Il governo Prodi ha deciso di non ricorrere alla Corte Costituzionale e dunque di non impugnare la recente legge sui servizi sociali della regione Puglia che in molti ambiti parifica il trattamento riservato alle coppie conviventi, anche dello stesso sesso, a quello delle coppie sposate. Si tratta di una legge da tutti considerata all’avanguardia e nella quale non solo le famiglie tradizionali ma anche le persone conviventi legate da "vincoli solidaristici” possono accedere a tutta una serie di servizi sociali che vanno da quelli per la prima infanzia (asili nido, buoni scolastici ecc.) a quelli di più ampio sostegno alla società, come centri antiviolenza, consultori di mediazione familiare, reinserimento detenuti, assistenza disabili o legati a problemi di salute mentale, bandi di concorso per edilizia popolare e così via. Quando la legge fu approvata, a fine giugno, col supporto dei cattolici e l’astensione della destra, il capogruppo dell'Udc alla Camera, Luca Volontà la definì addirittura «Un colpo mortale alla famiglia tradizionale.» Nel consiglio dei ministri di venerdì la Ministra per gli Affari Regionali Linda Lanzillotta (Margherita) aveva proposto di impugnare la legge a causa di dubbi relativi, appunto, a quei “vincoli solidaristici” di cui parla la legge, ritenendola una definizione “troppo ampia” che potrebbe creare dei problemi di bilancio se fosse elevato il numero dei beneficiari. Questa la motivazione “tecnica” ufficiale, dietro la quale non è difficile scorgere motivazioni più strettamente ideologiche.
Alla proposta avanzata da Lanzillotta si sono opposti fermamente i ministri Bindi (Famiglia), Pecoraro Scanio (Ambiente), Pollastrini (Pari Opportunità) e Ferrero (Solidarietà Sociale) che hanno fatto notare che sulla legge stessa era stato in precedenza fatto un grosso lavoro di mediazione che ne aveva permesso l’approvazione con buon margine. I quattro hanno preannunciato che se la legge fosse stata impugnata loro l’avrebbero sostenuta pubblicamente, il che sarebbe stato controproducente visto che proprio sul tema dei diritti delle coppie non sposate (tra le quali, evidentemente, anche quelle omosessuali) l’intero centro-sinistra sta cercando con difficoltà di trovare un punto di equilibrio tra le varie posizioni che sono al suo interno. Con l’intervento di Romano Prodi, in ragione della “ampia intesa” che ne aveva permesso l’approvazione, la decisione di impugnare la legge di fronte alla Corte Costituzionale è stata accantonata.
Forza Italia parla di «vergogna nazionale» e Rocco Palese, capogruppo Fi in Puglia, dice di temete che la Puglia faccia «da apripista ai Pacs a livello nazionale» e che per questo «L'Italia con Prodi rischia grosso». Critico anche il governatore della Lombardia Roberto Formigoni, soddisfattissimo invece il suo pari pugliese, Nichi Vendola (nella foto), che della legge è stato uno dei maggiori sostenitori.