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Roma Pride il 9 luglio!

Ultimo Aggiornamento: 12/07/2005 16:27
28/06/2005 09:13
 
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Dal 28 giugno al 9 luglio eventi in tutta la città di Roma in occasione del Gay Pride. Quest'anno il tema centrale delle manifestazioni dell'orgoglio omosessuale è la richiesta alle istituzioni di una legge che condanni qualsiasi forma di discriminazione contro le persone omosessuali.

Il dossier "L'Italia omofoba", che Arcigay Roma Gruppo ORA ha realizzato in occasione della giornata mondiale contro l'omofobia, il 17 maggio 2005, testimonia centinaia di casi in cui anche le istituzioni non si sono astenute dall'offendere le persone omosessuali e transessuali.

"E' stato ancora un anno orribile per i diritti della comunità gay - dichiara Fabrizio Marrazzo, presidente di Arcigay Roma Gruppo ORA - Quando membri del governo inveiscono quasi quotidianamente contro le persone omosessuali vuol dire che si è davvero toccato il fondo. Dovremmo solo arrossire di fronte a tali gesti di"

L'Italia è uno dei pochi paesi europei che non dispone di leggi contro la discriminazione della comunità glbt (gay lesbica bisessuale e transessuale), e di una normativa a sostegno delle coppie di fatto. La proposta di legge sul Pacs (patto civile di solidarietà) presentata dall'onorevole Franco Grillini, presidente onorario di Arcigay, è ferma in Parlamento.

"Dobbiamo essere ancora in piazza, essere in azione in città per fermare la violenza che costringe milioni di omosessuali a nascondersi, per fermare chi ci rende difficile trovare e mantenere un lavoro, chi ci insulta - continua Marrazzo - Di recente due ragazzi sono stati aggrediti nel centro di Roma solo perché si tenevano per mano. Sono innamorati, avrebbero voluto trascorrere il pomeriggio passeggiando in centro, come molti loro coetanei. Sfido chiunque a dirmi che male c'è".

Martedì 28 giugno al via le manifestazioni: "Te la do io la patente!" in piazza della Croce Rossa, presso il Ministero dei trasporti, sit in per protestare contro il ritiro della patente di guida a un omosessuale catanese.

Il 2 e 3 luglio Arcigay Roma sarà presente con un proprio stand informativo alla manifestazione "Roma incontra il mondo" a Villa Ada.

Dal 4 all'8 luglio lo stand si sposterà alla festa dell'Unità presso gli ex mercati generali, durante la quale si svolgeranno i seguenti eventi:

5 luglio - ore 19.30 convegno "Per un futuro di diritti e di valori contro le discriminazioni a sostegno del Pacs" con la partecipazione di Paola Concia (direttivo nazionale gayleft), senatore E. Montino (segretario della federazione romana dei D.S.), on. Franco Grillini, Alfredo Capuano (portavoce gayleft di Roma e del Lazio), Andrea Baldini (segretario Sinistra Giovanile di Roma), Vanni Piccolo (presidente nazionale gayleft).

7 luglio - LibriGratisPerTutti, verrano regalati venti titoli di romanzi, saggistica e poesia a tematica glbt. Saranno presenti Fabrizio Marrazzo Presidente ARCIGAY ROMA - Gruppo ORAl'on. Franco Grillini e Fabio Croce, responsabile cultura Arcigay Roma - Gruppo ORA

http://www.arcigay.it/show.php?1485
28/06/2005 09:30
 
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ROMAPRIDE '06: CONTRO LA DISCRIMINAZIONI DELLE PERSONE E DELLE COPPIE OMOSESSUALI
Dal 28 maggio al 9 luglio eventi in tutta la città di Roma in occasione del Gay Pride.

Quest’anno il tema centrale delle manifestazioni dell’orgoglio omosessuale è la richiesta alle istituzioni di una legge che condanniqualsiasi forma di discriminazione contro le persone omosessuali.

Il dossier “L’Italia omofoba”, che Arcigay Roma Gruppo ORA harealizzato in occasione della giornata mondiale contro l’omofobia, il 17 maggio 2005, testimonia centinaia di casi in cui anche leistituzioni non si sono astenute dall’offendere le persone omosessualie transessuali.

“E’ stato ancora un anno orribile per i diritti della comunità gay – dichiara Fabrizio Marrazzo, presidente di Arcigay Roma Gruppo ORA - quando membri del governo inveiscono quasi quotidianamente contro le persone omosessuali vuol dire che si è davvero toccato il fondo. Dovremmo solo arrossire di fronte a tali gesti".

L’Italia è uno dei pochi paesi europei che non dispone di leggi contro la discriminazione della comunità glbt(gay lesbica bisessuale e transessuale), e di una normativa a sostegnodelle coppie di fatto. La proposta di legge sul Pacs(patto civile di solidarietà) presentata dall’onorevole Franco Grillini, presidente onorario di Arcigay, è ferma in Parlamento.

“Dobbiamo essere ancora in piazza, essere in azione in città per fermare la violenza che costringe milioni di omosessuali a nascondersi, per fermare chi ci rende difficile trovare e mantenere un lavoro, chi ci insulta – continua Marrazzo - Di recente due ragazzi sono stati aggrediti nel centro di Roma solo perché si tenevano per mano. Sono innamorati, avrebbero voluto trascorrere il pomeriggio passeggiando in centro, come molti loro coetanei. Sfido chiunque a dirmi che male c’è”.

Martedì 28 giugno al via le manifestazioni: “Te la do io la patente!” in piazza della Croce Rossa, presso il Ministero dei trasporti, sit in per protestarecontro il ritiro della patente di guida a un omosessuale catanese.

Il due e tre luglio Arcigay Roma sarà presente con un proprio stand informativo allamanifestazione “Roma incontra il mondo” a Villa Ada.

Dal quattro all’otto luglio lo standsi sposterà alla festa dell’Unità presso gli ex mercati generali, durante la quale si svolgeranno i seguenti eventi:

5luglio – ore 19.30 convegno “Per un futuro di diritti e di valori contro lediscriminazioni a sostegno del Pacs” con la partecipazione diPaola Concia (direttivo nazionale gayleft),senatore E. Montino (segretario della federazione romanadei D.S.), on. Franco Grillini, AlfredoCapuano (portavoce gayleft di Roma e del Lazio), AndreaBaldini (segretario Sinistra Giovanile di Roma), VanniPiccolo (presidente nazionale gayleft).

7 luglio – LibriGratisPerTutti, verrano regalati venti titoli diromanzi, saggistica e poesia a tematica glbt. Saranno presentiFabrizio Marrazzo Presidente ARCIGAY ROMA - GruppoORAl’on. Franco Grillini e FabioCroce, responsabile cultura Arcigay Roma - Gruppo ORA


http://www.gaynews.it/view.php?ID=32927
05/07/2005 17:47
 
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DA P.REPUBBLICA A P.VENEZIA, ATTESE 50 MILA PERSONE



''Discriminati'': sara' questo lo slogan che aprira' il corteo del Gay Pride a Roma sabato prossimo. La parata - come annuncia il portavoce del circolo Mario Mieli, Andrea Giuliani - partira' alle 17 da piazza della Repubblica e terminera' a piazza Venezia. Per tre ore via Cavour, via Merulana, via Labicana e via dei Fori Imperiali saranno animate dai carri allestiti dalle 13 associazioni gay e lesbiche che arriveranno nella Capitale da tutta Italia. Nelle mani delle 50 mila persone che, secondo le previsioni degli organizzatori parteciperanno alla manifestazione, sventolera' la bandiera arcobaleno, storico simbolo del movimento omosessuale.

Da Bologna arrivera' la maggior parte dei pullman, seguita da Torino, che l'anno prossimo ospitera' l'edizione itinerante del Gay Pride. Per le strade del centro capitolino sfileranno i

carri del circolo Mario Mieli, del coordinamento Gay Pride 2005, del Gayvillage, dell'Arcigay, della Cgil, di Lcr, della discoteca Alibi e del gruppo cultura del circolo Mario Mieli,

con attori che reciteranno poesie e si esibiranno in performance artistiche.

All'edizione 2005 del Gay Pride sono stati invitati il presidente della Regione, Piero Marrazzo, della Provincia, Enrico Gasbarra, e il sindaco Walter Veltroni. Ma, afferma Giuliani, ''nessuno dei tre ha finora comunicato la sua adesione''. Parteciperanno, Franco Grillini, deputato dei Ds e presidente onorario dell'Arcigay, Titti De Simone, parlamentare di Rifondazione comunista e presidente nazionale dell'Arcilesbica, Pietro Folena e Giuliano Pisapia di Prc e la federazione romana dei Verdi. ''Tema centrale della manifestazione - ha spiegato Giuliani - e' la lotta contro tutte le discriminazioni. In concomitanza con il Gay Pride, abbiamo organizzato una raccolta di firme per chiedere al Governo una legge contro le discriminazioni nei confronti di gay, lesbiche, transessuali e bisessuali''.

Ma il corteo di sabato sara' un'occasione per gli omosessuali per far sentire la propria voce. ''Con questo evento - ha affermato il presidente dell'associazione Digayproject, Imma Battaglia presente quest'anno dopo le polemiche degli anni scorsi col Mario Mieli - vogliamo ribadire ancora una volta la laicita' dello Stato. In Italia si sta diffondendo un grande integralismo cattolico preoccupante per tutti. E' necessario - ha concluso Battaglia - difendere i diritti di tutti, senza distinzioni di alcun genere, e accogliere tutte le diversita'''.

http://www.gaynews.it/view.php?ID=33105
09/07/2005 03:31
 
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Roma Pride: «Nessuno ci può giudicare né curare»
«Lottiamo perché le discriminazioni diventino storia». Giugno e luglio sono mesi in cui si celebrano in Italia e nel mondo le manifestazioni per l'orgoglio omosessuale, in ricordo dei fatti di Stonewall del 27 giugno 1969 che videro per la prima volta in America persone trans e omosex ribellarsi alle vessazioni e alle retate della polizia. Sabato la grande manifestazione di Madrid con un milione di cittadini in piazza (e Arcigay in prima fila) è stata di giubilo per l'avvento delle leggi attese da tempo che regolano le unioni etero e omosex. La società spagnola aspettava una risposta adeguata alle tante separazioni avvenute dentro un quadro familiare tradizionale in crisi e alle numerose unioni omosex che premevano per avere cittadinanza. Divorzi brevi e nozze gay voluti da Zapatero tolgono allo Stato il ruolo di normare un modello di convivenza e offrono una cornice in grado di garantire diritti e non di imporre modelli di vita e di amore. L'Italia, invece, non trionfa. È tempo ancora di lottare per difendere i propri affetti. Il pride che si terrà a Roma il 9 luglio, con corteo che partirà da piazza della Repubblica alle 16, chiede con forza una legge contro le discriminazioni, organizza una raccolta di firme ad hoc, e diffonde un documento che punta il dito contro pestaggi, diffamazioni, diritti negati. Sono mesi, questi, in cui le persone omosex e trans hanno subìto attacchi ripetuti. Il cartello delle associazioni del Roma pride 2005 ha deciso di dire basta schierando tutte le realtà in prima fila: Agedo Roma, Arcigay Roma Gruppo Ora, Arcilesbica Roma, Arcitrans Roma Libellula 2001, Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli, Di'Gay Project, Epicentro Ursino Romano, Gayroma.it, Gruppo Pesce Roma, L.C.R Roma, Nuova Proposta, R.E.F.O, Ufficio Nuovi Diritti Roma e Lazio.
A rendere il clima tenebroso c'è sullo sfondo la nuova «crociata» alle unioni gay da parte di alcuni ambienti cattolici che pare racchiusa in un comando: «Gli omosessuali si devono curare». Sul sito www.papaboys.it , nel corso di trasmissioni radiofoniche - l'ultima è andata in onda su Radio Maria - si è sostenuto a più riprese che dall'omosessualità si può guarire e che il movimento gay è il nemico principale di questa cura, omettendo che l'organizzazione mondiale della Sanità ha cancellato ormai da decenni l'omosessualità dal novero delle malattie mentali.
Non è l'unico argomento che vede l'Italia intrappolata in ritorni di oscurantismo, pensiamo infatti alle bordate contro la legge sull'aborto. Ma se il tempo da noi si piega su se stesso, altrove non è così. Solo allargando lo sguardo respiriamo. Nei giorni scorsi circa mezzo milione di persone hanno sfilato a New York sulla Fifth Avenue ricordando la rivolta di Stonewall. Erano nel corteo alcuni degli agenti di polizia (ora in pensione) che parteciparono nel 1969 agli scontri ai danni dei gay. Più di trent'anni ci sono voluti per riconoscere il diritto all'amore e scoprire la solidarietà. Giubilo, dunque, anche a New York. Ci ripenseranno anche gli omofobici di casa nostra?
Occorre alzare la guardia dice il cartello del Roma pride e diffonde un documento che parla chiaro: «In uno Stato moderno, laico, integrato in Europa, la discriminazione delle persone sulla base dell' orientamento sessuale e dell'identità di genere deve essere perseguita legalmente e condannata». Gli attacchi culturali hanno il loro peso: nella misura in cui accreditano l'esistenza di cittadini di serie B, da “curare”, non contrastano le discriminazioni. Seguono, poi, le ingiustizie che hanno effetti concreti sul lavoro, nella vita quotidiana, quando si è malati.
Esempi? Li prendiamo dal dossier del comitato Roma pride.
Travestiti pugnalati: «Mi chiamo Gennaro Rizzo. Trentenne residente a Cercola. Il 13 luglio 2004 il mio corpo, in abiti femminili, è stato trovato vicino a un ponte nei pressi di Caserta. Mi avevano pugnalato diverse volte».
Omosex pestati: «Voi gay non potete andare in giro...». Un ultimatum e poi una scarica di calci e pugni in faccia e in pancia. Così due ragazzi sono stati picchiati a Roma solo perché camminavano tenendosi per mano, nella centralissima via del Corso. Così è successo a Battipaglia.
Diritti negati: Renata e Marisa, una sposata e l'altra libera, si uniscono, mettono su casa, poi un allevamento di polli, quindi una rosticceria. Anni di amore stroncati da un incidente stradale. Marisa si salva. Renata è in terapia intensiva, può ricevere visite limitate e solo una persona per volta. Marisa chiede di vedere la compagna: «Viviamo insieme» dice. Le visite consentite sono solo quelle dei parenti, «Mi spiace, non si può»: è la risposta dell'infermiera di turno. Renata muore. Un fratello ha diritto alla metà della casa e della rosticceria che Marisa si vede costretta a ricomprare.
Nero su bianco: Paola Dall'Orto (Presidente Agedo nazionale) ha querelato gli autori del testo intitolato Lexicon, curato dal Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia Cardinale Alfonso Lopez Trujillo. Il «Lexicon» è un dizionario che comprende 78 voci-chiave sui temi «della famiglia e della vita». Nella voce relativa al bambino si leggono a pagina 220 anche queste frasi: «La parte liberale tace in modo assoluto di fronte al fatto che l'abuso sessuale parta dall'educazione dei bambini nelle cosiddette famiglie composte da una coppia omosessuale. Un figlio adottato da una coppia omosessuale o una figlia adottata da una coppia di lesbiche diventa una facile vittima dei loro bisogni sessuali, diretti verso un partner dello stesso sesso».
Il pride di Milano ha portato in piazza le famiglie arcobaleno, nuclei di genitori omosex che lottano per difendere i diritti dei propri figli dai pregiudizi. Il pride di Salerno ha dato spazio ai genitori: Rita de Santis dell'Agedo autrice del bel libro «Il nuoro» ha dato testimonianza del percorso di vita e amore intrapreso accogliendo l'omosessualità del figlio. Il Pride di Roma rilancia e reclama diritti contro le discriminazioni. Obiettivo: uno Stato laico che rinunci a imporre modelli e riconosca ai cittadini la maturità di scegliere il proprio amore.
Mani tese attraversano l’Italia chiedendo il rispetto della libertà.

http://www.unita.it/index.asp?SEZIONE_COD=LIBE&TOPIC_TIPO=&TOPIC_ID=43512
09/07/2005 03:50
 
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Cgil Roma al gay pride accompagnati da marcia nuziale di Wagner
"La Marcia Nuziale di Wagner sarà la colonna sonora che accompagnerà la CGIL al corteo del Roma Pride 2005 in onore della legge spagnola sul matrimonio gay, e, come auspicio, per l'approvazione dei Pacs in Italia".

Così Alessandro Cardente, responsabile dell'Ufficio Nuovi diritti della CGIL di Roma e del Lazio, che conferma la presenza massiccia della CGIL alla manifestazione che si terrà domani per le strade di Roma contro la discriminazione degli omosessuali sul posto di lavoro, troppo spesso nascosta.

Il responsabile dell'Ufficio Nuovi diritti aggiunge: "Oggi, chiunque creda nei valori della Democrazia e in quelli della Libertà, non può, e non deve, trascurare un elemento fondamentale: quello della Laicità".

"Per questo motivo - continua - abbiamo coniato per l'occasione lo slogan Sacro il lavoro, Laico lo Stato, Guardare con attenzione e obiettività, ad una società che cambia e non temerne la sue avoluzione è compito di tutti coloro che aspirano ad una società più libera e più giusta".

http://www.gaynews.it/view.php?ID=33178
09/07/2005 03:53
 
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BANDIERE AMMAINATE E VERRA' OSSERVATO UN MINUTO DI SILENZIO
(ANSA) - ROMA, 8 lug - ''Il coordinamento Roma Pride 2005, alla luce dell'attentato terroristico avvenuto a Londra, esprime il proprio orrore per l'orribile crimine commesso nei confronti di vittime innocenti e annuncia che durante la parata di domani, le bandiere arcobaleno, simbolo della comunita' gay, saranno listate a lutto e i partecipanti sui carri esporranno il lutto al braccio''.

Lo ha detto il presidente del circolo di cultura omosessuale ''Mario Mieli'', Rossana Praitano.

Lungo il tragitto, il corteo si fermera' in un punto prestabilito, ammainera' le bandiere e osservera' un momento di silenzio in commemorazione delle vittime.

Modificato il percorso della parata che partira' da piazza dei Cinquecento e percorrera' via Einaudi, via Cavour, largo Ricci, Fori Imperiali, piazza del Colosseo, via Celio Vibenna, via di San Gregorio, piazza di Porta Capena, via dei Cerchi per concludersi in piazza Bocca della Verita'.


http://www.gaynews.it/view.php?ID=33183
09/07/2005 09:25
 
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Re: Cgil Roma al gay pride accompagnati da marcia nuziale di Wagner
carina come idea, quella della marcia nuziale :Sm10:



10/07/2005 08:45
 
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40.000 a Roma per il GayPride
C'era chi inneggiava a "Zapatero santo subito" ma anche chi se la prendeva con Pera e Casini, c'erano i balli festosi, i costumi colorati e i carri che diffondevano musica ma c'era anche il pensiero per le vittime degli attentati di Londra, con centinaia di bandiere listate a lutto e un minuto di silenzio, alle 18.30. Una manifestazione "assolutamente necessaria - ha detto il deputato Ds Franco Grillini, presidente onorario di Arcigay - se l'avessimo annullata avremmo dato ragione al terrorismo". L'orgoglio omosessuale ha sfilato per le vie di Roma per il Gay Pride 2005, circa 40 mila persone (secondo gli organizzatori) che si sono date appuntamento in piazza della Repubblica e hanno attraversato il centro della capitale fino a piazza della Bocca della Verità. Al centro della manifestazione, il tema della discriminazione, come precisava uno degli striscioni in testa al corteo, con la scritta "Romapride2005 - Discriminati".

Tanti i volti, le sigle, le ragioni dell'esserci. C'è chi è sceso in piazza con un semplice striscione e in nome della propria associazione, come "Arcilesbica Roma", "Arcitrans", "Torino Pride 2006", "Movimento Identità Transessuali", "Azione Gay e Lesbica di Firenze" oltre a un'associazione cristiana di Roma, "Nuova proposta - Uomini e donne omosessuali". Ma c'è anche chi ha fatto richieste ben precise, prima fra tutte "Pacs subito". E ancora, c'è stato chi ha sfilato, soltanto con un pareo intorno alla vita, in bicicletta e con il corpo ricoperto di fiori.

"Quando l'integralismo giustifica la morte di innocenti - ha detto Imma Battaglia, presidente dell'associazione D-Gay project, - la laicità diventa la condizione necessaria per la democrazia e la libertà". E Grillini: "Il Gay Pride è necessario perché difendiamo i diritti e la libertà contro gli assolutismi che vogliono una sola verità". Presenti anche l'assessore alla regione Lazio, Luigi Nieri, e l'assessore capitolino Mariella Gramaglia. "E' importante questa manifestazione - ha detto Gramaglia - che ha anche una prospettiva europea". "Dobbiamo dare - ha aggiunto Nieri - un segnale importante e chiaro per un provvedimento che riconosca le coppie di fatto".

Tante le voci di ragazzi e ragazze che raccontano la propria storia. Matteo e Conny stanno insieme da due mesi ma sono incerti sul proprio futuro: "E' vergognoso che in Italia siamo rimasti così indietro sulla questione delle unioni civili". Manuela e Chiara, due giovani romane, guardano a una futura vita insieme "senza alcuna speranza, perché rivendichiamo i nostri diritti ma in Italia non arriveremo mai ad una soluzione".

A tagliare il traguardo di piazza della Bocca della Verità (dopo tre ore di marcia), meta finale del corteo del Gay Pride, è un vecchio "duetto" rosso Alfa Romeo, addobbato come auto di chi è appena convolato a nozze, con i barattoli attaccati e una scritta che campeggia sul cofano: "Oggi sposi". Ma la parola "oggi" è cancellata con un tratto di penna, e sostituita da due parole di più realistica speranza: "Domani, forse...".

repubblica.it



10/07/2005 08:47
 
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Gay Pride a Roma1



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10/07/2005 13:59
 
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Re: Gay Pride a Roma3

Scritto da: GayAbruzzo 10/07/2005 8.48





Questo forse un pò esagerato ...
12/07/2005 16:27
 
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Dal gay pride una ricetta di pace
UN MINUTO DI SILENZIO, pensando alle vittime londinesi. Alle 18,30 i carri colorati si arrestano, le musiche - da Raffella Carrà alla marcia nuziale - tacciono e si interrompono le danze. Poi, è di nuovo l’allegria carnascialesca a cui il Gay Pride ci ha abituato a

sfilare per le vie di Roma, soltanto che le bandiere arcobaleno del movimento omosessuale sono listate a lutto e qualcuno distribuisce nastrini neri da mettere al polso. Fino all’ultimo gli organizzatori si sono domandati se fosse opportuno scendere in piazza dopo gli attentati di Londra, fino all’ultimo Alleanza nazionale si è attaccata a questo pretesto per invocare la cancellazione del Gay Pride. Militia Christi ha fatto di più, ha tappezzato la città di manifesti: «Perverso? No Grazie! Ma pe ‘er verso giusto. No al Gay Pride. Uniamoci contro la lobby del male». Strappati via al passaggio del corteo, che si snoda lungo tutta via Cavour da piazza della Repubblica al Colosseo e poi alla Bocca della Verità, aperto da una decappottabile rossa con la scritta «Pacs subito». «Siamo quarantamila», gridano gli organizzatori - 20mila secondo la questura. «È un miracacolo, considerando che siamo in Italia, nella città del Vaticano, con un sistema televisivo che ci discrimina e ci oscura», commenta Franco Grillini, presidente onorario dell’Arcigay e deputato Ds, primo firmatario della proposta di legge per il Patto civile di solidarietà (Pacs), firmata al senato da tutti i gruppi che compongono l’Unione. «In questo momento gli attacchi sono talmente forti che la risposta è stata di massa. Le persone hanno capito l’importanza di scendere in piazza oggi nonostante le bombe», dice soddisfatta Rossana Praitano, presidente del Cicolo Mario Mieli, in prima fila tra gli organizzatori del Pride romano, al quale hanno aderito anche la Cgil e, a livello locale, Ds, Verdi, Rifondazione. «Certo, le persone hanno capito che proprio quando ci sono gli attentati, è il momento di scendere in piazza», rilancia Grillini: «Altrimenti si dà ragione ai terroristi che vogliono la fine delle manifestazioni e della democrazia, altrimenti si riduce tutto a un confronto tra lotta armata e stato repressore». Di più, dice Grillini: «Oggi noi siamo la punta di diamante della laicità contro ogni integralismo religioso. Non solo quello islamico, che arma la mano dei terroristi, ma anche quello di casa nostra, comunque nemico della libertà. Uniti, per altro contro le diversità sessuali. E poi non è papa Ratzinger a parlare di attacco anti-cristiano, una gaffe che acuisce le tensioni. Il vero antidoto è fare in modo che non ci siano sovrapposizioni tra politica e religione, nel mondo come nel nostro paese, riaffermare la laicità dello stato e i diritti. Ecco perché questa manifestazione».

Nel corteo sono soprattutto gli integralismi di casa nostra a scatenare la fantasia. Contro i quali si agita il santo spagnolo, «Zapatero, santo subito». Slogan post referendari: «Alle urne quattro gatti, a messa manco quelli». Consigli irriverenti: «Papa Ratinger facce il coming out». «Ma il nosto interlocutore è l’opinione pubblica italiana, le autorità politiche», spiega il presidente dell’Arcigay, Sergio Lo Giudice, «lo stato, che deve difendere la sua e la nostra laicità».

In termini legislativi, la risposta all’integralismo, è il Patto si solidarietà civile. Il centrosinistra ha detto sì ad una legge che riconosce i diritti ai conviventi e ora abbiamo chiesto che questa legge venga inserita nel programma elettorale dell’Unione», spiega Grillini, primo promotore del Pacs: «Il Pacs non è un matrimonio, è una patto civile che risolve i guai nei momenti difficili della vita di due persone, solo una destra ottusa e omofoba come quella italiana può montare una polemica su questa proposta».


http://www.gaynews.it/view.php?ID=33214
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