Identità, sessualità e rispetto delle minoranze

L’identità sessuale, profondamente ridefinita nell’adolescenza, è una parte assai importante dell’identità tout-court; essa, però, è qualcosa di più complesso dell’orientamento sessuale.

Invece talora sembra che gay, travestiti, transessuali (e naturalmente eterosessuali) tendano a fondare la propria identità proprio sull’orientamento sessuale, percependosi e venendo percepiti come una sorta di minoranza etnica o di enclave (passando nel patologico, ciò può accadere, poniamo, anche con le anoressiche o con i depressi).

Il rispetto delle minoranze è fondamentale in democrazia; anzi: sono spesso le minoranze a fare davvero la storia. Però una battaglia come quella per i Pacs, se condotta in nome di una “minoranza sessuale”, può apparire settaria ed estranea ai più: si tratta in realtà soprattutto del diritto delle coppie che preferiscono la convivenza al matrimonio di veder riconosciuta pubblicamente la propria unione.

L’orientamento sessuale dei membri della coppia appare in un simile contesto del tutto secondario.
Non sto sostenendo che i “diversi” (la differenza è il sale della vita!) debbano vergognarsi o mimetizzarsi: però porre troppo l’accento su una dimensione dell’esistenza può portare a mortificare tutte le altre.