Ieri sera la notizia: Enzo Baldoni il giornalista italiano rapito in Iraq una settimana fa è morto.
Ho deciso di scrivere questo post perchè sono rimasto inorridito dalla differenza di trattamento che gli è stata riservata rispetto ai quattro italiani tenuti in ostaggio mesi fa in Iraq. Anche la tv sembra tacere di fronte a questa tragedia, devo aspettare il telegiornale delle 9 per avere notizie.
Enrico Deaglio, direttore del Diario, settimanale per cui lavorava Baldoni, attacca la Croce Rossa e "la sua condotta stranissima, in questa vicenda".
Diario ricostruisce passaggio per passaggio, tra email mandate ai blog e testimonianze dirette, l'ultima spedizione di Baldoni a Najaf. "Una spedizione non autorizzata dalla Croce Rossa, cosa che aveva scatenato le polemiche. E per la quale si era sparsa la voce, che noi temiamo sia stata diffusa dalla stessa organizzazione, che il convoglio diretto a Najaf il 19 agosto si è fermato dopo un attacco e che tutti sono tornati indietro tranne Baldoni stesso, pronto a rischiare la morte per qualche sua strana idea di giornalismo d'assalto, con una decisione inspiegabile e irresponsabile, costata la vita anche al suo interprete Ghareeb".
In realtà, a leggere l'articolo di Diario, non è andata per nulla così: "La mina - prosegue Deaglio - ha solo rotto i finestrini dell'ambulanza. Ma la spedizione è tranquillamente arrivata nella città santa sciita, ha consegnato viveri, medicinali e generi di prima necessità e da lì è andata senza intoppi a Kufa, dove ha anche montato un ospedalino da campo".
Dopo aver dormito in città, la mattina dopo, il 20 agosto, il convoglio è ripartito alla volta di Bagdad. E sulla via del ritorno è incocciato in un'altra mina, nel punto esatto di quella dell'andata: la prima auto, che trasportava Baldoni e la sua guida, si è fermata, le altre l'hanno superata senza fermarsi, per prudenza. "E questo - dice Deaglio - è giustissimo, è un po' come succede in autostrada dove non ci si ferma quando si assiste a qualche incidente. Il punto è un altro: che, arrivati a Bagdad, nessuno di quelli del convoglio ha dato l'allarme. Insomma, Enzo è stato abbandonato, e le notizie in Italia sono filtrate solo tramite i siti dei pacifisti, il suo blog e varie voci incontrollate".
...e su questa tragedia da un lato parlano gli amici, i conoscenti dell'uomo di pace Baldoni, attraverso il blog del giornalista rai Pino Scaccia (
clicca qua); dall'altro c'è l'intervento del governo che continua ottusamente a dire "non andremo via dall'Iraq".
Questa tragedia, come tutte le altre accadute in Iraq, pesano come un macigno sulla coscienza di chi ci governa. Ma il problema è capire se questi individui (nani, saltimbanchi, parassiti) una coscienza ce l'hanno davvero.
E intanto su RAI1 parlano di DENTI E SORRISO CON LA LAMBERTUCCI.. MA VAFFANCULO