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Bindi alla sinistra radicale: tenere conto dei valori dei cattolici

Ultimo Aggiornamento: 16/01/2006 15:15
13/01/2006 12:02
 
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"Bene le unioni civili ma si rispetti la Chiesa"

complessitÀ Il centrosinistra deve interpretare la complessità della società italiana

ROMA - «Le unioni civili non devono essere un mini-matrimonio, è vero, ma se c´è anche una sola persona che voglia dare una forma diversa alla propria relazione affettiva, ebbene un politico non può ignorarlo». Parola di politico cattolico. Rosy Bindi, responsabile Welfare della Margherita, si irrigidisce quando Franco Grillini -promotore della proposta di legge sui Pacs - contesta la condanna del Papa su aborto e coppie di fatto, parlando con i cronisti in Transatlantico. Bene, dice Bindi, che le unioni civili siano nel programma di governo di Prodi perché si tratta di «un´esigenza sociale che non va ignorata», ma «ai radicali della coalizione» lancia un appello: «Non esagerate. Come Unione abbiamo avuto la capacità di raggiungere una mediazione sulle unioni civili. Impedire ora alla Chiesa di parlare, è un modo per impoverire la stessa mediazione politica. L´obiettivo del centrosinistra deve essere quello di interpretare la complessità della società italiana».
Un altro richiamo di Papa Ratzinger contro l´aborto e per la difesa della famiglia tradizionale: è una nuova ingerenza onorevole Bindi?
«Alla sinistra radicale chiedo non solo il rispetto del pensiero dei cattolici del centrosinistra. ma anche della componente maggioritaria del paese che si riconosce nel valore della famiglia e del matrimonio».
C´è una mancanza di sintonia tra l´Ulivo e la Chiesa? Una specie di "testacoda" su alcune questioni etico-sociali?
«L´Ulivo e l´Unione devono governare tutti gli italiani sforzandosi di fare una sintesi anche sulle questioni eticamente sensibili, ascoltando il pluralismo culturale di questo paese. Legittimo l´intervento del Papa e al tempo stesso assolutamente legittimo il nostro sforzo di mediazione. I radicali della coalizione rispettino i valori cattolici così incarnati e condivisi nella società italiana».
La Casa delle libertà al contrario rivendica come propri i valori della Chiesa?
«Una pessima strumentalizzazione: ancora una volta il tentativo di imprigionare il Papa nelle scelte del centrodestra, di chiamare l´autorità ecclesiastica a sostegno e a difesa della proprie scelte».
Pillola abortiva, Benedetto XVI la condanna sostenendo che aiuta a nascondere la gravità dell´aborto: lei è d´accordo?
«Prendo sul serio quello che dice il Papa quando avverte che una tecnica più facile può essere una scorciatoia per l´aborto. Tuttavia non può essere il dolore a dissuadere da una scelta grave come l´aborto. Allora io penso che davvero ci si dovrebbe impegnare perché la procedura prevista dalla 194 (colloqui, un breve periodo di riflessione) sia usata non in modo burocratico ma come uno strumento perché le donne facciano davvero una scelta libera».
Due manifestazioni sabato: per la 194 e per i Pacs, lei ci sarà?
«Io personalmente non le condivido. Sulla 194 il centrosinistra non dovrebbe raccogliere le provocazioni della Cdl. Vogliono scaricarci addosso la responsabilità di sollevare lo scontro nella società».
Nel programma dell´Unione i Pacs, anche per i gay, non si chiamano però più Pacs, un fatto puramente formale?
«Non è un fatto formale non chiamarli Pacs, indica il punto di sintesi raggiunto che risponde a quell´etica condivisa attorno al tema della famiglia nel nostro paese che è rappresentata dall´articolo 29 della Costituzione. Non vogliamo né copiare la linea francese né riconoscerci nella pdl Grillini».
16/01/2006 15:15
 
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Bindi sulle nozze gay: «Queste esibizioni spaventano il Paese»

La piazza non fa bene all'Unione. La sinistra che in passato ha avuto un proficuo rapporto di scambio con la piazza ora invece sembra trarne soltanto motivo di imbarazzo. Il conflitto iniziato con i girotondi prosegue e il solco tra la politica e i cortei si approfondisce. E così paradossalmente le due manifestazioni di sabato, organizzate a Roma e a Milano per protestare contro il governo di centrodestra hanno finito per fare male, molto male al centrosinistra e in particolare a Romano Prodi. È stata soprattutto la sfilata per i Pacs, i Patti civili di solidarietà, a creare difficoltà all'interno dello schieramento di centrosinistra. Nel programma dell'Unione Prodi ha inserito i Pacs, definendoli Unioni civili. Nella sostanza si tratta comunque di riconoscere alle coppie conviventi, omo o etero che siano, i diritti civili delle coppie sposate dal punto di vista economico, fiscale e sociale. Nonostante l'inserimento nel programma però Prodi non aveva esitato a esprimere tutta la sua amarezza per la decisione di celebrare in piazza in modo simbolico i Pacs. Un'iniziativa presa da molte associazioni omosessuali appoggiate da radicali, socialisti, verdi e rappresentanti della Quercia, guidati da Franco Grillini, ex presidente dell'Arcigay. A Prodi non andava di scontentare quella larga componente cattolica dello schieramento di centrosinistra alla quale inevitabilmente una simile manifestazione sarebbe apparsa come una provocazione. In questo modo però Prodi è riuscito soltanto a scontentare tutti. A Roma in piazza Farnese non si è visto nessun dirigente della Quercia ma la manifestazione ha avuto il sostegno e la partecipazione del leader dei Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio, di quello dei radicali Daniele Capezzone e del leader socialista Enrico Boselli che rinnovano il loro rammarico per l'atteggiamento di Prodi. Un obbiettivo però la manifestazione l'ha centrata: far infuriare l'Udeur di Clemente Mastella e buona parte della Margherita anche se il leader Francesco Rutelli prudentemente tace. E dopo le critiche già esternate da Giuseppe Fioroni - «certe manifestazioni rischiano di farci perdere le elezioni» - anche Rosy Bindi, responsabile del welfare per la Margherita, confessa di giudicare certe forme di protesta più dannose che produttive. «Nell'Unione c'è un punto d'incontro: esibire non serve a nulla se non a spaventare il Paese» dice la Bindi che sottolinea come l'Unione avesse trovato un faticoso punto di intesa sul riconoscimento delle convivenze «rispettoso delle diverse posizioni interne all'Unione ma anche della Carta costituzionale e del comune sentire del Paese». E anche sulla difesa della 194, Bindi ha precisato che «nessuno ha intenzione di toccarla» e che quindi «la manifestazione forse poteva evitare di raccogliere le provocazioni del centrodestra che vuole, anche su questi problemi, sollevare polveroni ideologici ai quali invece noi non dovremmo abboccare».
Ma dentro il centrosinistra non la pensano tutti come la Bindi. Grillini è infuriato per la mancanza di sostegno per la battaglia in nome dei Pacs da parte della Quercia, in piazza Farnese in effetti D'Alema e Fassino non si sono visti. Anche Capezzone osserva come l'Unione sia «incomprensibilmente timida sui temi dei Pacs, dell'aborto e dei diritti civili in genere» scagliandosi poi contro il Vaticano che sulle manifestazioni avrebbe dato giudizi da «Inquisizione». Pure Boselli critica l'atteggiamento di Prodi che «ha proposto i Pacs» e ora sembra volersi tirare indietro. «Non credo che sia giusto il giudizio che ha dato della manifestazione», osserva.
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