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Pannella su Benedetto XVI: "Speravo cambiasse: è uguale a Ruini"

Ultimo Aggiornamento: 01/07/2005 09:32
28/06/2005 08:46
 
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L'intervista a Marco Pannella del Corriere della Sera


Roma, 26 giugno 2005
Quello che segue è il testo dell'intervista pubblicata stamani sul Corriere della Sera

Pannella, lei ha detto il giorno del referendum: "Nei giorni del Conclave andavo in piazza San Pietro con un cartello che invocava Giovanni XXIV o Francesco I. Ci hanno dato Ratzinger e ho sperato che il carisma lo trasformasse. Non è accaduto. Il Papa è espressione massima di un blocco di potere mai così forte". Conferma? O si pente?

Quel "blocco di poteri" è fortissimo, certo. Ma è, al contrario, pressoché nulla la forza spirituale, etica, morale dell'attuale potere Vaticano e delle gerarchie ecclesiastiche anche presso il popolo dei fedeli, dei credenti, dei religiosi, delle altre comunità cristiane. Si rovescia ovunque uno tsunami di immenso potere, immagini faraonico-holliwoodiane, con scenografie che richiamano in modo preoccupante le immense manifestazioni popolari di tutti i regimi autoritari e totalitari. Dietro tutto questo si punta a conquistare e usare con violenza il "braccio mondano" degli Stati, quelli democratici e di diritto, considerati come i veri, attuali nemici da piegare e sottomettere.

Ratzinger ha già fatto tre affondi dal giorno della sua elezione. Il primo è stato quello sulle coppie di fatto e i gay. Ricorda?

No. Per quanto gravi questi attacchi, anatemi ormai stranoti che suonano spesso come maledizioni, v'è altro -che non scorgiamo- di ancor più grave dei vecchi riflessi sessuofobi o omofobi che almeno contengono in sé propri anticorpi. Oggi, sotto attacco feroce, non di rado straziante, specie in Italia ma ovunque nel mondo, sono -nella loro fede, nelle loro scelte etiche, morali, civili- i credenti; i credenti cattolici. Sono senza voce, alluvionati e travolti dalle Televisioni del duopolio letteralmente occupate da ecclesiastici di potere e di un regime guelfo e illiberale, filoclericale, filovaticano, a destra ma anche a sinistra. Un regime assolutamente, almeno per ora, isolato nel mondo come ai tempi dei Concordati a raffica con fascisti, nazisti, franchisti, salazaristi. I cattolici della Rosa Bianca Tedesca rappresentano, loro, e non il Vaticano, non questa "Chiesa", la testimonianza di martiri e di eroi della fede cattolica e cristiana, fede nella libertà anche nelle catacombe e nei lager dell'impero comunista. Io vorrei supplicare, davvero, tutti a cercare di conoscere, comprendere, rispettare l'angoscia, la sofferenza nella quale stanno vivendo migliaia di parroci, di religiosi, di suore, di cattolici formatisi nell'ispirazione del Concilio Vaticano II, dei professori di religione di nomina vescovile e stipendio statale, dei "distaccati" nelle strutture sanitarie e assistenziali nelle stesse condizioni….

Il secondo ha riguardato invece l'incontro con Ciampi e lo "scontro" sulla laicità dello Stato. Che per Ratzinger viene comunque definita, in qualche modo, dalla Chiesa

Il Papa non perde occasione per ribadire che la sua "Chiesa" riconosce solamente la "Libertà nel bene", essendo poi il male (e il Maligno suo autore) tutto ciò che tale le appaia nelle varie circostanze storiche e umane. Sempre più Papa Ratzinger ci ripete che il suo Stato "laico" è quello che accetti di essere e riconoscersi come braccio mondano del monopolio chiesastico dell'Etica, della Morale, della Dottrina della verità; compito degli Stati è di tradurlo in leggi e norme, in divieti e in punizioni conseguenti. Al "relativismo cristiano" del Cardinale Martini, al "sensus fidelium", alla sua "recoeptio", teologicamente necessaria perché decreti gerarchici vivano come espressione della Chiesa e della fede, la risposta è quella, purtroppo prevista e paventata da tanta parte dei teologi cristiani e cattolici e dalla chiesa vivente come "missione" nello sconfinato mondo dei "dannati della terra".

Adesso un nuovo catechismo nel quale lancia un invito a tutelare l'embrione

Di cosa ci sorprendiamo? Lo Stato Città del Vaticano è l'ultimo Stato assoluto che la storia contemporanea conosca; al suo interno nessuna divisione dei poteri, nessun effettivo diritto vive; il Pontefice è teoricamente crocefisso da un immane compito di unico proprietario e responsabile, gestore e custode di immensi "beni", un patrimonio senza precedenti di poteri e di oro, incontrollabili e simoniaci per loro natura "terrena". Il Teologo Ratzinger ben lo sapeva e ne soffriva. Ricordava che le Chiese "spogliate" dagli Stati ne avevano spesso tratto benefici che, "purtroppo" da sola non aveva ancora mai saputo conquistare. Sul Catechismo (e sul diritto canonico!) occorrerà tornare in modo più meditato e articolato.

Non crede che le posizioni del Papa coincidono in maniera perfino sorprendente con quelle di Ruini?

"Sorprendente", no. Ma nel Papa può esser anche sofferenza e rassegnazione quel che in Ruini è piacere, spontaneità temporalistica molto "romana", da nuovi "Stati pontifici".

Cosa dobbiamo aspettarci adesso? E come si può fronteggiare questo nuovo corso del Vaticano?

Occorre rapidamente organizzare la globalità di uno scontro che, altrimenti, sul solo teatro italiano, sarebbe ineluttabilmente perso per le forze della democrazia, della libertà, religiosa oltre che quella di conoscenza e di scienza. Da radicali, con Luca Coscioni, Emma Bonino, all'ONU, in America Latina, in Estremo Oriente, oltre che in Europa occorre che la religiosità laica e tollerante sappia organizzarsi nella difesa dei diritti umani prescritti dalle "Carte dei Diritti dell'uomo", contro i fondamentalismi che stanno dando tremendi colpi di coda all'interno sia dell'Islam che del mondo cattolico che insieme generano terrorismi ideologici e non solo.

Lei cosa farà su questo fronte? Sente minacciate anche le battaglie radicali?

Con i fatti, i comportamenti, le lotte, ma anche incalzando con dialoghi puntuali, proporre alternativa liberali e laiche alle forze riformatrici perché ovunque nuovi welfare s'affermino senza illusorie e strumentali rinunce alle libertà. Perché si trasfonda nelle forze politiche riformatrici.

http://www.radioradicale.it/primopiano.php?mostra=1432
01/07/2005 09:32
 
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Io su Ratzemberger non avevo nemmeno la speranza invece
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