Proprio ieri stavo pensando con il mio ragazzo di fare il grande passo: diventare donatore di sangue. Il fatto è che ho una fifa becca di aghi e liquido ematico, però stando bene in salute mi sembra un dovere civile regalare qualcosa di me a chi ne ha bisogno per sopravvivere.
Prima di diventare donatore, dopo tutti gli accertamenti del caso che hanno lo scopo di verificare l'idoneità alla donazione, ti fanno riempire un questionario per verificare, tra le altre cose, la presenza di eventuali comportamenti a rischio.
E' da precisare che fino al 2001 i gay erano esclusi a priori dalla possibilità di donare sangue, perchè in modo discriminatorio venivano considerati, tutti, soggetti potenzialmente a rischio di trasmissione di malattie tipo l'aids. Fu il governo di centro sinistra (ministro Veronesi) a introdurre nel 2000 una norma che escludeva dalla donazione non gli omosessuali in quanto tali, ma tutti coloro che (gay e etero) avessero comportamenti a rischio (occasionali, senza usare il preservativo, etc.).
Purtroppo i pregiudizi contro i gay non sono cambiati di molto se, ancora qualche giorno fa, un giovane di Milano si è visto escludere la possibilità di donare il sangue perchè ha dichiarato di essere gay. Il ministro Turco ha ribadito a chiare lettere che questa è "una scelta discriminate". Direi! D'altronde il comportamento a rischio non è e non può essere un'esclusiva dei gay.
L'unica soluzione di fronte a questi atti discriminatori è, purtroppo, dichiarare il falso. "Sei gay?" - "No, ma scherza!" E così si può salvare una vita. Quando si dice che le bugie possono anche fare del bene..
[Modificato da GayAbruzzo 03/09/2007 06:55]