16/11/2005 17:38 |
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Il sindaco della città polacca di Poznan ha negato il permesso - adducendo motivi di sicurezza - a un gruppo di attivisti gay che avevano chiesto di svolgere nel weekend un corteo, chiamato "Marcia dell'uguaglianza", sulla via centrale della città.
"E' stato deciso di vietare la marcia - ha spiegato Anna Szpytko, portavoce del sindaco Ryszard Grobelny - perché quello specifico percorso del corteo crea pericolo per vita, salute e proprietà". La decisione di Grobelny è stata presa - ha proseguito la portavoce - dopo che la polizia ha dichiarato di non poter garantire la sicurezza nel corso della programmata "Marcia dell'uguaglianza", perché si svolgerebbe in un'area pedonale dove sono presenti numerose vetrine di negozi. Una decisione presa non per motivi "ideologici", ha concluso Szpytko.
Gli organizzatori, che hanno rifiutato un percorso alternativo, hanno promesso che non rinunceranno al corteo previsto. |
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20/11/2005 03:10 |
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POLONIA: ARRESTI AL CORTEO DEL GAY PRIDE A POTSDAM
LA SFILATA VIETATA PER QUESTIONI LEGATE ALLA SICUREZZA
Varsavia, 19 nov. - (Adnkronos/Dpa) - Decine di arresti sono stati effettuati oggi a Potsdam, nella Polonia occidentale, durante il corteo del gay pride, partito nonostante il divieto dell'amministrazione locale e regionale. Le forze dell'ordine sono intervenute subito dopo l'inizio della manifestazione, fermando diversi attivisti per essere interrogati, ma anche numerosi oppositori alla marcia dell'orgoglio gay riunitisi per protestare contro il corteo.
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21/11/2005 06:51 |
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Gli omosessuali polacchi sfidano i divieti e sfilano a Poznan. Gay Pride a ogni costo. Hanno ignorato il divieto del sindaco e del governatore gli omosessuali di Poznan. E così alla fine la marcia c'è stata, meno colorata e meno ostentata di altre ben più note, come a Berlino, ma pur sempre provocatoria.
Il primo cittadino di Poznan l'aveva vietata per questioni di sicurezza, temendo scontri, ma la marcia si è svolta complessivamente senza problemi, sebbene non siano mancate le tensioni con i partecipanti alla contro-manifestazione. A giugno una manifestazione analoga era stata vietata dall'ex sindaco di Varsavia Lech Kaczynski, vincitore delle presidenziali di ottobre. Kaczinki aveva dichiarato che manifestazioni di questo genere facilitano la diffusione dell'omosessualità.
Secondo le associazioni per i diritti umani si tratta di una grave violazione da parte delle autorità. |
21/11/2005 07:56 |
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22/11/2005 07:30 |
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La lega ceca glbt paragona l'azione polizia polacca con le pratiche dei regimi comunisti La lega gay e lesbica della Repubblica ceca ha protestato in una lettera aperta, consegnata oggi all'ambasciata polacca a Praga, contro la repressione da parte della polizia di una manifestazione di omosessuali, svoltasi sabato scorsa a Poznan, in Polonia occidentale. Lo riferisce oggi l'agenzia stampa ceca Ctk.
La Lega ceca ha condannato l'azione della polizia contro la dimostrazione, paragonando l'accaduto con le pratiche adottate durante il regime comunista.
Più di 60 dei circa 500 partecipanti alla marcia dell'uguaglianzà, una manifestazione contro la discriminazione sessuale e razziale promossa da associazioni gay polacche, da femministe e Verdi, ma vietata dalle autorità locali, sono stati fermati ed interrogati dalla polizia.
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