L’ennesimo episodio di grave violenza ai danni di una coppia omosessuale è accaduto nella notte tra sabato e domenica nella civile Bolzano, ai danni di un ragazzo, Simone Giovannini di 23 anni. Motivo dell’aggressione, un sereno e casto bacio sulle labbra scambiato col proprio compagno. Tanto è bastato a scatenare la belva, il branco che si fa forte dei numeri per aggredire. Racconta Simone:
“Mi hanno scaraventato a terra e preso a calci ovunque, addirittura in faccia, più volte. Ho tentato di difendermi, ma erano in troppi. E così mi sono chiuso a riccio, per evitare colpi al viso e al ventre. Ma non la smettevano. A un certo punto ero convinto che mi avrebbero ammazzato. Poi, hanno capito che qualcuno aveva allertato la polizia, e sono scappati via a bordo di due auto”.
Eravamo stati alla festa del “Sei come sei” per il secondo anniversario del locale. Quando il disco-pub ha chiuso, verso le 4.30, siamo usciti per mangiare qualcosa assieme ad amici e amiche. Ci siamo avvicinati al bancone del chiosco, nel parcheggio, e abbiamo ordinato. Poi, ci siamo scambiati un breve bacio sulle labbra, castissimo, perché in pubblico ci comportiamo così. Subito si è avvicinato un giovane: carnagione scura, pizzetto, piuttosto stempiato. Non parlava tanto bene l’italiano, ma abbastanza per offenderci con battute pesantissime sulla nostra omosessualità.
Simone tenta di difendersi, ma il branco ha il sopravvento: gli rapinano il portafoglio con i soldi, il cellulare, qualche altro oggetto e lo pestano. La polizia arrivata sul posto, a quanto raccontano:
“Visto che mi reggevo in piedi da solo, mi hanno consigliato di farmi medicare in ospedale e di sporgere querela lì”
Ora speriamo che qualcuno si svegli in Parlamento, urge una legge contro queste aggressioni omofobe.
“È inaudito - ha detto il referente di Gaylib Michele Beozzo - che nella tranquilla e dorata Bolzano accadano simili episodi, soprattutto a pochi giorni dalla Giornata internazionale contro l’omofobia e, neanche a dirsi, solo il giorno successivo alla visita in citta’ del ministro per le Pari Opportunità Mara Carfagna, promotrice lo scorso autunno di un’energica campagna contro la violenza verso i gay”.
Anche l’associazione Centaurus ha condannato l’aggressione
“che dimostra - afferma Andreas Unterkircher Presidente dell’associazione - che anche l’Alto Adige non può più considerarsi un’isola felice in tema di tolleranza verso le persone gay e lesbiche. Centaurus si aspetta dal mondo politico e istituzionale un’unanime presa di posizione di condanna dell’omofobia e piena solidarietà verso le vittime”
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