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''Senza volto... come milioni di persone''
SPECIALE 16 OTTOBRE. Precari, senza casa, immigrati e denuti. Il candidato dei disobbedienti
SENZA VOLTO...
Questo intervento non è stato scritto da Simona Panzino, l’attivista no global di Roma che ha prestato il suo nome al Mister X disobbediente candidatosi alle primarie indossando un passamontagna arcobaleno. Non ci sono stati i tempi tecnici per chiedere un intervento scritto, pubblichiamo quindi la lettera appello dei disobbedienti servita per raccogliere le firme necessarie alla candidatura.
Ci presentiamo così - ha detto- perché i conflitti e i problemi dei senza casa, dei migranti, dei precari, dei popoli in guerra non possono essere rappresentati da una sola persona. Il candidato senza volto vuole dare spazio a questioni che sono rimaste fuori dalla politica: la precarizzazione, i nuovi diritti, la redistribuzione della ricchezza, la libertà in tutte le sue forme.
Tra le priorità programmatiche indicate dal candidato col passamontagna: il ritiro delle truppe dall’Iraq, il diritto all’occupazione delle case sfitte, un salario sociale di mille euro, l’abolizione della Bossi-Fini e un abbattimento delle tariffe del 70 per cento.
Eccomi, sto arrivando. Ho fatto tardi, lo so. Scusate se non mi presento ma non sono ancora sicuro di me stesso. Ho una gran paura, sapete. Mi sento spiato, sorvegliata, pedinato. Mi hanno anche detto che vogliono mettermi il telefono sotto controllo. Eppure, lo giuro, non ho mai telefonato in Banca d’Italia. La verità è che preferirei rimanere uno sconosciuto, senza un’identità precisa, un senza volto insomma.
Ma come si fa a partecipare alle primarie senza avere un nome e un cognome: è impossibile. Ve lo immaginate Prodi che vince contro candidati senza nome? Come potrebbe dire di aver vinto contro nessuno? Per questo un nome bisogna averlo altrimenti il gioco va in tilt, ed è per questo che ho paura.
Ho paura che quando penseranno di aver scoperto chi sono, quando la mia identità sarà nota e avranno scavato nella mia storia, io non mi riconosca. Ho paura di perdermi.
Pensate, le primarie non gli piacciono eppure si presenta. Vuole dare una mano a Prodi? Vuole rubare voti a Bertinotti? Vuole costituire un nuovo partito? Mi faranno a pezzi.
Eppoi non mi accetteranno mai. Diranno che se non voglio rivelare chi sono ho qualcosa da nascondere. Sono un violento. Un teppista. Magari un terrorista. Un fanatico. Mi cacceranno dall’Italia. Ma chi è questo, ce l’ha il permesso di soggiorno?
E le 10 mila firme? Diranno che sono false, le conteranno e riconteranno mille volte, non crederanno che uno come me, un senza volto, abbia diecimila sostenitori.
Ma no, siamo in democrazia, diamine! Più candidati ci sono e meglio è. E comunque l’Unione se ne frega di un senza volto qualunque, cosa vuoi che gliene importi. Diranno: i disobbedienti ne hanno inventata un’altra delle loro per farsi pubblicità. Ignoriamoli e lasciamoli cuocere nel loro brodo. E se invece mi chiamano a parlare? Se mi chiedono come mi sento vicino a Mastella, che figura ci faccio io? Perché non so niente di politica, non mi intendo di queste cose. Non so parlare un granché e soprattutto non li capisco quando parlano, loro. Mi sono detto: io non li capisco, ma se mi ascoltassero almeno una volta, loro, forse capirebbero me. Ecco, mi presento alle primarie per farmi sentire, per raccontare come sono ridotto e quanto sono arrabbiato.
Sono un fesso, lo so, mi sto cacciando in un mare di guai, mi verranno a prendere a casa e mi sbatteranno in prima pagina. Arrestate il senza volto, diranno. Poi un magistrato disposto a dargli retta alla fine lo troveranno, come sempre.
Ah scusate, ho un problema molto serio. Ho letto le regole per partecipare alle primarie: ogni candidato deve presentare il programma delle priorità di governo. E io come faccio? Certo potrei chiedere una mano a qualche esperto, oppure a degli amici. Ma ve l’immaginate un vostro amico che vi chiama e vi chiede: senti, pensavo che se nel pomeriggio non hai da fare potresti aiutarmi a scrivere il programma di governo. Magari al bar per le cinque? Ma come si fa, diventerei il soggetto del quartiere. Però, pensate che casino sarebbe se votassero tutti per me! 100% di consensi per il candidato senza volto. E a quel punto non sarei più solo. Prodi, Fassino, Rutelli, perderebbero la faccia, che è cosa diversa dall’essere un senza volto.
Mah, chissà. Soprattutto mi piacerebbe diramare la lista dei nuovi ministeri del governo senza volto: Ministero della giustizia senza galere, Ministero della difesa senza guerre, Ministero degli interni senza lager per migranti e senza servizi segreti. Quante cose inutili che abbiamo.
Eh eh, e con l’economia come la mettiamo? Il giochetto dei “senza” non ti funziona più. Già me lo vedo il professor Monti che mi bacchetta e mi dice: contenimento dei salari, flessibilità, teniamo sotto controllo la spesa pubblica e altre cose difficili e preoccupanti. Per il momento ho le idee confuse e perciò vi dico che il Ministero dell’economia lo chiamerei Ministero per la redistribuzione della ricchezza.
Comunque, ve lo ripeto, ho una gran paura. Non so neanche bene come presentarmi. Magari poi si scopre che sono una donna, o magari un gay. O un meticcio e mi ritrovo Pera che organizza un sit-in sotto il mio comitato elettorale. Intanto martedì mi lancio. Mi rimane solo da scegliere se prendere un tir, un panfilo o un treno. O magari un aereo, anche se di questi tempi. Il regolamento dice che non si possono spendere più di 300mila euro, ma non dice dove si possono ritirare. Eh si, perché io non sono solo un senza volto ma anche un senza soldi.
Non ho niente. A parte una e-mail senzavolto@amisnet.org un telefono 3491960390 e un passamontagna arcobaleno.
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