Usa: Bush sconfitto, leggi anti gay non approvabili

I democratici americani hanno vinto le elezioni di mezzo termine: sono maggioranza alla Camera dei Rappresentanti e potrebbero diventarlo al Senato, se conquisteranno i due seggi in bilico, in Montana e Virginia. Ma queste elezioni avevano un significato speciale per il movimento lgbt: senza maggioranza conservatrice Bush non potrà far approvare leggi anti-gay, erano in corsa candidati anti e pro-gay e in diversi stati si votavano referendum per vietare il matrimonio fra persone dello stesso sesso.

Ragazzi, qui c'è da festeggiare: è vero, sette stati su otto (dal Wisconsin al Colorado) hanno approvato referendum per scrivere nelle proprie costituzioni il divieto di matrimonio fra persone dello stesso sesso, ma uno stato seppur di strettissima misura ha respinto un'iniziativa analoga.

L'Arizona, per la prima volta negli Stati Uniti, ha bloccato l'ondata anti-gay: un voto popolare ha rifiutato di scrivere nella Costituzione la discriminazione per le persone gay e lesbiche rispetto al matrimonio.

Non è tutto: a New York è diventato governatore Eliot Spitzer, sostenitore del matrimonio fra persone dello stesso sesso, e in Pennsylvania è stato sconfitto il campione della destra cristiana estremista: Rick Santorum, braccio destro di Bush e numero 3 dei repubblicani al Senato, non metterà piede a Washington, almeno fino alle prossime elezioni. E in generali i candidati anti-gay sono stati puniti dal voto. Sta a vedere che ci ritroviamo un riflusso liberal?