Apostrofato al femminile il Senatore del gruppo Verdi/Pdci Silvestri, che fu tra i fondatori di Arcigay. I senatori leghisti si divertono così... Per Arcigay c’è qualche cavernicolo in Parlamento
Manuela Palermi, presidente del gruppo Verdi/Pdci, ha protestato infuriata per via di un termine coniugato al femminile rivolto dai banchi della Lega al Senatore Gianpaolo Silvestri che stava intervenendo nell’ambito del dibattito parlamentare sui rapporti tra religioni e politica. Silvestri nel suo intervento stava dicendo che ci sono dei partiti, come la Democrazia Cristiana, che utilizzano dei simboli religiosi per definire la loro identità politica. Dai banchi della Lega si è udito un «Bravissima!» rivolto al senatore Silvestri. È seguita tensione e richieste di sanzioni presentate a Presidente del Senato Franco Marini da Palermi e anche dal presidente del gruppo di Rifondazione Giovanni Russo Spena, che ha confermato di aver udito l’espressione al femminile e ha chiesto che «l'ufficio di presidenza condanni questa vergognosa espressione di intolleranza.» Dal canto suo il presidente Marini ha detto di non aver udito niente ma ha precisato che «qualsiasi atto irriguardoso per chiunque io lo stigmatizzo con tutta la mia forza.» Solidarietà a Silvestri è subito venuta da Roberto Poletti dei Verdi, che ha parlato di un’affermazione indegna.
Per Franco Grillini dei DS e Presidente onorario di Arcigay «al Senato è andato in onda il solito canovaccio della Lega omofoba e misogina che già avevamo “ammirato” alla Camera dei Deputati nella scorsa legislatura. Vorremmo suggerire ai signori della Lega che l’uso del femminile come insulto e dileggio è ormai un’arma spuntata che qualifica, in primo luogo chi la usa. Nell’esprimere solidarietà al Senatore Silvestri vorrei invitare la Lega ad un corso di bon-ton e di savoire faire. Capisco che sarebbe un’impresa quasi titanica e che, da questo punto di vista non ci si possa aspettare molto, ma uno sforzo in questo senso sarebbe utile prima di tutto a loro. Il vecchio pregiudizio per cui una donna omosessuale è un maschio mancato, e un maschio omosessuale è una donna mancata appartiene ad un retaggio omofobico che per fortuna è morto è sepolto.»
Sergio Lo Giudice, presidente nazionale di Arcigay, commenta che «la Lega bisogna prenderla per quel che è: non proprio un partito di gentiluomini, qualcuno anche un po’ cavernicolo. Rinnoviamo la nostra vicinanza e la nostra affettuosa stima al senatore Gianpaolo Silvestri, tra i fondatori di Arcigay, sempre in prima fila nella lotta per i diritti civili. Le battute della Lega confermano che quel partito ha nel suo dna l’istigazione all’odio e alla divisione fra le parti sociali. È triste che in Parlamento siedano forze politiche così distanti dai principi basilari della convivenza civile. Quello che indigna veramente – continua Lo Giudice – è l’utilizzo di un termine al femminile come strumento di diminuzione e offesa. Questo è prima di tutto un oltraggio alle donne, che i “celoduristi” del partito di Bossi considerano evidentemente un genere inferiore, a cui equiparare con disprezzo quegli uomini che non si conformino ai loro stereotipi maschilisti.»