Incontro dei Ds sulle coppie di fatto
La Montecchi: programma, gli "atei devoti" non rendono possibile fare di più
Le proposte dell'Unione sulle "coppie di fatto" sono un punto di inizio per il rilancio della questione dei Pacs, i patti civili di solidarietà già utilizzati nella legislazione francese, E' questa la risultanza di un partecipatissimo incontro sul tema delle unioni civili organizzato martedì scorso presso la sezione Ds del Centro storico ed organizzato dal Comitato cittadino della Quercia in collaborazione con la Sinistra Giovanile.
L'intento dell'iniziativa, come sottolineato dagli organizzatori, è stato quello di porre al centro del dibattito politico il rispetto delle persone, delle loro scelte di vita, dei loro legami e della solidarietà, che possono appunto estrinsecarsi nella formula dei Pacs. Si tratta quindi un accordo tra due persone, di sesso diverso o dello stesso sesso, per regolarizzare i rapporti personali e patrimoniali della loro vita in comune.
In fondo, secondo i dati forniti durante la serata, le stesse forme di famiglia, ad esempio nel territorio del comune capoluogo, sono cambiate. Le "famiglie di fatto", nel 2005, sono 2.421, il 7,3% delle 33.124 famiglie complessive. E' diminuito il numero dei matrimoni e sono aumentati i riti civili: nel 2004, su 537 cerimonie, 294 si sono svolte in chiesa e 243 in municipio. Infine, il 13,2% delle nozze degli ultimi vent'anni si è concluso con una separazione od un divorzio.
L'onorevole Elena Montecchi ha rimarcato come questa scelta rappresenti la migliore proposta per la regolamentazione di tali forme di convivenza, e si è dichiarata ottimista sul fatto che nella prossima legislatura possa essere approvata una normativa in tal senso. "All'interno del programma dell'Unione non credo si potesse fare di più, in questa campagna elettorale, dove un centro destra di "atei devoti" ha introdotto una modalità anomala del sentire le gerarchie religiose su atti legislativi e di portare trofei alle stesse a seconda dei casi". La parlamentare diessina ha poi ricordato come la proposta di legge sul cosiddetto "divorzio breve", da lei stessa presentata, sia affondata miseramente proprio alla luce di queste convenienze di parte.
Anche Sirte Cornioli, candidata alla Camera nella lista dell'Ulivo, ha espresso la speranza che per le unioni civili eterosessuali ed omosessuali possa essere al più presto varata una legislazione garantista, di pieno riconoscimento dei diritti, e che le proposte dell'Unione in merito possano rappresentare un solo punto di partenza in questa battaglia. La Cornioli ha poi ricordato che, per quanto concerne il Comune di Reggio, l'applicazione della legislazione sul regolamento anagrafico è riuscito ad evitare discriminazioni alle persone che hanno fatto questo tipo di scelta in alcuni campi fondamentali, ad esempio nell'accesso ai buoni affitto od alle case popolari.
Stefano Fancelli, segretario nazionale della Sinistra Giovanile, ritiene che la battaglia per i Pacs sia "una battaglia di civiltà, politica e culturale, in difesa dei diritti civili", e che non rappresenti certo una risposta ideologica ad una degenerazione familista.
Sergio Lo Giudice, presidente nazionale di Arcigay, non nasconde di "avere provato delusione di fronte alle proposte sulle unioni di fatto contenute nel programma dell'Unione", dal momento che, a suo parere, "di fronte a forme di convivenza diverse dal matrimonio, rischiano di essere riconosciuti i diritti dei singoli a scapito di quelli della coppia". Secondo Lo Giudice, i problemi nei confronti degli omosessuali sono ancora presenti, sia sotto il profilo normativo, sia sotto quello sociale e lavorativo. E sono quindi ancora molti, a suo parere, i gay e le lesbiche che vivono "nell'ombra".
"Una legge che riconoscesse dignità pubblica a questi amori, dando loro uno status giuridico, sarebbe molto importante, mentre il riconoscimento dei diritti dei singoli, di fatto, creerebbe una discriminazione dei gay italiani nei confronti degli eterosessuali, ma anche nei confronti degli altri omosessuali dei paesi europei", ha concluso Lo Giudice, convinto dell'impegno della quercia a favore dei Pacs.