"Io sono convinto che tutte le donne abbiano diritto alla maternità, qualsiasi sia il loro orientamento sessuale".
A parlare è Umberto Veronesi, noto oncologo, fondatore e direttore scientifico dello Ieo, l' Istituto oncologico europeo di Milano, che nella sua rubrica sul settimanale Grazie, in edicola domani,
difende il diritto alla maternitÖ e alla paternità delle coppie omossessuali.
Per Veronesi "noi siamo iscritti in un disegno biologico che porta naturalmente alla procreazione, così come alla morte. Avere un figlio, desiderarlo, fa parte del nostro Dna. E
non dobbiamo scandalizzarci se una donna cerca in tutti i modi di diventare madre, anche se è omosessuale. Fa parte della sua natura". Ricordando come gli altri paesi d'Europa siano già avanti sulla strada della legalizzazione dei diritti delel coppie gay, dal matrimonio alla possibilità di adottare bambini, fino alla procreazione assistita per le donne sole, Veronesi si rammarica che tutto questo in Italia "sia invece ancora un tabù".
Riguardo poi all'educazione dei figli di coppie omosessuali, per Veronesi "ß troppo semplicistico ritenere che un bambino, per crescere in modo equilibrato, abbia bisogno della presenza di un padre e di una madre di sesso diverso".
"Nessuna ricerca scientifica - aggiunge Veronesi - dimostra che essere figli di omosessuali è pericoloso per l'acquisizione della propria identità di genere. La verità è che la società ha bisogno di tempo per adattarsi ai cambiamenti: basti pensare a quello che è successo 30 anni fa ai figli dei separati, che si sentivano a disagio e cercavano di nascondere la loro realtà. Adesso, invece, essere figli di separati è quasi normale". Il direttore scientifico dello Ieo fa quindi un appello affinchè si consideri "con lucidità la presenza dei bambini delle coppie omosessuali, che anche in Italia ci sono. Fare finta che non esistano, questo sì va contro il senso della ragione".