Genova: nel Consolato spagnolo, matrimonio gay

I testimoni e gli sposi non hanno dubbi: quello celebrato ieri pomeriggio al consolato spagnolo di piazza Rossetti, a due passi dalla Fiera del Mare di Genova, è un matrimonio. Solenne, vero e, soprattutto valido. A sancire la promessa d'amore tra due omosessuali: un medico cinquantaduenne, genovese, e un insegnante universitario di quarantadue anni, anch'egli residente a Genova, ma con doppio passaporto iberico e italiano.

Protagonisti del primo matrimonio omosessuale celebrato dentro ai confini italiani. Ma il viceconsole, Miguel Caserza, smentisce categoricamente. "Qui non c'è stato nessun matrimonio. Il console si è insediato soltanto lunedì scorso e, per il momento, sono io a gestire la struttura. E vi assicuro che non è accaduto assolutamente nulla. E, in ogni caso, si sa che la legislazione italiana vieta questo tipo di unione".

Un giallo, insomma, reso ancora più inestricabile dai racconti, dettagliati, di chi, alla cerimonia, ha assistito personalmente. Ma il rebus potrebbe avere una soluzione: quello celebrato ieri mattina in piazza Rossetti sarebbe sì un matrimonio, ma da perfezionarsi con una firma da apporre davanti a un'autorità civile in territorio spagnolo. I due sposi hanno infatti confidato agli amici che, quanto prima, concluderanno l'iter della loro pratica nuziale con un viaggio in Spagna.

A celebrare il rito laico sarebbe stato personalmente il console, alla presenza di una decina di amici e parenti degli sposi. Non solo, la cerimonia non sarebbe stato che un intermezzo tra altri matrimonio eterosessuali.
"Quando il console ha detto "vi dichiaro sposi" e ha aggiunto subito dopo che si trattava del primo matrimonio gay non solo a Genova, ma addirittura in Italia, c'è stato un doppio applauso", racconta un amico degli sposi.

Si sarebbe trattato di una cerimonia particolarmente sobria, lontana da qualsiasi tentazione stravagante. Abiti classici, atmosfera rilassata.

I due protagonisti della vicenda preferiscono rimanere in disparte. Di loro si sa che le "nozze" sarebbero il coronamento di un lungo fidanzamento. I due sposi avrebbero fatto il passo decisivo dopo un dieci anni di vita in comune. A. P., il più vecchio dei due, è un medico dipendente di un'Asl, mentre D. D., insegna all'università di Genova da molti anni. "È una decisione che hanno preso solo quando hanno capito che la storia della loro vita doveva per forza coronarsi con solennità" spiega uno degli invitati. Non esistono dubbi neppure sul fatto che, alla celebrazione atipica abbia fatto seguito il più tradizionale dei rinfreschi, all'interno di un noto locale del centro storico, "I tre merli". Sono gli stessi titolari del ristorante a confermare. Per tutti menù rigorosamente a base di pesce.

In Spagna il matrimonio tra persone dello stesso sesso è diventato legge dello stato dallo scorso giugno. Prima della "rivoluzione" promessa in campagna elettorale e realizzata, tra mille polemiche, da Zapatero, le nozze omosessuali erano ammesse, in Europa, soltanto in Olanda e in Belgio.

La riforma è stata realizzata modificando un articolo del codice civile, nel quale si è specificato che il matrimonio richiede gli stessi requisiti e produce gli stessi effetti quando a contrarlo sono due persone dello stesso o di diverso sesso. Tale modifica ha esteso ai coniugi omosessuali il diritto di adottare congiuntamente, oltre che quello di adottare l'uno i figli dell'altro, biologici o adottivi che siano. Dal mese scorso via libera ai matrimoni omosessuali anche in Inghilterra.

Beh, che dire... auguri!