Franco Grillini, deputato Ds, padre storico dell'Arcigay: adesso anche voi contro Cofferati? "Dialettica. Uno chiede una cosa, l'altro dice di no, il primo protesta, si tratta, ci si accorda". I suoi amici del Cassero dicono di sentirsi "scomodi" a Bologna, hanno ragione? "Bologna a volte non capisce che le presenze che ritiene scomode sono le sue risorse: immigrati, studenti fuori sede, e anche noi comunità gay". Pensa che la nuova amministrazione sia insensibile verso le diversità? "Ho una profonda stima di Cofferati da quando, segretario Cgil, nell'86 fece passare una mozione congressuale contro le discriminazioni sessuali, ho combattuto con lui battaglie politiche di libertà... Non ce lo vedo repressore di diritti". Magari preoccupato di non urtare suscettibilità... "Le svelo un piccolo retroscena: il Gay Pride di quest'anno pensavamo di farlo proprio a Bologna. Abbiamo tentato qualche approccio, abbiamo visto qualche faccia sbiancare... Non abbiamo insistito". è per questo che a Miss Alternative una modella sfilerà con la sua testa di cartapesta in mano, tipo Salomè? "Il movimento omosessuale è irriverente e provocatore per scelta e per reazione a secoli di vergogna: bisogna saperlo prendere con la giusta misura. Confido nel sense of humor del sindaco". Anche scontando la provocazione, non è proprio un gesto amichevole... "Perché no? Può essere un segno d'affetto, condito con un po' di salsa piccante. E' il modo che abbiamo per sollevare un problema". Quale problema? "Il problema delle tre T". Ahi, Grillini... "Non quelle tre T. Io intendo: Tecnologia, Talento e Tolleranza. Tre cose che vanno insieme. Questa città dovrebbe rendersi conto che deve parte della sua fortuna alla sua fama di città libera e tollerante. Non immagina quanti hanno scelto di venire e restare a Bologna non perché sia la città dove tutto è permesso, un "casino delle libertà", ma perché qui si respira un'aria di rispetto e apertura. Anche grazie a noi, vorrei dire. E questo afflusso di menti pensanti, cervelli originali, di ceto medio creativo ha prodotto cultura e benessere...". Il Rave Party fa parte della positività del fenomeno? "Il Rave, come le notti del Pratello, come tutte le convivenze difficili, non va rifiutato, va governato senza scorciatoie tranchant. Lo può fare un'amministrazione che pensi a questi fenomeni come ricchezze e non come rotture di scatole. Io ho fiducia, poi si discute, magari a volte un po' vivacemente". Non sarà che litigare sui diritti a Bologna, con un sindaco come Cofferati, è una bella occasione per finire sui giornali? "Qualcuno forse ha esagerato. Noi no".
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