Nella Margherita, spaccata in due sulle coppie di fatto, prove di guerra semimondiale. Da una parte i teodem, i cattolici oltranzisti che fanno riferimento al cardinale Camillo Ruini, che sparano a zero su ogni possibile legge.. Dall'altra un documento firmato da 60 parlamentari, sempre del partito, che chiedono alla Chiesa di non disturbare il legislatore". E, nel mezzo, Dario Franceschini, capogruppo dell'Ulivo alla Camera, e il presidente del Senato, Franco Marini, che tentano da bravi democristiani di far rientrare i contrasti.
I teodem ribadiscono la loro contrarietà "alle parafamiglie", dicendo sì solo a una serie di diritti per le persone che vivono in unioni di fatto. "Vogliamo più famiglia e meno Pacs" dice senza mezzi termini Paola Binetti. "Non vogliamo un istituto giuridico nuovo" aggiunge Enzo Carra, per il quale è questo "il punto dirimente". In una conferenza stampa alla Camera i teodem rivendicano la loro posizione e auspicano un "testo sulle unioni civili che sia equilibrato, altrimenti non lo voteremo". Carra osserva: "Con le famose sette righe del programma dell'Unione, si è fatto un passo avanti notevolissimo, ma non vorrei che sia venuto in mente a qualcuno di forzare".
La risposta ai teodem arriva a stretto giro di posta: non dalla sinistra radicale ma da altri cattolici sempre della Margherita. "Difendiamo la libertà della Chiesa e la sua missione - è scritto in un documento firmato da sessanta parlamentari - chiediamo proprio nel rispetto di quella missione, che non si metta in dubbio la laicità delle istituzioni, e la nostra responsabilità di legislatori, cui tocca il compito di legiferare per tutti". Il gruppo di firmatari riunisce ex del Ppi e prodiani.
Di fronte a queste posizioni così diverse, il presidente del Senato fa orecchie da mercante: "Sul tema, nella Margherita, c'è una posizione unica; ed è caricaturale rappresentarla come un partito diviso in gruppi tra loro in dissenso. "Il nostro - prosegue - è un partito che va assieme all' appuntamento del Partito democratico e non vedo queste divisioni. E, da Rutelli a tutto il gruppo parlamentare c'è una posizione unica sul problema delle unioni civili: la disponibilità a definire bene i diritti dei conviventi ma sempre con il riferimento alla centralità della famiglia". Guerra rinviata.