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Il movimento Glbt commenta le elezioni 2006

Ultimo Aggiornamento: 02/05/2006 06:23
02/05/2006 06:23
 
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Commentando le Elezioni
Grande risultato per il movimento GLBT


È stata una corsa lunga e faticosa, durata mesi e costata molto impegno a tutti, ma il risultato delle elezioni politiche di aprile è stato, a prescindere dalle ideologie, un grande risultato per il movimento Glbt. Due sono i dati più eclatanti: il raddoppio della rappresentanza diretta del movimento in Parlamento e la vittoria della coalizione che ha inserito nel programma la tutela delle coppie di fatto dello stesso sesso.
Alla Camera sono stati confermati i mandati parlamentari a Franco Grillini e Titti De Simone, i quali saranno accompagnati nei prossimi cinque anni dal neo deputato Vladimir Luxuria, mentre al Senato approda per la prima volta un militante gay, uno dei fondatori di Arcigay, Giampaolo Silvestri.
Il successo politico del movimento si è completato con la vittoria della coalizione del Centrosinistra guidata da Romano Prodi, nel cui programma sono state vergate le famose/famigerate sette righe del capitoletto sulle Unioni Civili, tanto controverse da divenire uno degli argomenti più dibattuti dell’intera campagna elettorale, tanto contestate da suggerire alcune associazioni Glbt a prendere le distanze dall’Ulivo e da Prodi, ma probabilmente anche tanto apprezzate, assieme all’intero programma, per la novità della ventata di rinnovamento che quelle sette righe, comunque, rappresentano, da aver intercettato la massa del voto giovanile, quello sotto i venticinque anni.
Un’altra novità assoluta, rispetto al sistema elettorale, è che per la prima volta nella storia della Repubblica, una coalizione di Centrosinistra vince le elezioni politiche con un sistema elettorale proporzionale. Naturalmente il risultato ottenuto non permette di prefigurare scenari chiarissimi per i prossimi anni, anzi nei prossimi mesi si svilupperanno dinamiche politiche complesse di cui anche gli osservatori più attenti non possono oggi prevedere il dispiegarsi. Ciò che appare chiaro sin dalle prime dichiarazioni è che il futuro governo intende espletare la sua funzione per tutto il mandato, cioè per cinque anni, assicurando la necessaria stabilità politica al Paese.
Se a livello nazionale le cose sembrano avere in qualche modo preso un percorso univoco, il risultato ottenuto grazie alla nuova legge elettorale è un inedito e non è di facile utilizzo per prefigurare gli scenari relativi alla prossima tornata elettorale che coinvolgerà gli enti locali, soprattutto i comuni.
Il più eclatante dato in termini partitici è che l’Ulivo ha guadagnato il voto giovanile, a discapito di altre formazioni della Sinistra che contavano molto su quel target. A Milano, per esempio, l’Ulivo alla Camera ha ottenuto moltissimi voti più delle due formazioni che lo compongono conteggiati al Senato, più del 4% di differenza, praticamente la percentuale guadagnata da un piccolo partito che esprime parlamentari. Questo dato ha convinto DS e Margherita che una larga fetta del loro elettorato potenziale chiede più coesione, programmi condivisi, più contatto con la realtà del Paese, con la cosiddetta società civile, con i cittadini impegnati in politica ma diffidenti dai partiti, o comunque non organici a essi.
La partita delle elezioni amministrative si giocherà tutta sui temi sociali, sulle cose che i cittadini vivono sulla propria pelle, i servizi alla persona, l’abitazione, la salute, la vivibilità delle città e cioè l’organizzazione urbana e del traffico, l’accessibilità ai mezzi pubblici e l’allargamento delle reti di trasporto, insomma temi apparentemente differenti e distanti da quelli cui il movimento Glbt normalmente si approccia, ma non dobbiamo farci ingannare dalle apparenze, dalla superficialità della considerazione che l’amministrazione di una città possa venire semplicemente da una buona tecnica professionale di chi vi è preposto.
Le città in fondo sono proprio il luogo in cui viviamo, la nostra casa, in definitiva, il luogo in cui passiamo la maggior parte del nostro tempo, nel lavoro, nel divertimento, nella cura di noi stessi e negli spostamenti. Siamo costantemente a contatto con gli effetti delle politiche amministrative, anche quando non ci pensiamo, quando aspettiamo un autobus che rischia di farci arrivare in ritardo a un colloquio di lavoro o di farci perdere il posto prenotato per un esame clinico importante prenotato da settimane. Perfino quando non troviamo un parcheggio vicino al nostro locale preferito ci scontriamo con le politiche amministrative, o quando camminiamo in una strada troppo buia che ci costringe istintivamente ad aumentare il passo.
Beh, anche la vivibilità, bene ancora più difficile da valutare, ma che condiziona inevitabilmente le nostre esistenze, è un portato delle politiche amministrative di una città.
Prendiamo Milano. Anche i più distratti sanno che a Milano esiste la più numerosa comunità Glbt del Paese, vuoi per ciò che la città della moda e del design offre a tanti di noi, vuoi per il mito oramai perduto della Milano godereccia e aperta a tutti. Da quindici anni a questa parte, però, la realtà è che la popolazione milanese si è ridotta di un terzo. Parte della questione è riconducibile alla riconversione della città dall’industria al terziario avanzato, che richiede molte meno “risorse umane”, ma gli osservatori più attenti sanno che la vera malattia di Milano è la disattenzione ai giovani, alle nuove cittadinanze, alla classe creativa, quella famosa di Richard Florida che dice che i talenti vivono solo nelle città aperte 24 ore su 24, dove i servizi sono efficienti e si respira aria di libertà, dove la sicurezza è assicurata si dalla presenza delle Forze dell’Ordine, ma anche dalla piena agibilità della città a tutti anche di notte, l’esatto contrario di ciò che accade oggi, quando i mezzi pubblici vanno in rimessa in perfetta contemporanea con l’inizio delle televendite dei numeri erotici in tivù.
Queste elezioni amministrative saranno davvero fondamentali e meriteranno tutta la nostra attenzione, dovremo studiare minuziosamente le liste di candidati e i programmi e chiederci sempre se in essi vi siano quegli elementi che ci fanno intendere che la città del futuro sarà accogliente e aperta a tutti, dinamica e moderna e che permetterà, a noi Glbt come agli altri, di vivere, lavorare, divertirci senza più restrizioni, senza barriere e senza cancellate, con il pieno supporto di chi verrà eletto a rappresentarci.
Al momento della stesura di questa riflessione non sono in grado di comunicare i nomi dei candidati Glbt e friendly dei vari comuni in cui si svolgeranno le elezioni amministrative, ma a partire dai primi giorni di maggio sarà facile trovare su Internet gli elenchi dei nostri fratelli candidati. Posso suggerirvi di tenere sott’occhio naturalmente i siti:
BABILONIA www.babiloniamagazine.it
Gaynews www.gaynews.it
Arcigay nazionale www.arcigay.it

[Modificato da zon@ venerdi 02/05/2006 7.32]

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