidato da José Luis Rodriguez Zapatero: il 30 giugno infatti sarà la Camera (il "Congreso de Diputados") ad avere l'ultima parola, e i numeri per l'approvazione ci sono tutti.

Ieri sera, il Senato aveva votato contro, ponendo il vero alla legge che intende dare alle unioni gay gli stessi diritti dei matrimoni civili. Infatti, in quanto Camera di rappresentanza delle Comunità Autonome (regioni), per le leggi ordinarie la Camera alta ha potere di veto (e anche di emendamento) sulle leggi approvate in prima lettura dal Congreso. Ma i deputati possono con una seconda votazione superare il veto senatoriale e procedere direttamente alla approvazione (o scegliere se approvare o ignorare gli emendamenti proposti).

Il voto contrario della Camera Alta è stato reso possibile dall'alleanza fra il Partido Popular e alcuni deputati dell'altrettanto conservatore e cattolico partito catalano di Convergencia i Uniò, soppiantato alla guida della regione da una coalizione a guida socialista. Un'alleanza che tuttavia non si dovrebbe ripetere al Congreso (dove non avrebbe comunque i numeri per avere effetti sull'approvazione della legge). Difficilmente i nazionalisti catalani di qualsiasi segno vorrebbero una crisi politica che darebbe spazio e potere al Pp, contrario ad ogni progetto di revisione degli Statuti di Autonomia delle singole regioni come quello in corso in Catalogna.

Per CiU dunque si è trattato più di una questione di principio rivolta al proprio elettorato cattolico. Ma tra una settimana i socialisti avranno dalla loro tutti i gruppi parlamentari (con qualche possibile astensione) eccetto il Pp, situazione più che sufficiente a garantire alla Camera dei Deputati la maggioranza assoluta necessaria per superare il veto senatoriale (per gli emendamenti, basta quella relativa).

Il Psoe ha infatti 164 deputati e già il solo appoggio della sinistra (i comunisti di Iu e i nazionalisti catalani di sinistra di Erc, 13 seggi in tutto) è sufficiente a superare i 176 voti richiesti.

La Spagna diventerebbe così il terzo paese europeo, dopo Belgio e Olanda, a garantire ai gay non solo una forma di riconoscimento della coppia ma una vera equiparazione di fronte alla legge rispetto alle coppie eterosessuali, inclusa la possibilità di adottare bambini. Una possibilità questa più apparente che reale dato che l'iter di adozione in Spagna è molto complicato e i Paesi con i quali esiste un accordo bilaterale per tale materia non riconoscono la possibilità di dare in adozione a coppie omosessuali.

http://it.gay.com/view.php?ID=20406
28/06/2005 09:22
 
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Spagna: matrimonio gay, nuova manifestazione contro legge
MADRID - Il Foro della Famiglia ha convocato per il 30 giugno una nuova manifestazione al centro di Madrid per protestare contro la legge sul matrimonio omosessuale che deve essere approvata lo stesso giorno dal parlamento. Alla vigilia, il 29 giugno, il Foro presenterà "più di un milione di firme" raccolte nel quadro della Iniziativa Legislativa Popolare contro il progetto di legge e a favore della famiglia e dell'infanzia.

Il Foro, dopo la grande dimostrazione del 18 giugno con l'appoggio del Partito Popolare (PP) e della chiesa cui avevano preso parte nella capitale centinaia di migliaia di persone, aveva avvertito che ne avrebbe convocata un'altra se Zapatero non avesse ricevuto suoi rappresentanti. Ed oggi ha convocato per giovedì una "concentrazione" alla Puerta del Sol dove anche se è prevedibile che i numeri saranno assai differenti da quelli della volta scorsa, si attende "migliaia di persone". Il PP ha lasciato intendere che appoggerà la manifestazione come fece con quella del 18 giugno.

Gli omosessuali hanno da parte loro iniziato le celebrazioni dell'Orgoglio Gay che iniziate in alcune città culmineranno con una grande manifestazione il 2 luglio a Madrid dove gli organizzatori sperano nella presenza di 1,5 milioni di persone e che dovrà essere la risposta alla mobilitazione delle famiglie, della destra e della chiesa.

http://www.tio.ch/common_includes/pagine_comuni/articolo_interna.asp?idarticolo=211994&idtipo=2
28/06/2005 09:27
 
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SPAGNA. CARD MARADIGA: "LA PAROLA DI DIO NON PREVEDE LE NOZZE GAY"
Madrid, 26 giu. - (Adnkronos) - ''Il matrimonio e' qualcosa di molto diverso da quanto prevede la nuova legge che si vuole approvare in Spagna''. Il provvedimento spagnolo che autorizza le nozze gay e' criticato pubblicamente dal cardinale honduregno Oscar Andres Rodriguez Maradiaga, arcivescovo di Tegucicalpa, che durante l'ultimo Conclave era stato indicato tra i possibili successori di Giovanni Paolo II nel caso la scelta fosse caduta su un porporato sudamericano.

Maradiaga ha parlato del matrimonio gay proprio in Spagna, a Montilla, in Andalusia, dove ha presieduto un ordinazione presbiteriale di un salesiano e un'ordinazione diaconale. A proposito delle manifestazioni di gay e lesbiche che si stanno svolgendo in tutto il mondo, Maradiaga ha detto che ''ogni persona ha i suoi diritti e devono essere rispettati, ma secondo la parola di Dio il matrimonio e' qualcosa di molto diverso di quello che vuole definire la legislazione spagnola''.

Il cardinale ha anche riflettuto sul fatto che ''in vari Paesi si tratta questa questione (i matrimoni gay, ndr.) come se questo fosse il segnale di essere uno Stato moderno, e questo mi mette molta tristezza''. Davanti a dibattiti come questi, ha proseguito Maradiaga, ''dobbiamo pensare a quello che realmente chiediamo per il futuro, che tipo di famiglia vogliamo, se quello che pensiamo della famiglia corrisponde a quello che viene chiesto con questo tipo di leggi''.

http://www.gaynews.it/view.php?ID=32924
29/06/2005 17:58
 
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COME cittadino mi sento orgoglioso del fatto che il nostro Paese sia un riferimento per l'uguaglianza e il rispetto. Come uomo aspiro a che il nostro Paese sia un esempio di convivenza con uguaglianza piena di diritti per tutti. Come premier del mio Paese debbo assumere la sfida di fare della Spagna un simbolo di pace e di tolleranza. La legge che consente il matrimonio agli omosessuali ci fa migliori come Paese perché dà dignità a persone che per molti anni hanno subito ingiustizie. Questa legge non toglie diritti a nessuno, ma finalmente riconosce dignità agli omosessuali. Questa legge appoggiata dalla maggioranza dei cittadini, della politica e del Parlamento, è il simbolo di ciò che deve essere una democrazia moderna. Non è mai stato facile lavorare per l'uguaglianza, ci sono state sempre resistenze a che noi tutti, uomini e donne, indipendentemente da qualsiasi differenza, fossimo liberi ed eguali. Per lungo tempo i collettivi di lesbiche, gay e transessuali hanno saputo mantenere la speranza che un giorno quella discriminazione potesse scomparire nel nostro Paese. Molti di loro hanno offerto grandi prove di coraggio, responsabilità e immaginazione inseguendo il sogno di un Paese dove nessuno fosse discriminato. La rivendicazione del diritto al matrimonio tra persone dello stesso sesso emana dallo spirito stesso della Costituzione. È una proposta di riforma che non solo non va contro nessuno, ma della quale beneficerà tutta la società, perché aggiunge senza togliere. La nuova legge implicherà un allargamento del diritto che ha ogni essere umano di scegliere liberamente il cammino della sua vita e la ricerca della propria felicità. C'è in gioco molto di più della possibilità di sposarsi. È il riconoscimento della pienezza come esseri umani, della dignità, della uguaglianza incondizionata. Rimane sempre molto da fare, benché a partire da adesso esisterà un prima ed un dopo. È una data che passerà alla storia come il giorno in cui lesbiche e gay furono riconosciuti e raggiunsero la uguaglianza formale. Un giorno in cui si riconoscerà anche la memoria di quanti sono stati vittime della omofobia, del maschilismo, della incomprensione e della intolleranza. In momenti come quelli che stiamo vivendo, sentiamo l'orgoglio civico di appartenere ad un Paese moderno che rinforza la sua coesione con leggi e politiche di libertà ed eguaglianza. La Spagna sta compiendo un passo decisivo che la consoliderà nel mondo come simbolo di pace, diritto e tolleranza. Noi spagnoli non lo siamo sempre stati, ma possiamo e dobbiamo esserlo adesso. Cosí ogni giorno diventiamo un Paese migliore. *Primo ministro spagnolo. Articolo tratto dalla rivista "Zero".


http://www.gaynews.it/view.php?ID=32944
29/06/2005 18:37
 
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MADRID - Il Foro spagnolo della famiglia (Fef) ha presentato oggi oltre un milione di firme per un'iniziativa legislativa volta a contrastare la legge sul matrimonio gay, che deve essere approvata domani in via definitiva dal parlamento.

Sempre oggi le associazioni sociali familiari, che aderiscono al foro, hanno previsto una serie di azioni di piazza in numerose città per protestare contro il matrimonio gay. Domani infine, in occasione dell'approvazione della legge, il Foro ha convocato un raduno alla centralissima Puerta del Sol di Madrid, vicino alla sede del parlamento nazionale.

La legge, che equipara il matrimonio omosessuale a quello tradizionale e consente alle coppie gay di adottare figli, è il compimento di una promessa fatta durante la campagna elettorale dal premier José Luis Rodriguez Zapatero che in un articolo sul mensile della comunità omosessuale 'Zero' ha ribadito che la riforma farà della Spagna "un paese migliore".

Contro la legge il Foro della famiglia aveva già organizzato a Madrid il 18 giugno scorso una grande manifestazione, sostenuta dalla destra Popolare e dalla Chiesa, cui avevano preso parte centinaia di migliaia di persone. All'indomani il foro aveva chiesto di essere ricevuto da Zapatero che non ha però risposto, e ieri lo aveva invitato a ritirare il progetto di una legge "imposta agli spagnoli" su un tema tanto delicato senza un vero dibattito e di indire un referendum.

Il milione di firme presentato oggi dal Foro alla Giunta elettorale centrale punta a modificare alcuni articoli del codice civile onde stabilire che "il matrimonio è composto legalmente solo dall'unione fra un uomo e una donna" gli unici che possano adottare figli.

Oltre al matrimonio omosessuale il parlamento spagnolo deve approvare domani il cosiddetto 'divorzio express', ottenibile in pochi mesi, che può essere chiesto da uno solo dei due coniugi, senza separazione previa e appena tre mesi dopo il matrimonio.

http://www.tio.ch/common_includes/pagine_comuni/articolo_interna.asp?idarticolo=212182&idtipo=2
29/06/2005 18:43
 
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Matrimoni gay: l’atteso si di Spagna e Canada
Dopo l’Olanda ed il Belgio, la strada per la legalizzazione dei matrimoni omosessuali si apre anche a Spagna e Canada; nel giro di pochi giorni i sostenitori della causa dell' “orgoglio gay” hanno, in questo modo, messo a segno due importanti punti a favore: ieri l’approvazione da parte della Camera canadese della dibattuta legge federale C-38 che, solo una settimana fa sembrava sepolta sotto i veti dell'opposizione e i dubbi della maggioranza; domani la Camera bassa spagnola approverà il progetto di legge socialista (in precedenza respinto dal Senato) che equipara il matrimonio omosessuale a quello tradizionale e consente alle coppie gay di adottare figli.

In Canada, a permettere il repentino cambio di rotta è stato l'accordo che i liberali al potere del premier Paul Martin hanno raggiunto con il Nuovo partito democratico ed il Blocco indipendentista del Quebec. Dopo il si della Camera canadese - nonostante l'opposizione dei conservatori e dei leader religiosi - nelle prossime settimane si prevede che il provvedimento sarà varato anche dal Senato e, quindi, diventerà legge.

La C-38 si appresta a cancellare una contraddizione che da alcuni mesi fa discutere il Canada: i matrimoni tra persone dello stesso sesso sono, infatti, legali nella maggioranza delle 13 province e per il 90% della popolazione canadese, ciò che manca è, però, una legge che, a livello federale, sia in grado di riconoscere il diritto all'unione gay.

Differente la situazione sul fronte spagnolo: qui tale progetto di legge rappresenta il completamento di una promessa fatta durante la campagna elettorale dal premier Jose Luis Rodriguez Zapatero che in un articolo pubblicato su “Zero”, mensile della comunità omosessuale, affermava che la riforma avrebbe trasformato la Spagna in “un paese migliore”.

Il 22 giugno scorso il Senato - dove la maggioranza è del Partito Popolare (Pp) - il progetto socialista fu respinto con 131 voti contrari, 119 favorevoli e 2 astensioni. Votarono contro i nazionalisti catalani di Convergencia i Unio (Ciu) e il Par, partito nazionalista dell'Aragona. A favore, oltre ai socialisti, Izquierda Unida (Iu), i nazionalisti baschi (Pnv) e il partito delle Canarie (Cc).

Ancora oggi, a 24 ore dall'approvazione in via definitiva da parte del Parlamento, non si arrestano le contraddizioni. A tornare alla ribalta è il notorio “Foro spagnolo della Famiglia” meglio conosciuto come “Fef”, che ha presentato oltre un milione di firme per un'iniziativa legislativa volta a contrastare la legge.

Nel corso della giornata le associazioni sociali familiari che aderiscono al foro, hanno previsto una serie di azioni di piazza in numerose città per protestare contro il matrimonio gay che si concluderanno “simbolicamente” domani in un raduno organizzato presso alla centralissima Puerta del Sol, vicino alla sede del parlamento nazionale.

Non è certamente la prima volta che la “Fef” organizza azioni di questo tipo: lo scorso il 18 giugno, a Madrid, l’organizzazione aveva, infatti, promosso una grande manifestazione, sostenuta dalla destra Popolare e dalla chiesa, alla quale avevano preso parte centinaia di miglia di persone.

http://www.quaderniradicali.it/agenzia/index.php?op=read&nid=3872
30/06/2005 13:28
 
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Post: 28.691
Città: SULMONA
Età: 48
Sesso: Maschile
ADMIN
APPROVATI I MATRIMONI GAY IN SPAGNA!
Il Parlamento spagnolo ha approvato la nuova legge che legalizza il matrimonio omosessuale, equiparandolo a quello tradizionale. Il provvedimento, fortemente voluto dal premier socialista José Luis Zapatero, ha ottenuto 187 voti a favore, 147 contro e 4 astensioni. E rivoluziona l'istituto delle nozze, stabilendo che le unioni gay hanno lo stesso status di quelle eterossessuali, con tutti i diritti che ne conseguono: eredità, pensione e adozione di bambini.

La notte scorsa il Parlamento di Madrid aveva approvato una modifica della legge sul divorzio che lo rende possibile già tre mesi dopo il matrimonio, senza separazione previa, senza motivi e senza il consenso di entrambi i coniugi.

E un applauso si è levato dal pubblico che assisteva alla seduta. "Con l'approvazione di questa legge il nostro Paese fa un ulteriore passo in avanti sulla strada della libertà e della tolleranza", ha commentato a caldo Zapatero. Un leader che fin dal suo insediamento alla guida del governo, lo scorso anno, ha introdotto riforme sociali di chiara impronta progressista, osteggiate con forza dalla Chiesa spagnola e dal Vaticano. Ma, nonostante le profonde radici cattolice del Paese, la stragrande maggioranza degli spagnoli si è espressa nei sondaggi a favore delle iniziative del premier.

Nell'intervento che ha preceduto la votazione, Zapatero aveva anche rimarcato le prerogative dello Stato laico e la sovranità delle scelte del Parlamento. "Noi non stiamo legiferando per gli stranieri o per gente che vive lontano, ma stiamo accrescendo le possibilità di gioia per i nostri vicini, i nostri amici, i nostri colleghi di lavoro, i nostri familiari".

Ma l'opposizione non si arrende. Pochi minuti dopo l'approvazione, il partito Popolare ha annunciato un eventuale ricorso alla Corte costituzionale. Lo ha reso noto il leader Mariano Rajoy, da sempre ostile al varo della legge, spiegando che farà tutto il possibile per bloccare la normativa. E ggiungendo che è allo studio la possibilità di arrivare alla suprema corte.

Rajoy ha inoltre accusato Zapatero di aver commesso "un'irresponsabilità" che "ha provocato enormi divisioni nella società spagnola".

[SM=x432734]

GRANDE ZAPATERO!!!!!!



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