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Indagine gay

Ultimo Aggiornamento: 07/12/2005 12:56
07/12/2005 12:56
 
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Quanti sono in realtà gli omosessuali? L’esperienza sessuale e le sue diverse dimensioni. Le confusioni adolescenziali

Ma ora che in Gran Bretagna i gay si possono sposare, vogliamo chiederci quale sarà il volume dei matrimoni omosessuali che si potrebbe sviluppare nel mondo qualora tutti i Paesi istituzionalizzassero questo tipo di unioni? Ossia quanti sono in realtà i gay-gay?

Fu il biologo Alfred Kinsey che, intervistando circa 2 milioni di persone, effettuò il più rilevante studio sul comportamento sessuale della popolazione americana che venne raccolto in due volumi: quello sugli uomini uscito nel 1948 e l’altro sulle donne uscito nel 1953. Kinsey scrive che il 10% degli uomini, tra i sedici e i 55 anni, sono più o meno esclusivamente omosessuali per almeno tre anni della loro vita.
Il 4% degli uomini bianchi sono esclusivamente omosessuali per tutta la vita mentre il 37% della popolazione maschile ha avuto almeno un’esperienza omosessuale raggiungendo l’orgasmo.

Nessuna contraddizione tra queste affermazioni, ma va detto che Kinsey come molti studiosi dopo di lui - lo scrive chiaramente Marzio Barbagli - si riferiva solo ai comportamenti quando cercava di misurare le dimensioni della popolazione omosessuale. Per lui omosessuale era chi faceva l’amore con una persona dello stesso sesso e raggiungeva l’orgasmo con rapporti orali, anali o con la masturbazione.

Kinsey non teneva in alcun conto il fatto che un uomo si sentisse solo attratto sessualmente da un altro uomo e che una donna si innamorasse di un’altra donna e desiderasse solo starle accanto, carezzandola dolcemente. Bisogna infatti sapere che gli anni della pubertà sono un periodo confuso sia dal punto di vista fisico sia emozionale e molti adolescenti devono fare i conti con una certa ambiguità sessuale. I teenager si infatuano spesso di persone con cui sono a contatto (un insegnante, il miglior amico, il genitore di un amico).

Se una ragazza frequenta una scuola interamente femminile, l’oggetto del suo amore potrebbe essere non maschile, ma ciò non significa che da adulta diventerà omosessuale. Talvolta la curiosità può portare ad un incontro con una persona dello stesso sesso. Se l’esperienza si rivela piacevole, potrebbe essere la prima di molte altre, ma potrebbe anche restare semplicemente relegata nel libro della vita. Per quanto alcuni giovani sembrino sapere automaticamente, fin da piccoli, se siano omo o eterosessuali, altri non riconoscono la propria tendenza, se non molti anni più tardi.

La sessualità si sviluppa solo col tempo, emerge lentamente e non si stabilizza subito. I sentimenti, le attrazioni e le relazioni aiuteranno, infine, un giovane a comprendere la propria tendenza sessuale. Ironicamente i bisessuali, ossia i soggetti attratti da entrambi i sessi, ossia quelli che possono avere relazioni con uomini e donne, ma non in genere nello stesso tempo, hanno, spesso, maggiori difficoltà a scoprire la loro identità sessuale e rivelarla. La bisessualità è talora considerata una fase di transizione da un’identità etero a una omosessuale. Per alcuni è davvero così, ma altri restano bisessuali per tutta la vita.

Talvolta sentono di non appartenere a nessuna categoria poiché, mentre esistono sia una cultura eterosessuale predominante sia comunità omosessuali, non vi è nulla a cui i bisessuali possono far riferimento in maniera specifica. La bisessualità sta gradualmente acquisendo un certo riconoscimento e oggi esiste qualche struttura di supporto, ma resta sempre più difficile da trovare.

In ogni modo, per capire l’esperienza sessuale, è giusto dire con Marzio Barbagli che “dobbiamo tenere distinte almeno tre delle sue molteplici dimensioni. La prima è costituita dai sentimenti che a loro volta comprendono sia i desideri sia gli affetti; sia l’attrazione che si prova nei riguardi di una persona, la voglia di avere rapporti sessuali con questa, sia l’amore che si sente nei suoi confronti.
La seconda è data dai comportamenti, dall’attività erotica ed era l’unica che Kinsey considerava rilevante.
La terza dimensione è costituita dall’identità, dall’insieme dei significati che una persona attribuisce a ciò che sente e che fa, da come si definisce dal punto di vista sessuale.” Tutte queste dimensioni non sempre coincidono.

Stando ai risultati dell’indagine condotta sulla popolazione americana dal Department of Sociology dell’Università di Chicago, si dichiara omosessuale l’1,45% della popolazione femminile e il 2,85% di quella maschile ma il 9% di quella che vive nelle grandi città). Per i comportamenti invece ha avuto rapporti sessuali con una persona dello stesso sesso nel corso della propria vita il 4% delle donne e il 4,9% degli uomini.

Se poi passiamo ai sentimenti, la quota di chi ha provato attrazione erotica per una persona dello stesso sesso sale al 7,5% per le prime e al 7,7 per i secondi. “E’ dunque evidente che il numero di omosessuali esistente in un paese varia considerevolmente a seconda degli aspetti della sessualità che vengono presi in considerazione. In ogni modo non dovremmo avere un numero straordinario di nozze gay, a meno che non diventi una moda e un modo per mettersi in mostra aiutati anche dalle relative cause di separazione e successivi divorzi di omosessuali più o meno noti.


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