Il sindaco Avezzù « Il registro delle coppie sarebbe utile solo ai gay »
Caro Pulcinella- Migliorini, in merito al registro delle coppie di fatto, nella tua rubrica della scorsa domenica affermi che con questo stratagemma spesso i cittadini vogliono risolvere problemi pratici ( specie monetari, par di capire, suddivisioni, eredità dei beni, eccetera) e chiedi di battere la strada dell'ennesimo atto amministrativo, burocratico ( siccome ce ne sono così pochi) che poi sarebbe il puro e semplice surrogato dell'unione civile, variante breve dell'unione celebrata davanti al sindaco ( perchè in effetti cosa ci sarebbe di diverso se non che si va in Comune ed invece di firmare dopo cerimonia col primo cittadino si va dritti al registro?).
Allora prima cosa: non è più semplice come fan tutti andare in Comune, sposarsi civilmente e registrarsi? Secondo: ma in questa logica di moltiplicazione delle forme giuridiche di coppia, non ti sembra una logica che rischia di portare all'ingorgo burocratico? ( Già, perchè di problemi pratici è piena la vita e la vita è piena anche di casi bizzarri, ma non per questo bisogna trovare una legge per ogni capriccio ed ogni bizzarria: se fosse vera la logica secondo cui le leggi debbono corrispondere esattamente ai nostri desideri e ai desiderata di coppia, staremmo freschi).
Terzo e decisivo: scusate siamo nell'anno 2005, esistono i notai, gli avvocati matrimonialisti e, soprattutto, esiste il diritto privato di disporre delle proprie case, predisporne e predisporre la soluzione di problemi pratici.
Dunque: per i problemi pratici bastano i contratti, la stipula di accordi, il notaio e gli avvocati. È così semplice, no? No, e sapete perchè? Perchè in realtà il registro delle coppie di fatto serve ad introdurre il principio del riconoscimento civile alle unioni gay. Cosa inaccettabile.
Uno è libero di praticare la sua sessualità come vuole, con i suoi simili e non solo ( alberi, piante, minerali, zebre e criceti). A casa sua però. Non è che la società deve subire e riconoscere ( perché il diritto avvalla principi etici ovviamente, altrimenti non ci sarebbe bisogno del diritto) tutti i capricci e le voglie degli individui.
Lo dice anche la Costituzione, la quale difende e protegge il matrimonio fondato sull'unione dell'uomo e della donna. Perciò no ai registri per tre essenziali ragioni: non servono a risolvere problemi pratici che sono già risolti dalla contrattualistica e dal diritto privato; sarebbero un atto burocratico in più e sostanzialmente la fotocopia ( senza la presenza del sindaco) delle unioni civili che già ci sono; non siamo fessi, sappiamo che là dove sono stati introdotti ( non è quindi una congettura, è un fatto che rileviamo) sono serviti specialmente ad introdurre surrettiziamente il riconoscimento civile alle coppie gay.
http://www.gaynews.it/view.php?ID=33402