Preti pedofili

Mercoledí 05.04.2006 12:51
Di Antonino D’Anna

Gli arresti di Pomezia e le indagini su casi sospetti di pedofilia devono essere rispettati. Ci sono dei preti presunti innocenti fino a sentenza definitiva, e questo vale per tutti quelli che si trovano in situazioni simili. Ma questo non impedisce una riflessione.

La pedofilia tra i sacerdoti esiste. Sbaglia chi può pensare che siano tutte fandonie inventate tra gli anticlericali: esistono, purtroppo, sacerdoti che hanno violentato dei bambini. E che sono stati spostati di parrocchia in parrocchia da parte di vescovi incapaci di fare il loro mestiere, che era quello cioè di denunciare lo scandalo e provvedere a dare giustizia alle piccole vittime. Queste cose esistono, sono accadute e su questo ci sono sentenze di tribunali, soprattutto americani. Non si possono negare, sono la piaga che colpisce la Chiesa del XXI secolo. Così come esistono tanti sacerdoti per bene e dignitosi che amano davvero il prossimo. E per fortuna sono ancora la maggioranza.

Del resto, accuse di pedofilia colpiscono fin nel cuore del Vaticano: di questo è sospettato padre Marcial Maciel, fondatore dei Legionari di Cristo (movimento cui è vicino l’ex governatore di Bankitalia Antonio Fazio), oggetto delle dichiarazioni di ex piccole vittime che solo dopo molto tempo hanno voluto rivelare il loro presunto dolore.

Questi drammatici argomenti sono stati richiamati sotto il giudizio riservato della Congregazione per la Dottrina della fede con una lettera del 18 maggio 2001 firmata dall’allora cardinale Joseph Ratzinger e controfirmata dal cardinale Tarcisio Bertone, vescovo di Genova (la trovate qui: http://www.zenit.org/english/archive/documents/DF-gravioribus-delictis_en.htm). E che in particolare, nella parte centrale riserva proprio il (traduciamo dal suo bel latino): “Delitto contro i costumi, ossia: delitto contro il sesto Comandamento commesso da un chierico con un minore fino all’età di 22 anni”. Il Sesto è: “Non commettere atti impuri”, per capirci.

E la lettera, sempre nel suo bel latinorum, precisa che: “Si deve segnalare che l’azione criminale per i delitti riservati alla CDF si estingue per prescrizione in un decennio. Per i delitti perpetrati da un chierico con un minore la prescrizione inizia a decorrere dal giorno in cui il minore ha compiuto il 22mo anno d’età”. E conclude perentoria: “Questo genere di cause sono soggette al segreto pontificio”, ossia si incorre nella scomunica, assolvibile solo dal Papa in persona, qualora lo si rivelasse. Precisando però che “Per mandato del Sommo Pontefice (…) si auspica che non solo si evitino in tutti i modi i delitti più gravi, ma soprattutto che abbiamo la maggior cura e sollecitudine pastorale per la santità di chierici e fedeli anche attraverso l’uso delle necessarie sanzioni”.

Sappiamo che in questi atti è prudente e quasi d'obbligo il silenzio. Ma sarebbe meglio non mandare in prescrizione la possibilità per una vittima di difendersi e chiedere giustizia. Giusto vigilare perché questi delitti siano evitati, ma è ora di essere onesti, in questo la Chiesa deve essere una casa di vetro, al di sopra di ogni sospetto.

Santità, lei ha firmato questa lettera. Ha parlato di "fare pulizia" dalla "sporcizia" della Chiesa: per favore, abolisca il segreto su queste cause e le renda sempre appellabili. Perché la Chiesa non abbia a macchiarsi di una taccia che non merita, quella di essere un luogo omertoso.

Un sacerdote arrestato per pedofilia e gravi atti di violenza sessuale su minori, altri due raggiunti da provvedimenti di custodia alternativi: questo il bilancio di un'operazione a Pomezia da parte della Squadra Mobile di Roma, coordinata dalla procura di Velletri.

Sulla vicenda gli investigatori mantengono il massimo riserbo, ma, secondo indiscrezioni, si è appreso che sia il religioso arrestato che gli altri due raggiunti da provvedimenti giudiziari sarebbero parroci della cittadina laziale. Sempre dalle indiscrezioni è trapelato che gli investigatori starebbero operando diverse perquisizioni in ambienti ecclesiastici di Pomezia.

Secondo le indagini compiute il sacerdote Marco Agostini avrebbe compiuto abusi sessuali sui minori sin dal 1993 nei confronti di ragazzini con cui veniva in contatto nell'ambito della sua attività di religioso. Dopo essere entrato in seminario, Agostini, divenuto sacerdote, è stato inviato presso la parrocchia di Torvajanica, sul litorale romano. Qui avrebbe commesso i primi abusi sessuali mentre era incaricato di svolgere attività di catechesi, socializzazione, volontariato e organizzazioni di campi estivi. Successivamente il religioso era stato trasferito nella chiesa di San Benedetto Abate di Pomezia.

L'inchiesta della squadra mobile romana, diretta da Alberto Intini, è partita dopo la denuncia presentata da un 23enne nel 2004. La vittima ha raccontato di aver subito abusi sessuali da parte del sacerdote sin da quando aveva 12-13 anni ed ha fornito inoltre nomi di altre persone che avevano subito analoghe violenze. Gli inquirenti hanno ascoltato altre testimonianze e si è arrivati così a scoprire almeno una ventina di vittime. Le voci su strani atteggiamenti del prete erano già giunte alle autorità ecclesiastiche sin dal 2002, quando è stato avviato nei suoi confronti un processo di "secolarizzazione".

Agostini era stato trasferito dalla parrocchia di Pomezia alla Casa giovani della congregazione dei padri oblati di San Francesco, ad Assisi. Una sorta di ostello per i giovani. Proprio ad Assisi è stato fermato dagli agenti della quarta sezione della mobile, diretti da Dania Manti, per rispondere di abusi sessuali continuati e pluriaggravati. A Marco Agostini sono stati concessi gli arresti domiciliari. Nei confronti dei due parroci della chiesa di San Benedetto Abate di Pomezia e Sant'Arcangelo, dove ha prestato servizio Marco Agostini, e che dovranno rispondere di favoreggiamento personale, è stato disposto il divieto di dimora a Roma e provincia.

A seguito di quella denuncia è nata l'indagine condotta dal sostituto procuratore di Viterbo Luigi Paoletti e gli investigatori della polizia hanno interrogato numerosi giovani, che in due distinte parrocchie di Pomezia, dove don Marco operava, erano stati in contatto con il religioso. Anche loro sarebbero rimasti vittime di violenze sessuali. I casi accertati di pedofilia sarebbero circa 20. La notizia dell'arresto di Don Marco ha suscitato clamore a Pomezia.

E' accusato di atti di libidine nei confronti di alcuni minorenni che frequentavano la sua parrocchia a Oriolo romano nel viterbese

E' stato arrestato per violenza sessuale su minori il parroco di Oriolo Romano, un paese a sud della provincia di Viterbo. Il sacerdote, don Massimiliano Crocetti, di 36 anni, originario di Montefiascone, è stato fermato all'alba nella casa canonica. Il provvedimento di custodia cautelare in carcere è stato emesso dal giudice per le indagini preliminari di Viterbo al termine di lunghe indagini, nel corso delle quali sono stati accertati atti osceni e atti di libidine commessi dal sacerdote nei confronti di alcuni minorenni che frequentavano la parrocchia. Don Crocetti è stato rinchiuso nel carcere Mammagialla di Viterbo in attesa dell'interrogatorio di garanzia.

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Scritto da: zon@ venerdi 23/08/2006 10.50
E' accusato di atti di libidine nei confronti di alcuni minorenni che frequentavano la sua parrocchia a Oriolo romano nel viterbese

E' stato arrestato per violenza sessuale su minori il parroco di Oriolo Romano, un paese a sud della provincia di Viterbo. Il sacerdote, don Massimiliano Crocetti, di 36 anni, originario di Montefiascone, è stato fermato all'alba nella casa canonica. Il provvedimento di custodia cautelare in carcere è stato emesso dal giudice per le indagini preliminari di Viterbo al termine di lunghe indagini, nel corso delle quali sono stati accertati atti osceni e atti di libidine commessi dal sacerdote nei confronti di alcuni minorenni che frequentavano la parrocchia. Don Crocetti è stato rinchiuso nel carcere Mammagialla di Viterbo in attesa dell'interrogatorio di garanzia.

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bah! sempre di più!

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Scritto da: zon@ venerdi 23/08/2006 10.50
E' accusato di atti di libidine nei confronti di alcuni minorenni che frequentavano la sua parrocchia a Oriolo romano nel viterbese

E' stato arrestato per violenza sessuale su minori il parroco di Oriolo Romano, un paese a sud della provincia di Viterbo. Il sacerdote, don Massimiliano Crocetti, di 36 anni, originario di Montefiascone, è stato fermato all'alba nella casa canonica. Il provvedimento di custodia cautelare in carcere è stato emesso dal giudice per le indagini preliminari di Viterbo al termine di lunghe indagini, nel corso delle quali sono stati accertati atti osceni e atti di libidine commessi dal sacerdote nei confronti di alcuni minorenni che frequentavano la parrocchia. Don Crocetti è stato rinchiuso nel carcere Mammagialla di Viterbo in attesa dell'interrogatorio di garanzia.

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Potresti citarmi anche la fonte giornalistica precisa?
Grazie

Mi viene voglia di vomitare...Per colpa di questi uomini schifosi...Per colpa delle loro patologie non curate per i 4 anni in cui ho lavorato all'asilo ho sempre dovuto combattere con una certa diffidenza iniziale dei genitori...Ogni volta che un bambino ti sorride non ti senti libero di risorridere spontaneamente perchè noti quella stessa diffidenza indagatoria...tanto imbarazzante quanto comprensibile.

Benedetto XVI ha parlato oggi di preti pedofili nel suo messaggio rivolto ai vescovi irlandesi in visita in Vaticano. Potete leggere la notizia su repubblica.it e sul sito del corriere della sera. Ratzinger condanna il crimine dell'abuso di minori, ancora più grave se commesso da un uomo di chiesa, e chiede di "prendere ogni provvedimento affinché casi del genere non avvengano di nuovo".
Intanto negli Stati Uniti, dove i casi di preti pedofili sono stati clamorosi e imperdonabile l'omertà delle gerarchie ecclesiastiche, l'opinione pubblica si lascia scuotere dal film "Liberaci dal male" di Amy Berg, uscito il 13 ottobre nelle sale, dopo la presentazione ai festival di Toronto e Melbourne e un premio al Los Angeles Film Festival nel giugno scorso. Per il lancio pubblicitario è stato scelto uno stile horror, con una grande croce e lo slogan «per le vittime non esiste salvezza». Leggete sul film l'articolo del quotidiano Liberazione.