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Fabio Capello

Ultimo Aggiornamento: 25/08/2006 19:23
01/01/2006 04:11
 
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La stampa spagnola insiste
Capello può liberarsi dalla Juve




Secondo il quotidiano sportivo 'As' il tecnico bianconero potrebbe sfruttare una clausola presente nel contratto (in scadenza nel 2007) per lasciare a giugno Torino e tornare alla guida del Real Madrid
MADRID - Secondo il quotidiano sportivo spagnolo 'As', Fabio Capello potrebbe sfruttare una clausola presente nel contratto con la Juve (in scadenza nel 2007) per liberarsi a giugno dal club bianconero. Capello potrebbe lasciare Torino e tornare a Madrid alla guida del Real.

La clausola citata da 'AS' permetterebbe a Capello di negoziare con uno qualsiasi dei grandi club d'Europa che intenda formula un'offerta. Capello avrebbe confidato l'esistenza della clausola un mese fa a due emissari di fiducia di Perez, coi quali si sarebbe incontrato durante una fugace visita a Madrid.

Nella lista dei desideri del Real, Capello è in pole davanti a Jose Mourinho e Arsene Wenger. Questo perché sia Chelsea che Arsenal non lasceranno mai andar via i due tecnici senza chiedere al Real un forte indennizzo economico. Il Real, per ora, non sembra avere fretta.

Secondo il giornale spagnolo, Perez aspetterà febbraio o marzo, ovvero gli ottavi di finale di Champions League, prima di contattare direttamente a Capello.
11/02/2006 02:55
 
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Spagna, bufera su Capello dopo gli elogi a Franco
Interrogazione alla Ue: "Apologia del fascismo"

MADRID - La Spagna di Zapatero, che digerisce con assoluta normalità i matrimoni gay, che vede con favore l'affermarsi di uno Stato laico e approva le iniziative legislative per il raggiungimento della parità tra i sessi, stenta a capire il senso di quelle poche frasi pronunciate dall'allenatore della Juve per definire in maniera lapidaria il paese dove ha trascorso una stagione trionfale con il Real Madrid, dieci anni fa. "Il calore e la creatività latina regolati da un ordine rigoroso. L'ordine che viene da Franco". Una tesi che viene considerata assolutamente bizzarra, perché nessuno, dal momento della morte del Caudillo, trent'anni fa, aveva mai avuto dubbi nel giudicare la straordinaria effervescenza - culturale e sociale - di questo Paese proprio come una reazione al grigiore e alla cappa di oppressione imposta dal regime.

"Capello elogia l'eredità che lasciò Franco", titola il quotidiano di Barcellona El Periodico, ricordando che l'ex "entrenador merengue", oltre al soggiorno di un anno a Madrid, deve la sua conoscenza della Spagna anche alle frequenti vacanze in un "lussuoso quartiere residenziale di Marbella", sulla Costa del Sol, in Andalusia. Marbella è la cittadina che venne governata per lunghissimi anni da Jesús Gil, l'ex patron dell'Atletico Madrid, inquisito più volte non solo per la gestione allegra della sua squadra di calcio, ma soprattutto per l'incontenibile fenomeno della speculazione edilizia che ha creato grossi problemi giudiziari anche ai suoi successori. Ma per Capello "in Spagna funziona tutto e funziona bene, ci sono educazione, pulizia, rispetto e poca burocrazia". Parole che fanno sorridere, anche perché pronunciate giusto in coincidenza con la disastrosa inaugurazione nel nuovo spettacolare mega-terminal dell'aeroporto di Madrid. Oggi le cose vanno già un po' meglio, ma tra domenica e lunedì, nelle prime 48 ore di funzionamento, il caos è stato totale: voli cancellati, ritardi di tre o quattro ore nelle partenze e negli arrivi, code chilometriche ai ceck-in, centinaia di valige perse, o recuperate dopo due ore di attesa.

"Dovremmo prendere esempio dalla Spagna", dice l'allenatore della Juve. E c'è chi lo smentisce anche sul piano più strettamente legato al calcio. Un editorialista del quotidiano Sport ricorda la decisione della Figc di sospendere due arbitri e tre guardalinee. E commenta che, al contrario, nella Liga spagnola si vedono, ogni settimana, colossali errori arbitrali che "restano diluiti in una intollerabile impunità". "Sebbene Capello dica che Franco lasciò tutto così ordinato e pulito che è un piacere vederlo, quello che succede qui, rispetto all'impunità arbitrale, non si vede da nessun'altra parte. Dica quel che dica Capello, in Spagna ancora possiamo imparare qualcosa dagli italiani".

Sotto un titolo inequivocabile ("Capello, difensore di Franco"), il giornale madrileno El Mundo pubblica una grande foto dell'allenatore e sentenzia che "l'incontinenza verbale" gli ha fatto un brutto scherzo. Non meno stupito il commento di El País: "Curiosamente, quel che mette in risalto non sono né le tapas né la birra alla spina, ma l'ordine che lasciò Franco". Capello, dopo la gara col Parma, ha chiarito il suo pensiero: "Bisogna spiegare meglio certe cose. Tutti lasciano qualcosa di buono. Io mi riferivo alle capacità della burocrazia in campo sportivo, che in Spagna esiste, mentre in Italia poco e niente. So come funzionano le cose perché abito là. E poi mica posso fare contenti tutti".
12/02/2006 18:14
 
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C'è SOLO L'A.S. ROMA
Al MIO SEGNALE SCATENATE L'INFERNO...

06/07/2006 22:39
 
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Capello al Real Madrid.
Un uomo una merda.

appena sente puzza di difficoltàprende e fa le valige.

Un essere inutile ...
25/08/2006 19:23
 
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Del Piero entra duro su Capello

''Non sapeva gestire il gruppo''

Il numero dieci della Juve critico con il suo ex allenatore: ''Se fosse rimasto sarei andato via. ''Il fatto che nessuno lo rimpianga la dice lunga su quello che sono stati questi due anni con lui. C'era un problema di gestione. Il ricorso al Tar? Giusto''
Tar: udienza il primo settembre
TORINO - Non si prendevano, ma per due anni hanno vissuto sotto lo stesso tetto. Hanno vinto un paio di scudetti (che la giustizia sportiva ha poi cancellato) ma in Europa non sono mai andati troppo lontani. Adesso che uno, Capello, è emigrato a Madrid, l'altro, Alex Del Piero, vuota il sacco.

Le sue sono parole pesanti. Il numero dieci bianconero ammette che se Capello fosse rimasto a Torino, lui avrebbe fatto le valigie. ''Il rapporto professionale con Capello non era soddisfacente sotto molti punti di vista - ha spiegato -. Sarebbe stato difficile rimanere, me ne sarei andato all'estero''.

Ma è solo l'inizio. Del Piero va giù duro: ''Il fatto che nessuno lo rimpianga la dice lunga su quello che sono stati questi due anni con lui. C'era un problema di gestione del gruppo. Il problema non era solo il modo in cui venivo impiegato. Siamo riusciti a strappare uno scudetto, ma per gli uomini che avevamo siamo usciti troppo presto dalla Champions, certo che per come ci faceva lavorare era quello che meritavamo''.

Ovviamente Del Piero non ha parlato solo di Capello. Altro argomento centrale il ricorso al Tar presentato dalla Juve: ''Era un passaggio obbligatorio vista la disparità di giudizio che c'è stata. La Juve è stata l'unica a voltar pagina, quello che sta facendo è giusto. Non si può dare una sentenza e poi confermarla in appello solo alla Juventus. Credo ci sia stata un po' di confusione''.
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