Il gaio popolo dell'Idroscalo Una folla felicemente compatta in arrivo da tutto il Nord. Gli spagnoli sono accolti come i re magi: "Beati voi, che bello avervi qui oggi, diteci com'è..." Si balla, soprattutto house con spruzzate di revival italiano, da Pupo a Giuni Russo passando per Heather Parisi, si beve, si canta con l'icona Anna Oxa PAOLO BERIZZI (segue dalla prima di cronaca) "Sarebbe bello se venisse anche lui a ballare - se la ride Peter - ci divertiremmo che nemmeno al Carnevale di Rio". Peter è scandalosamente uguale a Costantino, dall'aria deve essere molto consapevole; indossa una camicia bianca con spacco a U fin sopra l'ombelico, e bianco e traforato è pure lo zuccotto calcato sul capo. Si rigira nelle mani il ciondolo tribale d'argento che pende dalla collana, poi accenna un lieve movimento dei fianchi sulle note di "In alto mare" di Loredana Bertè, qui in versione remix. Un tipo gli va incontro offrendogli un boccale di birra: "Costa, stasera vinci tu. Sicuro". Il programma di ieri, nel primo villaggio gay nella storia di Milano, prevede infatti l'elezione di Mister Binario1. Presenta la Cesira, special guest Maurizia Paradiso. Per l'occasione una folla orgogliosa e felicemente compatta cala sulle rive dell'Idroscalo, al suo battesimo omosessuale. Vengono da tutto il nord, si vede dalle targhe delle auto, e si capisce stando in coda al bar. Ci sono gli spagnoli, anche. Li accolgono come i re magi, perché - "beati voi, che bello avervi qui oggi, diteci com'è..." - portano in dono il riflesso delle gemme di democrazia dell'illuminato Zapatero. Dice Fabio, pubblicitario di Seregno: "Se in questo paese continuano a considerarci dei diversi, se le coppie di fatto devono essere solo uomo donna, beh, signori, è meglio che si faccia le valigie e si vada tutti a vivere Madrid". Di questo si era molto parlato all'ora dell'aperitivo, con più nozionismo ma nel suggestivo corner kitch-baroccheggiante dello spazio Karma. Il dibattito è intitolato "La scelta dei Pacs", patti chiari amicizia lunga, "Riconoscimento delle coppie dello stesso sesso: via italiana e via spagnola". Ospiti Grillini, Cecchi Paone e Vittorio Agnoletto. La testimonianza della delegazione spagnola è tradotta da Linda, interprete di Città del Messico, unica donna eterosessuale nel gruppo di lavoro dell'Arci gay. "La vita di coppia degli omosessuali non ha uno storico, e il futuro sono pagine bianche da riempire", ragiona Amedeo Patrizi, vice presidente Arci. Cecchi Paone annuisce con la testa, il sorriso disteso davanti alle tartine dell'happy hour. Abito panama, Lacoste bianca, l'uomo della Machina del Tempo arriva scortato da due amici in jeans e maglietta, più giovani e più palestrati. "Il bello del nostro mondo è l'estrema libertà, il non rinchiudersi dentro certi schemi - dice ancora Amedeo - ognuno fa ciò che vuole, sempre nel rispetto". Qui si balla (molto, prevalenza house con spruzzate di revival italiano, da Pupo a Giuni Russo a Heather Parisi), si beve (molto, "il cocktail più gettonato è il "Sex on the beach", vodka alla pesca, succo d'arancia, fragola), si canta (questa sera c'è l'icona gay Anna Oxa). Gli omofobi e i conservatori sostengono che altre attività di socializzazione siano custodite - ma nemmeno troppo - dai segreti del parco; dal bosco di platani accarezzati dal vento che soffia al tramonto. Nell'aria s'ode la voce poderosa di Freddy Mercury. Elena e Francesca, mano nella mano, si fermano in mezzo alla pineta ad ammirare la Citroen Pluriel arancione con inserti a fiori, esposta dallo sponsor. Si scambiano un bacio appassionato. Poi si infilano dentro lo stand de "La Vilma", essenziale bazaar saffico, il primo sexy shop italiano dedicato alle donne lesbiche. Qui nessuno fa battute da caserma se vede esposto un oggetto ludico denominato "banana vibe"; c'è una bella atmosfera da villaggio globale, e al variopinto stand di Crisalide, azione trans, Veronica non si vergogna di lasciare intravedere il suo petto siliconato. Distribuisce profilattici aromatizzati e lubrificante in bustina tascabile. "Fermiamo l'Aids", è scritto sulla parete ricoperta di abiti di scena tipo Village People. Quelli di "Fuori", storico movimento gay (anche un "mensile di rivoluzione sessuale" chiuso nell'82), hanno incorniciato stampe dell'epoca. Una recita "Sono frocio. Ergo sum", Cartesio in versione Babilonia. A proposito, sapete qual è la differenza tra outing e coming out? L'outing è quando qualcuno rivela pubblicamente che tu sei omosessuale; il coming out è quando a rivelarlo sei tu stesso. E le "velate"? Nel gergo sono quelli o quelle che non sono ancora usciti allo scoperto. Il concetto lo spiegano, a due ragazzi sulla ventina, i saggi di Arcigay. All'Idroscalo è sera. I soliti sciami di zanzare, che regnano padrone sulla fauna del luogo, nonostante la massiccia opera di disinfestazione, calano sui bicipiti scolpiti del Pride che balla. Questa notte, in mezzo a tutta questa gente, con la musica e le stelle che si specchiano sul lago, molte "velate" si faranno coraggio e smetteranno di giocare a nascondino.
(da La Repubblica)
http://www.gaynews.it/view.php?ID=32542