Pagina I - Milano LETTERA A BLUE NEON Io, lesbica sono stanca di essere umiliata COSTANZA SEPE Caro Blue Neon, tutte le mattine mi sveglio alle 7 e con i mezzi pubblici vado a lavorare. Sono impiegata in una grande azienda. Talvolta la sera esco con gli amici, spesso sto in casa a leggere. Sono volontaria di una linea telefonica di aiuto. Una vita normale, uguale a quella di molti altri. Ma sono lesbica. Vivo con la mia compagna una relazione stabile e monogamica da oltre cinque anni, simile a quella di milioni di coppie nel nostro Paese. Sono stanca di essere "bollata" come perversa, disturbata, pericolosa per la società. I recenti fatti di cronaca a Milano dimostrano che non è sufficiente essere etero per essere "normali". Sabato scorso ero al Gay Pride per chiedere un riconoscimento della mia dignità e dei miei diritti. Un anno fa la mia compagna è stata ricoverata d'urgenza per un malore. In ospedale, non volevano darmi informazioni, perché "non ero una parente". Sono riuscita a sapere come stavano le cose e a entrare nella stanza solo perché la sorella di lei (mia cognata?)ha garantito per me e ha fatto da tramite con i medici. Mi piacerebbe che i nostri politici la smettessero di fare sterili polemiche. Le lesbiche e i gay esistono, far finta di non vederli, non riconoscerli, non dare loro diritti e doveri è puerile e certamente non risolutivo.
(Repubblica, La del 10/06/2005)
http://www.gaynews.it/view.php?ID=32659